Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
UNDICI CONSIDERAZIONI SULLO STATO MENTALE DEL NOSTRO PAESE
1) Dopo appena due settimane di presunta chiusura di “attività non essenziali” i media, sulla base di un paio di episodi, fanno passare il messaggio di migliaia di italiani ridotti alla fame e pronti ad assaltare i negozi.
2) Nessun italiano pare abbia un piccolo gruzzolo di riserva per le emergenze: peccato che siamo tra i primi in Europa quanto a risparmi in banca (vedi statistiche)
3) Lavoratori che a fine marzo hanno ricevuto lo stipendio pare siano prossimi al suicidio se non ricevono la cassa integrazione entro il 15 aprile
4) Autonomi che dichiarano al fisco meno di 15.000 euro l’anno sono in preda a crisi isterica perchè il Governo ha loro regalato solo 600 euro di contributo per questo mese
5) Il governo ha stanziato 25 miliardi per le emergenze ma in giro si trovano solo le maschere di Carnevale, non quelle che servono contro il Coronavirus
6) Il tutto mentre sono ancora aperte il 66,6% delle aziende, a dimostrazione che non si è chiuso una mazza
7) Imprenditori soggetti al “rischio d’impresa”, regola liberista, che non sono in grado di mettere mano al portafoglio per un paio di mesi reivestendo nell’azienda una parte degli utili che hanno incassato negli anni precedenti
8 ) Governo che pretende giustamente un aiuto dall’Unione europea ma “senza garanzie”, in pratica senza dare l’esempio che vorrebbe dire porre fine a una misura delirante come quota 100 e modificando il reddito di cittadinanza, assicurandolo solo a chi ne veramente bisogno ed eliminando condoni agli evasori (basta questo per recuperare 20 miliardi)
9) Evasori fiscali, grandi e piccoli, che ora si chiamano “cittadini in preda alla rabbia sociale”, come se fino a ieri avessero mai pagato le giuste tasse.
10) Un governo che stanzia 400 milioni per evitare la fame dei poveri (pari a 50.000 euro a Comune, una cifra ridicola) quando la Regione Sicilia, ad es., ne ha stanziati da sola 100. O la fame esiste e allora la cifra è ridicola o è un bluff mediatico e allora sono soldi buttati, tanto per capirci
11) Il tutto mentre i dati sui contagiati sono taroccati, come quelli delle vittime, e qualche folle vorrebbe riaprire il restante 33% delle aziende, le scuole e magari pure gli stadi in tempi brevi (in quel caso tutti improvvisamente troverebbero i quattrini per acquistare il biglietto per la partita).
Conclusione: siamo un Paese ridicolo.
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
IN REALTA’ NON REGALA UN BEL NULLA… IN ITALIA IL FONDO DI GARANZIA PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE GARANTISCE LE STESSE COSE DAL 2000… COME AL SOLITO SALVINI HA PROPOSTO QUALCOSA CHE ESISTE GIA’
Siccome non bastano i laboratori cinesi che creano i Coronavirus, in diretta Salvini ha anche raccontato che il Bengodi è oltreconfine, chiedendo al governo di smetterla con le autocertificazioni: “Non elaborate altri fogli, altri certificati, altri moduli di autocertificazione… Siamo arrivati a quattro modelli di autocertificazione per uscire di casa. Mentre in Svizzera, compilando un semplice foglio ti garantiscono fino a 500mila franchi sul conto corrente. Mi rivolgo al nostro governo: basta copiare questo foglio…”.
Ma davvero in Svizzera ti regalano 500mila franchi se compili un foglio?
Come ha scritto ieri Butac, ovviamente si tratta di un paragone insensato: quello svizzero è “Un credito garantito al 100% dalla Confederazione fino a 500’000 franchi (10% della cifra d’affari annuale) a tasso di interesse dello 0% annuo per il primo anno”, “ovvero un modulo, dedicato agli imprenditori, per richiedere un credito (non soldi regalati quindi) fino a un massimo di 500mila franchi (sulla base del fatturato annuale dell’azienda che ne faccia richiesta) a interessi zero per il primo anno, soldi che non necessitano di garanzie in quanto garantiti dallo stesso Stato”.
In Italia abbiamo il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, fondo che come spiega il Sole 24 Ore serve proprio a dare garanzie pubbliche per i prestiti alle imprese. Il Fondo è stato modificato proprio per l’emergenza coronavirus, riporto dal Sole:
“La parte relativa alle garanzie pubbliche per i prestiti alle imprese è tra le più corpose del provvedimento. Le modifiche relative al Fondo centrale Pmi dureranno nove mesi e si applicheranno anche ad agricoltura e pesca (l’Ismea contribuirà con 100 milioni). La garanzia sarà a costo zero per tutte le imprese e i professionisti.L’importo massimo garantito per singolo beneficiario viene raddoppiato rispetto alle regole attuali e passa da 2,5 a 5 milioni, nel rispetto delle regole di autorizzazione Ue.
L’estensione a tutte le tipologie di operazioni della copertura massima (80% in garanzia diretta e 90% per controgaranzia dei Confidi) vale solo fino alla concorrenza dell’importo di 1,5 milioni mentre per la parte residua fino al tetto di 5 milioni dovrebbe continuare ad applicarsi quanto disposto dall’attuale modello di rating del Fondo.
Il Fondo esiste dal 2000.
E come al solito Salvini ha proposto qualcosa che esiste già . Strano…
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
SOVRANISMO ALLE VONGOLE: REGALA SENZA VERIFICARE E POI STRILLA “AL LADRO”
In tante occasioni Giorgia Meloni ha criticato il reddito di cittadinanza varato dal governo composto dal MoVimento 5 Stelle e dal suo alleato Matteo Salvini. Oggi però lei stessa scrive su Facebook che ci vorrebbero mille euro per tutti subito, qui e ora.
“Le famiglie che hanno perso la propria fonte di reddito non possono aspettare i tempi della burocrazia per ricevere un aiuto dallo Stato. Bisogna dare subito 1000 euro con un semplice click a chiunque ne faccia richiesta (meglio online) direttamente alla propria banca. Si stabilisce in modo semplice chi ne ha diritto come sostegno, chi come prestito, chi non ne ha diritto, ma le verifiche si fanno dopo, finita l’emergenza. Intanto zero burocrazia e zero perdite di tempo. 1000 euro a chi dichiara di averne bisogno. SUBITO!”
Molto interessante il modo di pensare la politica economica da parte di Giorgia: mentre il governo appronta strumenti come la Cassa Integrazione Guadagni e i 600 euro per le Partite IVA, lei vorrebbe non solo regalare mille euro a chiunque ne faccia richiesta (ma non bisognerebbe prima vedere se ne hanno diritto?) e non dice come e chi ne avrebbe diritto e se si tratta di un regalo o di un prestito, e secondo lei bisogna che il cittadino li abbia da una banca, che quindi dovrebbe essere costretta a sussidiare qualcuno senza che nessuno prima controlli se è giusto o meno.
D’altro canto che la Meloni sia una esponente di primo piano del sovranismo alle vongole, quello che regala senza verificare e poi magari strilla “Al ladro!” quando qualcuno ne approfitta, è indubbio. Ma allora non si capisce cosa avesse da ridire sul reddito di cittadinanza.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
IL DECLINO: ORMAI I COMMENTI NEGATIVI SUPERANO LE PROFESSIONI DI FEDE
Sorpreso come tutti noi dall’emergenza, Salvini si è dimenticato dei suoi rosari. Probabilmente sono rimasti a prendere polvere in qualche cassetto, insieme alle felpe e alle divise dei carabinieri.
Certo è che da quando è iniziata l’epidemia, il suo tour in giro per l’Italia per baciare fette di parmigiano si è dovuto bruscamente interrompere. E con esso, ci siamo liberati in un sol colpo di comizi in piazze che sembravano affollate grazie a un sapiente uso del grandangolo, di slogan contro i migranti e le Ong, dei rosari sventolati, dei piatti condivisi su twitter.
Ma quando ieri Papa Francesco ha concesso l’indulgenza plenaria e compiuto la benedizione Urbi et Orbi da una Piazza San Pietro deserta, ha sicuramente suscitato la rabbia di chi vede nel Pontefice un pericoloso anticristo.
E ricordiamo che Salvini ha sempre strizzato l’occhio a questa frangia cristiana ultraconservatrice: lo dimostrano i continui riferimenti a Medjugorje, i cui fedeli sono parecchio arrabbiati con Francesco che ha delle forti remore nel riconoscere l’apparizione della Madonna. Non è un caso, infatti, che il rosario brandito da Salvini su twitter sia proprio di Medjugorje.
In ogni caso, il successo del Capitano è scemato, e si vede: i commenti negativi superano di gran lunga le professioni di fede. Insomma, l’incantesimo di Salvini si è ormai quasi del tutto infranto.
“Oggi il Papa a San Pietro e lui si ricorda di esibire rosari e Madonne… livello social media marketing : Suor Germana
“Un giorno medico, un giorno poliziotto, un giorno pompiere, un giorno prete. Pagliaccio H24”
“FAI SCHIFO!!!!!! SEI ‘ANTICRISTO, ECCO COSA SEI!!!!!!”
“Al Papà gli spicci casa. Buffone e fasullo.”
(da Globalist)
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
SFRUTTANO BUFALE E TEORIE DI COMPLOTTO… CHI C’E’ DIETRO
In un momento delicato per il Paese per l’emergenza e il contrasto al nuovo Coronavirus, non sono mancate le bufale e i complotti di ogni genere.
Dietro ci sono spesso personaggi che diffondono teorie anti scientifiche, negazioniste, che seguono pratiche mediche alternative, a volte talmente assurde che vengono sottovalutate.
Come ben sappiamo, in questo momento, violando la quarantena e comportandosi in maniera sconsiderata, potrebbe causare il contagio e generare nuovi focolai dell’epidemia. Pensate se poi si crea un gruppo di quasi 7000 cittadini disposti a farlo, disposti ad uscire convinti che l’emergenza sia una farsa.
In Italia si è creato un movimento che punta proprio a questo, a sostenere che l’emergenza sia tutto un complotto, che ci nascondono la verità e che bisogna ribellarsi. Un movimento sovversivo, basato ideologicamente su bufale
The Walk of Change (o Il Cammino del Cambiamento), così si chiama il movimento di base per l’attività sovversiva di Andrea Libero Gioia, già in passato “portavoce dei Gilet gialli italiani” e attivista contro i vaccini previsti dal nostro sistema sanitario. Insieme a Orazio Fergnani, Presidente dei AlbaMediterranea, ha dato forma a un movimento chiamato Nuova Resistenza Italiana che dal 15 marzo 2020 ad oggi ha raccolto quasi 7000 iscritti al proprio canale Telegram e gruppi regionali.
Il canale Telegram è gestito da Andrea Libero Gioia che, quotidianamente e a diversi orari della giornata e della notte, diffonde i suoi video, comunicati e materiale utile per la propaganda di ribellione e di denuncia contro le istituzioni italiane accusate compiere un colpo di Stato e di aver violato i diritti costituzionale degli italiani.
Gli slogan non mancano, lunghi messaggi contenenti inviti all’azione come uscire per le strade e riunirsi in gruppi, perchè l’emergenza «non esiste»
Non solo, suggerisce anche come uscire di casa “legalmente”.
Secondo Andrea Libero Gioia, così come i suoi soci, è convinto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Governo italiano con particolare attenzione a Giuseppe Conte e ai ministri Bonafede, Gualtieri e Speranza, i governatori Zaia e Fontana, i sindaci dei comuni, i Prefetti delle Province, il Capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli e i direttori responsabili delle testate giornalistiche, radiofoniche e televisive, debbano rispondere per un lungo elenco di reati:
Non solo, secondo Andrea Libero Gioia la denuncia preparata da Orazio Fergnani, una volta consegnata e ricevuta una copia personale, sarebbe un lasciapassare per chiunque voglia uscire di casa senza necessità di compilare l’autocertificazione e senza dover rispondere alle regole imposte per contrastare l’epidemia.
Tutto parte dalla negazione dell’epidemia e del virus in quanto «letale».
Secondo le teorie diffuse da Andrea Libero Gioia, i morti per coronavirus siano soltanto 3 e lo dimostrerebbe citando malissimo i documenti dell’Istituto Superiore di Sanità che avevamo spiegato a Open a seguito delle dichiarazioni fatte da Stefano Montanari e Rosario Marcianò, considerati due “guru” da seguire nell’ambiente complottista e novax.
Secondo le credenze del gruppo, grazie ai contenuti diffusi, la paura e lo stress indebolirebbero il sistema immunitario e dunque questo causerebbe più malati e dunque più morti
Una delle principali ideologie portate avanti dal movimento è l’antivaccinismo.
Andrea Libero Gioia diffonde articoli, immagini e video dove si fa credere agli utenti che i vaccini siano in qualche modo responsabili del male che sta affliggendo l’Italia.
Di fronte al tema del vaccino contro il Sars-cov-2, nel gruppo Telegram si invita, inoltre, ad effettuare delle donazioni a favore di Stefano Montanari per l’acquisto di un microscopio che sarebbe utile per aiutarlo a scroprire «con cosa ci vogliono avvelenare».
Oltre questo, c’è la convinzione che il vaccino possa contenere un microchip utile al controllo delle masse.
Il passaggio successivo è quello rivolto alla battaglia contro il 5G, considerato in vari modi colpevole del malessere delle persone. Da qui arriviamo alla teoria di complotto del virus diffuso dagli Stati Uniti e dall’Unione europea contro la Cina e l’Italia, quest’ultima colpevole di aver fatto accordi economici con Pechino, una delle teorie diffuse inizialmente attraverso un audio Whatsapp di cui avevamo parlato a Open.
(da Open)
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
I CONTAGIATI SAREBBERO 660.000
Il tasso di letalità plausibile del coronavirus in Italia è dell′1,14%. Il tasso su cui si discute molto – quello del 9,9% al 24 marzo 2020 – è una misure “fuori scala”, a causa di una diffusione del virus molto maggiore rispetto a quello che i dati ufficiali ci dicono: almeno dieci volte in più.
Quindi, prendendo a riferimento i dati di venerdì 27 marzo, quando i positivi erano 66.414, in Italia ci sarebbero attualmente circa 660mila contagiati. Sono i risultati di un’analisi condotta da ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), che riportiamo qui di seguito:
Il tasso di letalità di COVID-19 in Italia (9,9% al 24 marzo 2020) è un dato molto discusso. Se paragonata ai principali paesi del mondo, la letalità del virus in Italia è nettamente la più alta. Ma utilizzare questo dato sarebbe un errore. Esso infatti non dice quasi nulla circa la letalità reale del virus, che studi recenti stimano nello 0,7% per la Cina, mentre ISPI stima in 1,14% per l’Italia. La differenza tra questo dato realistico e quello “fuori scala” è riconducibile al numero di persone che sono state contagiate ma non sottoposte al tampone per verificarne la positività . ISPI stima infatti che le persone attualmente positive in Italia siano nell’ordine delle 530.000 [stima relativa al 24/03, ndr]. Il dato sulla letalità apparente è dunque un indicatore inaffidabile, e nulla suggerisce che la letalità plausibile italiana sia così diversa dalle cifre attese. All’opposto, confrontare letalità apparente e letalità plausibile ci permette di tracciare meglio la curva dei contagi in Italia, seguendo in maniera più realistica l’andamento dell’epidemia.
L’Ispi invita a distinguere tra a tra tasso di letalità apparente (CFR) e tasso di letalità plausibile (CFR), sottolineando l’importanza di porre l’attenzione a quest’ultimo:
Abbiamo una piramide di persone contagiate. Il calcolo della letalità apparente (CFR) si basa solo su una porzione più o meno grande di “punta” della piramide, dividendo il numero di morti confermate per il numero di casi confermati. Quello della letalità plausibile (IFR) tenta di stimare anche le dimensioni della “base”, ovvero il numero di contagiati totale, per poi dividere il numero delle morti confermate per l’intera grandezza della piramide. Com’è ovvio il calcolo della letalità apparente è immediato, perchè sia il numero delle morti confermate che quello dei casi confermati è conosciuto. Il calcolo dell’IFR richiede invece diverse operazioni di stima dei contagi totali ed è molto complicato. Tuttavia, calcolare l’IFR è indispensabile per avere un’idea realistica di quante persone contagiate perdano realmente la vita.
L’impennata del tasso di letalità apparente a cui abbiamo assistito in Italia dall’inizio dell’epidemia è dovuta – spiega l’Istituto – al cambio di politica sui tamponi, richiesto alle Regioni da parte del Governo italiano per adeguarsi alle raccomandazioni dell’OMS. Così come l’alta variabilità che si registra da Regione in Regione è dovuta alle diverse politiche di test delle singole Regioni. E’ proprio per questa inattendibilità del CFR che c’è estremo bisogno – sottolinea l’Ispi – di stimare l’unico dato davvero importante, ovvero il tasso di letalità plausibile (IFR).
Un recente studio calcola che la letalità plausibile per persone positive a COVID-19 in Cina sia dello 0,66%: una stima ben lontana, dunque, dal tasso apparente cinese del 4%. Per il Regno Unito un analogo studio stima una letalità plausibile dello 0,90% – più alta di quella cinese perchè la popolazione britannica tende a essere più anziana.
L’Ispi ha replicato l’analisi britannica adattandola al caso italiano:
L’Italia ha una distribuzione della popolazione per classi di età ancora più spostata verso gli anziani, ed è dunque naturale attendersi che la letalità plausibile di COVID-19 sia leggermente più alta di quella britannica. Riportando la letalità plausibile stimata per COVID-19 alle varie classi d’età , stimiamo che la letalità plausibile della malattia in Italia si aggiri intorno all’1,14% (intervallo di confidenza del 95%: 0,51% — 1,78%).
Il confronto tra letalità apparente e letalità plausibile – continua l’Istituto – permette di stimare quante siano le persone realmente contagiate dal virus in Italia:
È sufficiente dividere la letalità apparente per quella plausibile, ottenendo un moltiplicatore da applicare ai casi ufficiali. Alla cifra così ottenuta sarà poi necessario sottrarre il numero delle persone plausibilmente guarite, che stimiamo utilizzando la percentuale dei guariti tra i casi ufficiali. Stimiamo in questo modo che la popolazione di casi attivi (contagiosi) plausibili sia a oggi quasi dieci volte più alta dei casi ufficiali.
Quindi, prendendo a riferimento i dati di venerdì 27 marzo, quando i positivi erano 66 414, in Italia ci sarebbero attualmente circa 660mila contagiati.
Questa analisi porta l’Ispi a trarre una serie di conclusioni, che riportiamo qui di seguito:
Innanzitutto, le buone notizie: in Italia non sembra essere presente un ceppo molto più letale di coronavirus rispetto al resto del mondo. La letalità plausibile del virus varia con la struttura delle età e la sua diffusione nella popolazione: a parità di contagiati, è naturale attendersi un numero di morti più alto in Italia che in Cina perchè la popolazione italiana è nettamente più anziana di quella cinese […].
Una seconda buona notizia è che confrontando letalità apparente e letalità plausibile è possibile stimare il numero delle persone contagiate e, allo stesso tempo, osservare in maniera più corretta l’andamento dell’epidemia […].
Ci sono però anche cattive notizie. La prima, collegata alla precedente, è che abbiamo ormai perso contatto con la diffusione del virus nella popolazione generale. Non è infrequente che questo accada nel corso della fase esponenziale del contagio, in cui le risorse disponibili sono in massima parte dirette a far fronte all’emergenza sanitaria qui e ora, piuttosto che a studiare la distribuzione dei contagiati. Nel frattempo, è altrettanto inevitabile procedere con misure di lockdown per evitare che le tante persone malate e non monitorate contagino un numero elevato di persone sane. Ma per poter immaginare il periodo postemergenza sarà necessario adottare metodi atti a rintracciare le persone potenzialmente ancora contagiose, che si siano accorte di esserlo o meno, e cercare di censirle per tenere sotto controllo l’epidemia.
La seconda cattiva notizia è che, se il virus è sicuramente meno letale di quanto potevamo immaginarci, la sua pericolosità rimane immutata. Da un lato, la letalità si abbassa solo perchè aumenta il numero plausibile di contagiati, ma il trend dei decessi rimane purtroppo immutato. Dall’altro, anche immaginando che il virus abbia contagiato 1,2 milioni di persone, si tratterebbe ancora soltanto del 2% della popolazione italiana. Saremmo dunque ancora molto lontani da una diffusione del virus nella popolazione generale sufficientemente ampia da avvicinarsi alla famosa “immunità di gregge”, ottenendo l’effetto di rallentare nuovi contagi (ciò accade quando attorno a una persona contagiosa c’è un numero sufficiente di persone
Un’ultima precisazione, che vale per tutti i paesi, è che soprattutto nelle regioni in cui più alto sarà lo stress sanitario è plausibile attendersi che una quota di decessi non venga censita tra le persone positive al coronavirus, perchè non resteranno tempo e risorse per eseguire il tampone neppure post mortem. Ciò non invalida il nostro ragionamento generale, ma richiederà di rivedere al rialzo la nostra stima di casi plausibili di contagio nelle aree più colpite. Quella contro il virus sarà una lotta ancora lunga. Con questo studio abbiamo cercato di fornire alcuni strumenti in più per affrontarla.
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
“CI CHIEDIAMO SE CHI GESTISCE I NUMERI E’ INCOMPETENTE O SE CI STA MARCIANDO”… “I CONTAGIATI SONO DIECI VOLTE DI PIU'”
«Non vorremmo che la confusione sui dati servisse a nascondere la responsabilità dei generali nella Caporetto della sanità pubblica italiana».
Paola Pedrini, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) lancia un attacco a tutte le istituzioni che stanno gestendo l’emergenza Coronavirus, un attacco che si concentra soprattutto sulla diffusione dei dati: «Ci chiediamo se chi gestisce i numeri è solo incompetente, se vive in un universo parallelo o se ci sta marciando».
Pedrini spiega che la riduzione dei numeri dei contagiati non va letta solo come un segnale positivo: «È vero. Le richieste dei pazienti ai medici di famiglia, almeno in Lombardia, sembra si stiano riducendo, ma siamo molto preoccupati che questa notizia tragga in inganno l’opinione pubblica Sta passando un messaggio sbagliato, veicolato anche da alcuni dirigenti delle aziende sanitarie: diminuiscono gli accessi al Pronto Soccorso quindi la gente ha paura di andarci o i medici di famiglia li mandano troppo tardi».
E quindi, perchè ci sarebbero meno pazienti ospedalizzati adesso?
Per Pedrini la risposta è da cercare tra i camici bianchi, non fuori: «Prima si facevano i tamponi solo ai ricoverati, da qualche giorno si fanno ai ricoverati e agli operatori sanitari sintomatici, che sono quasi tutti ovviamente positivi anche se con pochi sintomi».
Nei giorni scorsi Pedrini aveva già lanciato un allarme sui dati, spiegando che quelli che mancavano da conteggiare erano tutti i contagi sommersi, quelli che sono positivi ma non hanno un tampone a dimostrarlo: «I contagi sommersi, che non entrano nelle statistiche dei casi confermati, sono tantissimi visto che i tamponi non si fanno. Se nelle prime settimane potevamo stimare che i malati reali fossero 5 volte di più, ora sono 10 volte di più senza dubbio».
(da Open)
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
SPERIAMO FINISCANO A CHI NE HA VERAMENTE BISOGNO, VISTI I PRECEDENTI CHE NON PERMETTONO DI ESSERE MOLTO OTTIMISTI
Il premier Giuseppe Conte ha annunciato nel corso di una conferenza stampa che è stato raggiunto un accordo con l’Anci per la distribuzione di beni di prima necessità ai cittadini indigenti.
“Siamo consapevoli che molti soffrono adesso, anche per quanto riguarda l’approvvigionamento. Per questo coinvolgiamo i sindaci e ci affidiamo a loro. Abbiamo appena firmato un nuovo dpcm in cui si anticipano 4.3 miliardi al fondo di solidarietà comunale. Con un’ordinanza della Protezione Civile aggiungiamo 400 milioni di euro da utilizzare per le persone che non hanno i soldi per fare la spesa. Da questi 400 milioni da distribuire in tutti i Comuni del territorio saranno ricavati buoni spesa o pacchi alimentari. Già dall’inizio della prossima settimana speriamo che sarà possibili erogare generi alimentari alle persone bisognose. Siamo tutti sulla stessa barca. Faccio appello alla grande distribuzione se possono aggiungere un 5/10 per cento di sconto sui buoni spesa”.
Va precisato che i 4,3 miliardi erano già stanziati per il fondo di solidarietà : invece di essere trasferiti a giugno si è deciso di anticipare ad aprile, nulla di realmente nuovo.
Mentre i 400 milioni sono una reale integrazione.
(da agenzie)
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Marzo 28th, 2020 Riccardo Fucile
“A FINE GENNAIO SAPEVAMO QUELLO CHE SAREBBE ACCADUTO, IL GOVERNO NON HA FATTO NULLA”
La risposta britannica al coronavirus è “uno scandalo nazionale” che si poteva evitare.
È un j’accuse senza mezzi termini quello pronunciato da Richard Horton, direttore di The Lancet, una delle più prestigiose riviste scientifiche britanniche e mondiali.
“Non dovremmo essere nella posizione in cui siamo adesso”, scrive Horton in un editoriale sul proprio giornale online. “L’ultima settimana di gennaio sapevamo quello che sarebbe venuto. Abbiamo sprecato febbraio quando avremmo potuto agire. Tempo in cui avremmo potuto moltiplicare i test (del contagio, ndr). Tempo in cui avremmo potuto procurarci materiale protettivo. Non l’abbiamo fatto”.
Riportando le lamentele anonime di medici e sanitari, il direttore di Lancet parla di una “frustrazione e rabbia senza precedenti e afferma: “La strategia del governo è fallita, in parte perchè i ministri, per ragioni che rimangono opache, non hanno seguito subito i consigli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di fare test a ripetizione su ogni caso sospetto, di isolare e di applicare la quarantena. Il governo adesso ha un piano di soppressione del Covid 19, ma è stato approntato troppo tardi, lasciando l’Nhs (National Health Service, il servizio sanitario pubblico britannico) completamente impreparato”.
Quindi riferisce alcuni dei commenti che il personale medico in prima linea gli ha inviato negli ultimi giorni: “E’ il caos… Non ci sentiamo protetti… È una carneficina completa… È una crisi umanitaria… Eravamo meglio preparati nelle zone di guerra… È un atteggiamento criminale… Quando questa storia sarà finita, l’intera direzione dell’Nhs dovrà dimettersi”.
Nell’editoriale, Horton chiama in causa il Consigliere Medico Capo, Chris Witty, e il Consigliere Capo Scientifico, Patrick Vallance, i due alti principali consulenti di Boris Johnson durante la crisi, spesso al suo fianco nelle conferenze stampa a Downing Street. Ora Witty è in isolamento nel timore che sia stato contagiato anche lui, come il primo ministro e come il ministro della Sanità Matt Hancock. Sono stati loro, non si sa se in base a valutazioni puramente scientifiche o sotto pressioni da parte del potere politico, a suggerire in una prima fase una campagna di “mitigazione” del virus, quindi di “contenimento”, per passare alla “soppressione”, ovvero la chiusura di tutto sul modello italiano, soltanto dopo che uno studio dell’Imperial College aveva previsto 250 mila morti entro agosto e gli ospedali incapaci di accogliere malati se non si fosse cambiato regime. Ed era stato Witty a descrivere come soluzione la cosiddetta teoria dell’immunità di gregge, ossia lasciare che l’80 per cento della popolazione rimanga infettata assorbendo come inevitabili un certo numero di vittime soprattutto fra gli anziani e i più deboli, poi smentito dal ministro della Sanità Hancock che l’aveva definita soltanto una “ipotesi scientifica”.
Ma stamane è sotto accusa anche lo stesso Johnson, chiuso nel proprio appartamento di Downing Street, con il cibo che gli viene messo davanti alla porta, da quando ha annunciato di avere il coronavirus: stampa, scienziati e opposizione gli rimproverano di non avere applicato lui stesso quelle misure di “distanza sociale” che ha chiesto, anzi alla fine ordinato, alla popolazione.
“Pratica quello che predichi” titola il Daily Mail, solitamente un giornale amico del leader conservatore, osservando che oltre a mettere in pericolo ministri e collaboratori, il premier potrebbe avere esposto al virus la fidanzata Carrie Symonds, incinta di un figlio che dovrebbe nascere in estate, attualmente segregata a Chequers, la residenza di campagna dei capi del governo.
Con 181 nuovi decessi nella giornata di ieri, l’aumento maggiore dall’inizio della crisi, per un totale di 759, e quello dei contagi provati salito di quasi 3 mila in un giorno, per un totale di circa 15 mila, il Regno Unito attende il picco da qui a una settimana.
Intanto i giornali si chiedono chi comanda il paese in questo drammatico momento, con il premier isolato in casa, la regina chiusa a Windsor, il parlamento sospeso fino a Pasqua e l’inconsistente ministro degli Esteri Dominic Raab a fare le funzioni di leader nazionale. L’unico che guadagna plausi è il 39enne neo-cancelliere dello Scacchiere, cioè il ministro delle Finanze, Rishi Sunak, sia per la calma che sta dimostrando sotto pressione, sia per avere adottato un piano di assistenza degno di un programma socialista, promettendo 350 miliardi di sterline di fondi pubblici per pagare l’80 per cento del salario, fino a un massimo di 2500 sterline lorde al mese, a tutti i lavoratori dipendenti o autonomi che abbiano perduto il posto e lo stipendio a causa delle misure adottate per combattere il coronavirus. Un Cura-Gran Bretagna che indebiterà pesantemente lo stato, ma inevitabile, adottato da Sunak citando la famosa espressione di Mario Draghi in difesa dell’euro: “Whatever it takes”, a tutti i costi.
(da agenzie)
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