Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
L’AUTORE DEI VIDEO NON SOLO NON E’ FARMACISTA MA IN PASSATO SI ERA SPACCIATO PER MEDICO… INTANTO C’E’ CHI SPECULA IN BORSA
Proviamo a fare chiarezza sul cosiddetto “farmaco del miracolo” che arriva dal Giappone. 
Proviamoci, seguiamo il flusso delle notizie per assistere sgomenti al fenomeno di un video su YouTube, realizzato non si sa dove e da chi. C
ome questo video sia finito sulle prime pagine dei media in Italia, abbia convinto il governatore del Veneto, Zaia, (lui, quello dei “cinesi mangiano topi vivi”) ad accelerare la sperimentazione nella sua Regione.
Come e perchè l’Agenzia del farmaco in Italia abbia ceduto e aperto un protocollo per verificarne la fattibilità . II che nella pratica vuol dire milioni al vento mentre chi lavora in corsia, muore in corsia, non ha nè mascherine nè guanti.
Partiamo dall’autore. Si chiama Cristiano Aresu, 41 anni, dice di essere farmacista e di lavorare in Giappone. Il 20 marzo posta un video. Mostra gente tranquilla che porta bimbi nel passeggino, folla serena che fa la spesa, prende il sole. Dice: eccoci, siamo in Giappone, qui tutto bene. E sapete perchè? Perchè abbiamo l’Avigan.
Poi vedremo cosa è l’Avigan. Intanto due parole su Aresu. Che non è farmacista, come dice di essere, che in tempi passati come vi dimostriamo grazie a un video di Daily Motion si è spacciato per medico chirurgo all’ospedale San Giovanni di Roma. Era un gioco? Non sappiamo.
Secondo MeteoWeek che lo ha intervistato al momento “risulta disoccupato che percepisce un indennizzo NASpI”.
E’ semmai tra gli animatori di un’associazione culturale di Roma la cui mission (riporto testualmente) è: “promuovere la cultura nerd”. Un’associazione culturale che vende “videogiochi usati tra privati a prezzi bassissimi per permettere a tutti di giocare”. E che lancia aste on line il lunedì e il giovedì
Eppure grazie a un video, Aresu ha trovato una visibilità formidabile. E non solo.
Quindi 20 marzo. Aresu che non è nè medico, nè farmacista, nè sembra abiti in Giappone spedisce il video pro Avigan al giornalista di Sky Tg24 Pio D’Emilia.
Il virus, come abbiamo imparato a capire pure noi, è un attimo. Lo spot di Aresu fa migliaia di visualizzazioni.
La stampa italiana a caccia di speranza lo definisce proprio così: il farmaco dei miracoli che viene dal Giappone. Parlo dei principali quotidiani on line in Italia, non del mensile della parrocchia
Allora con calma rivediamo un attimo il tema Avigan o Favipiravir, farmaco antivirale prodotto da una corporate di Fujifilm Holdings Corp, quelli che fanno le pellicole.
– Secondo quanto riporta Sky Tg24 l’Avigan è stato messo in commercio in Giappone nel 2012 ma in seguito è stato tolto dalla vendita a causa dei gravi effetti collaterali
– Secondo quanto riporta Wiki che cita parecchi studi scientifici: “Gli esperimenti sugli animali in Giappone mostrarono potenziali effetti teratogeni sui feti e per questo l’approvazione della produzione da parte del Ministero della salute, del lavoro e del benessere giapponese è stata notevolmente ritardata, mentre le condizioni di produzione sono state limitate ai soli casi di emergenza”
Secondo quanto riportano Globalist, Huffington Post, Sole24 ore, etc: “il Corporate senior director Fujifilm Italia, Mario Lavizzari, in seguito alle notizie su una sperimentazione in Italia del farmaco antivirale dichiara: “l’azienda non è in grado di divulgare alcun piano per l’uso di Avigan in altri Paesi”.
– Secondo quanto riportato dal Guardian e da Repubblica: la FUJIFILM Toyama Chemical, che ha sviluppato il farmaco, ha diramato una nota chiarendo che attualmente il farmaco viene somministrato a pazienti di Covid-19 in Giappone per uno studio osservazionale condotto dalle istituzioni mediche.
“Sappiamo anche — si legge nella nota – che Favipiravir (versione generica) è stato somministrato a pazienti Covid-19 in Cina. Fujifilm non ha svolto alcun ruolo nelle ricerche di cui sopra e non è quindi in grado di commentare questi risultati.
Al momento non esistono prove scientifiche cliniche pubbliche che dimostrino l’efficacia e la sicurezza di Avigan contro Covid-19 nei pazienti”.
Nonostante tutto questo, sull’onda emotiva il Governatore del Veneto Zaia ha chiesto la riapertura della sperimentazione (tale è, non cura) in Italia. L’Aifa avvierà da lunedì i protocolli, una spesa che forse non avete idea. Un protocollo su un farmaco testato su circa 80 pazienti nel mondo, come rileva Il Post (e non solo) 80 pazienti. E i cui risultati non sono affatto certi.
Ma è invece certo che, come riportato da Business.financialpost.com e potrete facilmente verificare guardando i listini di Borsa, le azioni della Fujifilm Holdings Corp giapponese non sono state negoziate a causa di un eccesso di ordini di acquisto.
Perchè dietro ogni immane tragedia c’è chi fa tantissimi soldi.
Ma tantissimi alla faccia di chi muore, di chi combatte battaglie con una piccola spada di legno spuntata: 40 vittime tra medici, infermieri.
Smettetela di trattare come eroe chi non lo è. Pensate agli 8.165 morti. Alle loro famiglie distrutte. Agli oltre 80mila contagiati.
Siate rispettosi, prima di condividere notizie non verificate, almeno con loro.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
NEI SUPERMERCATI MONTA L’ESASPERAZIONE, SUI BALCONI NON CANTA PIU’ NESSUNO E NEL PAESE SI MANIFESTANO I PRIMI SEGNI DEL MALESSERE
“Abbiamo fame”, detto come un grido, a volte un sussurro, a volte con la rabbia di chi pretende e afferra il cibo gratis perchè non lo può pagare.
Perchè “come si fa a mangiare senza avere uno stipendio?”. E allora, “mi spetta, perchè non è colpa mia se sono chiuso in casa”. E tu, “tu Stato, questi soldi me li devi dare, altrimenti è un mio diritto arraffare dagli scaffali”.
Attenzione, che il clima sta cambiando, altro che sondaggi.
Il paese ha smesso di cantare dai balconi, alle 18 non si affaccia più nessuno per esorcizzare la paura. Anzi, andiamo a Napoli, ad esempio, in un supermercato, a vedere cosa è successo poche ore fa. Il video compare nella pagina Facebook “Lotta per i nostri diritti”.
Ecco la scena. Un signore arriva alla cassa: pasta, pomodoro, pane, olio. E niente di più. È il momento di pagare e si sente la voce del cassiere: “Chiamate la polizia, il signore non ha i soldi per la spesa. Non può mangiare, non ha comprato champagne e vino, ha comprato l’essenziale”.
Ecco cosa inizia a mancare: l’essenziale. Non perchè non ci sia il cibo nei supermercati, sia chiaro, ma perchè molte persone, che già faticavano per arrivare a fine mese, non hanno i soldi per pagarlo.
Nella percezione comune è ormai acquisito che è lunga questa reclusione per arginare il contagio. E dentro casa, senza soldi è difficile stare.
Vale per chi il lavoro ce l’ha e ancora non vede un euro per la cassa integrazione, per chi non ce l’ha, per quell’esercito di nero che non può più fare i lavoretti per tirare a campare.
Vaglielo a spiegare che ci vuole tempo per i provvedimenti, poi magari vedono in tv “quelli del governo” che dicono “nessuno perderà il lavoro” e si irritano terribilmente. Perchè la fine del mese è arrivata, c’è chi ha lo stipendio e chi no. Chi deve pagare l’affitto ma la sua attività è chiusa da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus. E di conseguenza ha difficoltà anche a pagare gli stipendi dei propri dipendenti.
Eccola la catena della disperazione
Adesso andiamo a Palermo, sempre in un supermercato. “Non abbiamo più nemmeno un euro, non possiamo campare un’altra settimana così”, un cittadino di Palermo, in un video chiede al premier Conte risposte immediate, altrimenti “scoppia la rivoluzione”. Adesso a Bari, diamo un’occhiata alle cronache.
Malielisa, una piccola commerciante: “Non ce la faccio più, sono crollata, ci stanno affamando”. Chi già aveva difficoltà ad arrivare a fine mese, ora naviga a vista: “Non abbiamo più soldi nemmeno per mangiare”, urla a squarciagola.
Un video della trasmissione Le Iene ha mostrato tre persone davanti a una banca a Bari mentre urlano la loro disperazione: “Siamo rimasti senza cibo e senza soldi. Mi hanno chiuso il negozio da venti giorni, io come faccio a vivere?”. E un’altra signora: “Vi prego, venite a casa a vedere. Non ho più nulla. Io devo mangiare”.
La storia è sempre la stessa. Piccoli e medi commerciati che hanno dovuto chiudere la loro attività e ancora non hanno ricevuto il sussidio da parte dello Stato. E, come è ovvio, non sempre i risparmi bastano.
Per questo, in attesa che il governo faccia qualcosa dal punto di vista pratico, le persone vorrebbero chiedere un prestito alla banca. In particolare, queste famiglie di Bari sembrano chiedere un anticipo; “Io pago gli interessi sugli anticipi, se mi danno 50 euro ne pago di più”, dice la commerciate. Ed ecco che un uomo inizia a tirare oggetti contro la vetrina.
Su Facebook i video sono tanti, sono virali e raccontano più episodi come questi appena narrati. “Conte ci dica stasera quando arriveranno i soldi della cassa integrazione, quando arriveranno gli aiuti per chi non può mangiare. Quando? Non devono dire arriveranno, oppure aprile, oppure maggio, ma subito”.
L’uomo, in questo video, non usa più mezzi termini: “Se gli italiani non avranno più i soldi per far mangiare i loro figli, daranno l’assalto ai supermercati per procurarsi da mangiare. Faranno la rivoluzione”. Con tutto ciò, se il governo non fa presto, ci sarà da fare i conti.
Non siamo ancora alle proteste di massa, ma gli episodi iniziano ad emergere e raccontano tutti la stessa cosa.
Il supermercato Lidl di Palermo viene preso d’assalto da una ventina di famiglie. Intervengono polizia e carabinieri proprio quando i carrelli sono pieni e le persone cercano di andar via senza pagare la merce.
Provate a chiedergli: perchè non cantate più?
(da “Huffingtonpost“)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
4401 CASI POSITIVI IN PIU’, 589 I GUARITI
Sono numeri drammatici quelli che arrivano dalla conferenza stampa della Protezione civile di oggi:
mai così tanti morti in un giorno.
Lieve calo dei casi positivi in più: 4.401 contro i 4.492 di ieri, 26 marzo.
A fare il punto sulla situazione in Italia il commissario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri.
Secondo il nuovo bilancio, sono 919 le nuove vittime che portano il totale a 9.134. Il numero delle persone attualmente positive in Italia sale a 66.414 pazienti.
Complessivamente sono state colpite dal virus 86.498 persone in Italia, 5.959 persone in più rispetto a ieri, quando i casi totali erano 80.539.
Quanto alle guarigioni, nelle ultime 24 ore sono guariti 589 pazienti, per un totale di 10.950. I pazienti ricoverati in strutture ospedaliere con sintomi sono 26.029, di cui 3.732 in terapia intensiva. 36.653 sono invece le persone in isolamento domiciliare in tutta Italia.
I deceduti fino a ieri erano in tutto 8.215, oggi se ne aggiungo 919, per un totale di 9134. I casi positivi fino a ieri erano 62.013 per un totale di 80.539 persone colpite.
(da Open)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
I MEDICI DEL SAN MARTINO DI GENOVA L’HANNO SOPRANNOMINATA “HIGHLANDER”: “UNA VERA ROCCIA, E’ MIGLIORATA PRIMA CHE LA SOTTOPONESSIMO ALLE TERAPIE, CI HA RINGRAZIATO ED E’ TORNATA NELLA SUA CASA DI RIPOSO”
Lina è nata nel 1917: durante la sua vita ha visto due guerre mondiali e affrontato momenti davvero difficili, come la morte dell’adorato figlio e una delle prime separazioni in Italia. Ieri, alla vigilia del 103esimo compleanno, ha vinto un’altra sfida che sembrava impossibile, quella contro il coronavirus.
«La sua storia è stata un soffio di speranza dentro la tempesta che stiamo vivendo ormai quotidianamente – il professor Raffaele De Palma, responsabile del reparto di Medicina Interna a indirizzo immunologico del san Martino per un attimo ritrova il sorriso – Il miglioramento di Lina è stato inaspettato e ha rincuorato tutti noi, medici e infermieri, che ogni giorno lottiamo contro il Covid-19».
La signora Lina vive in una casa di riposo, un paio di settimane fa ha iniziato a non sentirsi bene ed è stata trasportata in ospedale: «L’abbiamo ricoverata per uno scompenso cardiaco – racconta Vera Sicbaldi, uno dei medici che si è presa cura di lei – ma dopo un paio di giorni ci siamo accorti che aveva problemi alle vie respiratorie e presentava sintomi, anche se blandi, che ci hanno spinto a farle il tampone per il Covid-19, risultato positivo»,
Una sentenza dura che ha subito preoccupato i medici: «Purtroppo sappiamo bene che il coronavirus sugli anziani picchia più duro – continua Vera Sicbaldi – ma non abbiamo fatto i conti con la tempra della signora Lina, si è dimostrata una vera roccia: la saturazione dell’ossigeno è migliorata velocemente è guarita senza nemmeno doverla sottoporre alle terapie farmacologiche per il Covid-19. Dico la verità , quasi non ce lo spieghiamo nemmeno noi».
E alla fine, anche prima del previsto, la 102enne è stata dimessa e ha potuto far ritorno nella sua stanza nella residenza protetta. Medici e infermieri, nei corridoi dell’ospedale, l’hanno affettuosamente soprannominata “highlander”, immortale. «Vista l’età ci aspettavamo un decorso molto diverso – sorride la dottoressa – ma siamo felici che sia andata così. Del resto Lina si è dimostrata una donna incredibile, coraggiosa e piena di vita. Nonostante gli anni è molto lucida e ama chiacchierare».
Tra una terapia e l’altra ha rivelato dettagli di una vita che sembra un film: la separazione dal marito in giovane età , un figlio trasferito negli Stati Uniti con una brillante carriera nello spettacolo, l’amore per i viaggi.
«Le piaceva ricordare il periodo in cui ha vissuto a lungo in America per stare vicino al figlio – raccontano in corsia – ma anche tutti i viaggi che ha fatto: ha sempre avuto una vita ricca di stimoli e un’energia fuori dal comune, anche in queste settimana dimostrava una lucidità straordinaria, dava dei punti a tutti. Probabilmente è proprio questa vitalità ad averla salvata anche stavolta».
Gli unici momenti di tristezza erano quando racconta la scomparsa del figlio tanto amato: il suo sguardo si appannava e restava nel letto in silenzio. Ma bastava un messaggio o una telefonata del nipote per riportarle il sorriso.
«Non so se ha capito sino in fondo cosa le è capitato e quale brutta malattia è riuscita a sconfiggere – ammette Vera Sicbaldi – Leggeva riviste e si teneva informata ma ho avuto l’impressione che di questa emergenza non avesse piena consapevolezza. Per noi però è stata un’iniezione di fiducia di cui avevamo proprio bisogno: nei volti dei pazienti rivediamo i nostri nonni o i nostri genitori, quando le cose vanno male è pesante anche per noi. Siamo un gruppo di medici molto giovane, l’età media è intorno ai quarant’anni, a casa abbiamo tutti bambini piccoli e genitori anziani che non vediamo da settimane per preservarli: alla fatica del lavoro, come tutti i sanitari, aggiungiamo il carico psicologico della paura di infettare i nostri cari».
Il reparto di Medicina Interna e Immunologia Clinica è stato uno dei primi a essere riconvertito e destinato integralmente ai malati Covid-19. Al momento ospita ventidue pazienti positivi ma mantiene ancora un’ala del reparto “pulita” con sei malati, tutti con doppio tampone negativo.
«Adesso iniziamo ad avere anche qualche giovane ricoverato – ammette il professor De Palma – ma sono una minoranza, quasi tutti sono anziani con una storia clinica complicata. Siamo in prima linea da sempre e abbiamo assistito all’aumento dei contagi e anche degli aggravamenti dei pazienti, facendo tutto quello che potevamo per salvare più persone possibili. Non è sempre stato facile ma quando stava subentrando la stanchezza è arrivata Lina a tiraci su il morale».
(da “il Secolo XIX”)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
A DIFFERENZA DEI SOVRANISTI CHE STREPITANO E NON MUOVONO IL CULO, TUTTE LE ONG IN EUROPA SONO SUL FRONTE DI GUERRA
Le polemiche sovraniste, sterili e vuote, hanno ovviamente colpito le tanto odiate Ong. Solo pochi
giorni fa Bruno Vespa ha scritto su Facebook che Emergency e Medici Senza Frontiere “c’erano per i migranti ma per gli italiani sono spariti”.
Una notizia ovviamente falsa, dato che entrambe sono in prima linea, e per la quale Vespa si è anche preso un esposto da Usigrai.
Alla lista delle Ong impegnate sul fronte del virus si aggiunge Open Arms, che annuncia che i team di medici impegnati di solito nelle missioni di salvataggio migranti sono ora in Spagna in prima linea contro il Covid-19.
Open Arms posta sulla sua pagina twitter due foto, di due attiviste del loro team: Isabel, che lavora come medico di emergenza all’Ospedale Doce de Octubre, mentre Inès è infermiera all’ospedale La Paz di Madrid.
(da agenzie)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
TRADITE LE PROMESSE DI GUIDARE L’OPPOSIZIONE… E SULLA SUA PAGINA FB NON ANNUNCIA NEANCHE LA SCELTA
Si è curiosamente dimenticata di annunciarlo sulla sua pagina facebook, dove però ha ligiamente linkato il servizio di TGR Leonardo sul Coronavirus e la Cina, ma a due mesi dalle elezioni, Lucia Borgonzoni lascia la Regione Emilia-Romagna e sceglie di restare in Senato, come fa sapere il Resto del Carlino.
E come tutti, tranne lei e Salvini, dicevano che avrebbe fatto.
Coincidenze? Non tanto. La candidata leghista ha formalizzato le proprie dimissioni dall’Assemblea Legislativa, dove cederà il seggio a Marco Mastacchi, l’ex sindaco di Monzuno, risultato il più votato nella lista civica che portava il nome della fedelissima di Matteo Salvini. Durante la campagna elettorale, la Borgonzoni aveva detto che sarebbe rimasta a capo dell’opposizione in caso di sconfitta contro Stefano Bonaccini, ma alla fine le cose sono andate come si sapeva già nei primi giorni dopo il voto.
La Borgonzoni ha atteso qualche settimana e poi ha deciso di mantenere il suo posto a Roma, incompatibile con quello in Regione. Lo stesso Salvini l’aveva già nominata responsabile Cultura della Lega, spiegando più volte che “Lucia vorrebbe restare, ma a me serve a livello nazionale”.
E sempre il Resto del Carlino fa sapere che l’addio della Borgonzoni si aggiunge a quello di Vittorio Sgarbi.
Eletto nelle liste di Forza Italia, il critico ha lasciato dopo aver partecipato alla prima seduta dell’Assemblea — come ampiamente previsto — per fare posto a Valentina Castaldini.
Oggi, inoltre, verranno formalizzate anche le dimissioni dei consiglieri Andrea Corsini (Pd) ed Elly Schlein (Emilia-Romagna Coraggiosa), che sono stati nominati assessori dal presidente Bonaccini.
E, a differenza dei leghisti e di quelli di Forza Italia, resteranno a lavorare per i cittadini che li hanno eletti.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
TALLINI (FORZA ITALIA) E’ RINVIATO A GIUDIZIO PER CORRUZIONE
Per la commissione parlamentare antimafia, il forzista Mimmo Tallini è un impresentabile. Rinviato
a giudizio per corruzione, per Palazzo San Macuto non doveva neanche essere messo in lista.
Ma a forza di voti è entrato in Consiglio regionale e da oggi è anche il presidente dell’Assemblea. Così hanno deciso i consiglieri calabresi che a due mesi dalle elezioni, dopo infiniti rinvii, per la prima volta si sono presentati a palazzo Campanella per avviare la macchina politica calabrese.
Un ritardo solo in parte (e molto piccola) dovuto all’epidemia di Covid 19. A far slittare più di una volta il Consiglio, è stata la guerra di guerriglia tutta interna alla maggioranza che ha dilatato all’infinito i tempi di formazione della Giunta.
Ci si è arrivati a forza di strappi e forzature poco più di una settimana fa, con un assetto che ha scontentato tutti i partiti, meno che Forza Italia. Tutte a bocca asciutta le liste civiche, inclusa quella di diretta espressione della governatrice Jole Santelli.
E l’elezione di Tallini, scelto per statuto calabrese con voto segreto, non fa che confermare il trend, grazie anche – dice la matematica – al valido apporto dell’opposizione.
Alla terza votazione, a regalargli la maggioranza semplice sufficiente per essere eletto sono stati 20 consiglieri su 31, altri 4 hanno votato per Baldo Esposito, il candidato della civica di centrodestra, Casa delle Libertà , uno per il consigliere di Fdi, Giuseppe Neri – che dunque neanche i suoi hanno sostenuto – e 5 sono state le schede bianche. Ma sui banchi dell’opposizione si contano 11 consiglieri.
Traduzione, qualcuno ha giocato con un’altra squadra. E nessuno ha intenzione di ammetterlo, ovviamente.
All’interno dei partiti però già è scattata la caccia. E non solo delle forze di opposizione. Anche la Lega non è per nulla contenta del risultato, o almeno non lo è per nulla l’ex commissario, “condannato” da via Bellerio a fare il segretario della Lega calabrese per tre anni, Cristian Invernizzi.
Confinato nella sua Bergamo dall’epidemia di Covid 19, ha seguito in streaming i lavori del primo Consiglio. E al termine sembrava tutto fuorchè contento.
Cosa abbiano fatto i suoi non lo sa dire e su più di uno non sembra aver voglia di mettere la mano sul fuoco. anzi, sembra quasi certo di bruciarsele.
“Se i consiglieri della Lega hanno votato Tallini si tratta di una scelta autonoma e se ne assumeranno le responsabilità di fronte ai calabresi che ci hanno votato – minaccia – Non dimentico le parole che ci ha riservato in campagna elettorale, nè il suo atteggiamento chiaramente antileghista”.
In realtà , più che personale, il problema sembra politico. Alla fine della stagione di negoziazioni per posti e incarichi, Forza Italia prende tanto, se non tutto. Esprime la governatrice, due assessori esterni da lei scelti e che a lei rispondono, il capitano Ultimo e l’astronoma finita su Time Sandra Savaglio, due assessori di partito, più il presidente del Consiglio.
“Non è un mistero che non siamo assolutamente contenti degli attuali assetti politici. Le elezioni non le ha vinte Forza Italia – mastica amaro Invernizzi – se abbiamo accettato è perchè in questo periodo ci sono altre priorità e urgenze. Ma l’epidemia di Covid19 prima o poi, mi auguro, finirà e arriverà il momento di ridiscutere”.
Fratelli d’Italia invece sembra aver scelto la linea della non belligeranza. Forse proprio a causa degli scompensi tutti interni al partito che hanno dettato il primo atto del nuovo Consiglio: la sostituzione del consigliere regionale Domenico Creazzo, finito ai domiciliari per scambio mafioso polito-elettorale a pochi giorni dalla proclamazione, con il collega Raffaele Sainato.
“Adesso decide tutto Giorgia (Meloni)” dice uno dei big del partito. E Giorgia non sembra fidarsi molto del gruppone mandato in Consiglio, se è vero che per assessore ha ripiegato sull’usato sicuro, l’ex consigliere regionale Fausto Orsomarso.
La maggioranza però si mostra compatta alla prova del primo blitz che manda in soffitta la riforma del Welfare calabrese attesa da circa 20 anni e arrivata alla fine della scorsa legislatura.
In estrema sintesi, le nuove regole di riparto di finanziamenti e assegnazioni fra associazioni e cooperative. “Tutta da ridiscutere causa coronavirus” sostiene il centrodestra in un ordine del giorno, che fa eco alle parole dell’assessore forzista Gianluca Gallo, che in mattinata ha annunciato l’avvio di un confronto “con il Terzo Settore per discutere delle risorse da assegnare per l’emergenza”.
Qualcuno protesta. A debita distanza causa Covid 19, fra i consiglieri c’è uno scambio che rasenta la rissa dialettica. Ma alla fine la tesi del centrodestra passa anche grazie all’astensione di parte dell’opposizione.
(da agenzie)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
BLOCCO STRADALE AL CONFINE DELL’ARIZONA DI MANIFESTANTI MESSICANI: “STATEVENE A CASA VOSTRA”… SOVRANISTI RIPAGATI CON LA STESSA MONETA
Le cose si sono rovesciate. Alcuni abitanti di Sonora (Messico) al confine con l’Arizona si sono rivoltati contro gli americani.
Durante la giornata di giovedì, infatti, un manipolo di manifestanti della zona ha presidiato il valico con gli States.
Come riportato dalla Cnn, indossavano mascherine protettive, e cartelloni con lo slogan «statevene a casa vostra». La paura dei messicani è che chiunque attraversi la frontiera porti con se il Covid-19
Sebbene i confini dovrebbero essere formalmente chiusi a causa della pandemia – fatta eccezione per urgenze e spostamenti essenziali – ma stando ai protestatari, del gruppo spontaneo “Sonorani per la salute” – non c’è praticamente controllo da parte delle autorità .
«Non c’è nessun tipo di sorveglianza da parte americana, nessun tipo di controllo o test… Anche se le autorità dell’Arizona avevano detto che lo avrebbero fatto», si sfoga uno dei manifestanti al quotidiano Arizona Republic
Attualmente in Messico i contagi da coronavirus sono circa 500, negli Stati Uniti invece più di 85’000.
(da agenzie)
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Marzo 27th, 2020 Riccardo Fucile
“CONTINUERO’ A GUIDARE IL GOVERNO”
Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato sul suo profilo Twitter di essere positivo al
Cofid-19. “Nelle ultime 24 ore, ho sviluppato dei lievi sintomi e sono stato testato positivo al coronavirus”, si legge nel post di Johnson.
Il premier inglese si è “autoisolato”, si legge ancora sul suo profilo Twitter, seguito da 1,8 milioni di persone. Ma, prosegue, “ma continuerò a guidare la risposta del governo via video conferenza per combattere questo virus”.
La settimana scorsa, Downing Street aveva fatto sapere che in caso di contagio di BoJo, a prendere temporaneamente le redini del governo sarebbe stato il ministro degli Esteri, Dominc Raab.
Johnson è stato uno dei leader che nelle settimane scorse più aveva minimizzato la gravità del coronavirus, affermando più volte che non aveva senso chiudere tutto. Per poi ricredersi davanti ai dati sui contagi anche in Gran Bretagna.
(da agenzie)
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