Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
BERLUSCONI, A SUA INSAPUTA, STA PORTANDO ALLA SOLUZIONE DRAGHI
Enrico Letta, e con lui tutti quelli che vogliono Mario Draghi al Colle, potrebbero cantare Meno male che Silvio c’è perché, a sua insaputa e con la capricciosa confusione che sta creando, il Cavaliere lì li sta portando.
Va bene, spiegano che è ancora “indeciso”, tra indole alla conta in Aula e pallottoliere che la sconsiglia, raccontano che il vertice è slittato da giovedì a venerdì (forse) quando sarà ancora più chiaro che non ci sono i numeri e prevedono che – chi la fa, l’aspetti – la sinistra si prepara a riservargli il trattamento che lui, poco garbatamente ma efficacemente riservò a Prodi nel 2013: l’Aventino.
E, con questo precedente, come fai a dirgli che è scorretto.
Sia come sia, per dirla appunto col segretario del Pd, il Cavaliere si è infilato in un “vicolo cieco”: se va avanti in Aula, si schianta perché Sgarbi e l’allegro circo che si è messo in moto fanno capire che non ci sono i numeri.
E il minuto dopo, i due baldi giovani che finora hanno assecondato non potendo fare altrimenti, diranno che ora basta, non tocca a lui scegliere.
Se invece, come tutto racconta, si ritira dalla corsa, si riapre la giostra degli aspiranti kingmaker. Anzi si è già riaperta, con Meloni e Salvini che alludono a un non precisato nome di centrodestra. Solo chi non conosce Berlusconi può pensare che possa dare il via libera a qualcun altro della stessa coalizione, chiunque esso sia, diverso da sé.
Questione di indole, prima che di politica, “dopo di me il diluvio”: immaginare che uno del suo schieramento, o peggio del suo partito, trattato ai tempi del berlusconismo imperante come un “collaboratore” sia se era ministro, sindaco, carica istituzionale possa ascendere al Colle più alto produrrebbe una ferita narcisistica da lesa maestà, facendo subito scattare il meccanismo psicologico che “non ha il quid”. E quindi non va bene.
Le istruzioni per l’uso, chiedetele ad Alfano, ad esempio. E ricordate quando il Cavaliere fu costretto a cedere palazzo Chigi: mica indicò sua sponte un altro di centrodestra che poteva tenere assieme la maggioranza. Cedette a un esterno di emergenza, Monti, rimanendo il capo della coalizione (e poi infatti lo tirò giù).
Bene, è bastato leggere sui giornali il nome della Casellati o di Gianni Letta come “possibili” candidati al Colle che immediatamente ha iniziato a guardarli storto.
Anzi, a corte è subito iniziato un nuovo perfido gioco.
Chi vuole mettere in cattiva luce qualcuno agli occhi del Capo, in questi giorni gli spiffera all’orecchio, anche se non è vero, che ha ambizioni quirinalizie. E, anche se è inverosimile, l’effetto è quello di un sospetto immediato.
Per non parlare di Verdini, che involontariamente ha dato il bacio della morte al genero, con quell’invito a investirlo del ruolo di kingmaker di un altro candidato che non fosse Berlusconi, apriti cielo.
Insomma, se l’obiettivo di Salvini era arrivare al “piano b” non ha fatto i conti col Cavaliere. È ingenuo se pensare di andare da lui e dirgli “Silvio, tu non hai numeri, però se tentiamo tizio o caio, Renzi ci sta” e ottenere dall’altro un “bravo, come ho fatto a non pensarci prima”.
Se invece, come si presume, non è ingenuo e questo lo sa pure lui, significa che sta facendo finta di volerne altri, ma in verità sa quale sia il punto di caduta, cioè un accordo col Pd per salvare capre (il Quirinale) e cavoli (governo e legislatura).
C’è poco da fare: in questa ridda di “piani b” reali o presunti si arriva un punto ovvio sin dall’inizio, e cioè che nessuno dei due schieramenti ha i numeri per forzare.
Per cui alla fine, per sottrazione e pigrizia della politica, c’è solo Draghi o Mattarella. Più si avanti così, più si arriverà, fallite le altre ipotesi, a pregare l’uno o l’altro di salvare la patria.
E non a caso sul primo, che oggi incassa anche l’endorsement dell’ambasciata americana, Gianni Letta aspetta tutti al varco. Mentre a favore dell’ipotesi “congelamento” dello status quo si sarebbe espresso, venuta meno l’ipotesi a, Marcello Dell’Utri.
Però c’è il problema di Salvini, che non vuole chiederlo, della Meloni, che ha già detto no, e dell’indisponibilità di Mattarella stesso.
Dopo questo allegro di giro dell’oca, sempre al punto di partenza si torna, e cioè se a Draghi ci si arriva “al buio” sul governo che verrà o con un governo confezionato, ed è la differenza tra una crisi di sistema e una manovra politica. Che non è un dettaglio di poco conto.
(da Huffingtonpost)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
LA RIVELAZIONE DI DAGOSPIA: E’ STATO SALVINI
“Caro Marcello (Dell’Utri, ndr), caro Fedele (Confalonieri, ndr), è stata davvero una bella mattinata nella quale alcuni ‘vecchietti arzilli’, come quelli di Cocoon, hanno ritrovato il gusto del sogno”.
La lettera in cui Denis Verdini illustra la strategia per l’elezione di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica ha fatto discutere.
Pubblicata dal Tirreno, ha acceso i riflettori anche su cosa dovrebbe avvenire in caso l’ex Cav non riesca a raggiungere i numeri necessari a partire dal quarto scrutinio: “In trent’anni – osserva Verdini – il centrodestra mai è stato così vicino, nei numeri, a poter conseguire un risultato che mai ha ottenuto” e Silvio Berlusconi “ha la legittima ambizione di coronare il suo straordinario percorso. Nessuno nel centro-destra può negargli questa opportunità”.
Verdini suggerisce “di passare dai numeri garantiti da sedicenti portatori di voti, ai nomi. Questo servirà a far scoprire le carte e ad evitare che vi vendano due volte la stessa merce. E di assegnare a costoro una ‘firma’ riconoscibile”.
Se questo non dovesse bastare, Berlusconi “deve permettere a Salvini di portare a termine l’obiettivo di eleggere un presidente di centrodestra, fornendogli tutto il suo appoggio”, smentendo i retroscena che vedono l’ex Cav incline a spaccare il centrodestra “votando Draghi, Amato o chissà chi altro”.
Una linea politica che traccia un percorso ben definito: da Salvini, che appoggia Berlusconi, di nuovo al leader del Carroccio, al quale affidare gli oneri delle decisioni in caso di fallimento del “piano A”.
Secondo Dagospia, a far trapelare la lettera di Verdini sarebbe stato “il fidanzato della figlia Francesca”, vale a dire proprio Salvini.
Lo stesso che ha già parlato preventivamente di una “proposta convincente per tanti se non per tutti” da mettere in campo tra una settimana, pur senza smentire l’appoggio a Berlusconi.
Sintomo di una fiducia apparente ma non proprio “cieca” nelle possibilità di un passaggio da Arcore al Quirinale.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
DELIRIO E ARROGANZA DI UN MILIARDARIO CHE SE FOSSE STATO UN POVERACCIO SAREBBE IN GALERA PER FALSE DICHIARAZIONI… ORA RISCHIA DI PERDERE LO SPONSOR LACOSTE
Djokovic non metterà piede in Australia per i prossimi tre anni, e nonostante la decisione del governo e del ministro dell’Immigrazione Alex Hawke non sia appellabile, il numero uno del tennis mondiale studia tutte le contromosse possibili: tra queste, secondo quanto riporta Repubblica, una richiesta di risarcimento danni per 5 milioni di dollari, che i suoi legali sarebbero pronti ad inviare alle autorità australiane ed al circuito Open.
Una somma anche maggiore del premio da 4,4 milioni di euro che il serbo avrebbe potuto aggiudicarsi vincendo gli Australian Open dai quali è rimasto escluso.
Il motivo della richiesta sarebbe la preclusione dal torneo – quindi – ma anche un indennizzo per il periodo passato al Park Hotel di Melbourne in attesa di giudizio.
In ballo ci sarebbero anche i 500 mila euro del primo giudizio in terra australiana
Inoltre, è notizia di oggi che Lacoste, azienda francese fra i principali sponsor del tennista serbo dal 2017, ha fatto sapere di voler parlare con Djokovic “il prima possibile”.
Il brand, fondato nel 1933 proprio da due tennisti, veste il numero uno al mondo in ogni competizione: maglia, polsini, pantaloncini e calzini. Come per il caso di Marco Melandri, che ha visto Trentino Marketing sganciarsi dall’ex pilota di MotoGp dopo le affermazioni sul Covid, anche Djokovic rischia di pagare caro in termini di danno d’immagine la sua prepotenza.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
NON TROVAVANO POSTO IN TERAPIA INTENSIVA
Quattro pazienti positivi al Covid-19 ricoverati al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano sono morti nel giro di tre giorni in attesa che si liberassero dei posti letto in una delle terapie intensive degli ospedali sardi.
A darne conto è l’edizione odierna de L’Unione Sarda, secondo cui l’aumento dei contagi determinato dalla variante Omicron del Coronavirus ha causato un grande accesso di pazienti positivi al Covid nelle strutture sanitarie regionali.
“La situazione è molto difficile – ha dichiarato il direttore generale dell’Asl di Oristano Angelo Maria Serusi – ma stiamo facendo il possibile per cercare di risolvere le maggiori criticità. Domenica i pazienti positivi erano 13, oggi siamo riusciti a dimezzarli”.
Alcuni sono stati trasferiti nel reparto Covid per cure a bassa intensità di Ghilarza, mentre altri sono deceduti, ma “in questo caso però siamo nell’imponderabile, erano pazienti in condizioni critiche – ha spiegato Serusi – noi abbiamo dato tutta l’assistenza che si poteva garantire. Il problema è che anche le altre strutture sono in emergenza”.
La situazione negli ospedali sardi è quindi piuttosto preoccupante: i pronto soccorso di Carbonia e Iglesias sono in difficoltà, anche se la direttrice generale della Asl Carbonia Giuliana Campus ha smentito le voci riguardanti l’interruzione delle prestazioni fornite dai due Pronto soccorso: “Non abbiamo mai negato l’assistenza a nessuno – spiega – in questo momento ci sono 11 pazienti positivi al Covid, tutti non vaccinati. Otto si trovano al Sirai di Carbonia e 3 al Cto d’Iglesias”.
Nell’ultimo bollettino, quello di ieri, in Sardegna sono stati registrati 1.007 positivi e sei decessi su 7.765 tamponi processati. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 28 (dato invariato rispetto al giorno precedente); quelli in area medica salgono da 236 a 238.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
I PEDIATRI: “VACCINI ANCHE A SCUOLA“
Nella settimana dal 2 al 9 gennaio in Italia sono risultati positivi al Covid-19 oltre 64mila bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, con 113 ospedalizzazioni e un ricovero in terapia intensiva.
I dati arrivano direttamente dalla Sip, la Società italiana di pediatria, che ha fatto il punto della situazione contagi tra i giovanissimi, ripetendo l’appello a velocizzare la somministrazione dei vaccini.
Al momento, risultano vaccinati con una dose, secondo quanto riporta il sito del Ministero della Salute, 896.571 bimbi dai 5 agli 11 anni, pari al 24,52 % della popolazione di riferimento, dunque meno di un bambino su 4, mentre sono in 165.771, poco più del 4%, coloro che hanno ricevuto anche la seconda dose.
Ma la situazione cambia molto da Regione a Regione. “Di grande interesse è il caso della Puglia dove oltre il 40% dei bambini tra 5 e 11 anni ha già ricevuto la prima dose”, ha spiegato la Presidente della Sip, Annamaria Staiano, che ha aggiunto: “La Regione ha puntato sin dall’inizio della campagna di immunizzazione contro il Covid-19 sulla somministrazione del vaccino nelle scuole, con il coinvolgimento di igienisti e pediatri. Un modello organizzativo che sembra funzionare molto bene e che anche altre regioni hanno iniziato a mettere in atto”.
Dunque, velocizzare la somministrazione dei vaccini, ricorrendo anche all’aiuto delle scuole. A tranquillizzare i genitori, si legge nel comunicato della Sip, ci sono anche i dati di farmacovigilanza che arrivano dagli Stati Uniti, dove oltre 9 milioni i di bambini tra 5 e 11 anni hanno ricevuto una dose del vaccino, confermano che questo è sicuro, oltre che efficace.
Su 8,7 milioni di dosi somministrate nel periodo 3 novembre- 19 dicembre le segnalazioni di eventi sono state pari allo 0,05% e si è trattato nella quasi totalità di casi non seri. Le miocarditi sono state 11 di cui 7 non gravi (e risolte) e 4 in osservazione al momento della stampa del Rapporto.
“È necessario un grande impegno anche dei pediatri per far sì che aumentino ulteriormente le percentuali di vaccinazione tra i bambini in età scolare, per proteggerli dall’infezione e soprattutto dalle forme più gravi di malattia che rendono necessaria l’ospedalizzazione”, ha spiegato Giovanni Corsello, Editor in Chief di Italian Journal of Pediatrics, rivista ufficiale della Sip “La sinergia tra pediatri, famiglie e mondo della scuola – ha concluso- è necessaria per il contenimento dell’epidemia e la vaccinazione nelle scuole va vista come mezzo per aumentare in tempi più brevi le percentuali di bambini e ragazzi vaccinati”.
(da Fanpage)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
“I MIEI AVVOCATI SONO GIA’ AL LAVORO, A FINE PADEMIA MI PAGHERO’ UNA LUNGA VACANZA CON I VOSTRI SOLDI“
Una serie di insulti per aver sempre difeso la campagna vaccinale, evidenziando un dato inequivocabile e mostrato anche dai dati diffusi dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità.
Ma Tiziana Maniscalchi, responsabile del reparto Covid all’Ospedale Cervello di Palermo, ha deciso di rendere pubblici (sul suo profilo Facebook) una lunga sequela di insulti ricevuti dai no vax.
La sua “colpa”? Aver detto una verità: chi non ha il vaccino finisce in terapia intensiva. E in alcuni casi, muore.
In una sua recente intervista a L’Aria Che Tira, su La7, la dottoressa Tiziana Maniscalchi aveva dichiarato: “Se tanti pazienti con la terza dose stanno bene, gli altri senza il booster vengono in ospedale”.
Lei ha il polso della situazione, dirigendo il reparto Covid dell’Ospedale di Palermo. Ma ai no vax questa verità non è andata giù. Ed ecco che sui social si sono moltiplicati una serie di insulti contro di lei: “Topo di fogna”, “m*rda”, “Bast*rda”. E molto altro che lei ha isolato e pubblicato sul suo profilo Facebook.
Insulti e minacci condite della classica narrazione anti-vaccinista che, per mera ideologia (fomentata da una parte dei social, dell’informazione – anzi, disinformazione – e della politica) negano anche le evidenze.
Insulti e minacce che non rimarranno impresse solamente in questi screenshot. La dottoressa siciliana, infatti, è pronta ad adire a vie legali contro questi leoni da tastiera: “Una risposta per tutti. Esiste un reato che si chiama calunnia e che potrà fruttare più delle TV. Siete rintracciabilissimi ed è probabile che a fine pandemia mi possa pagare una lunghissima vacanza con i proventi. Gli avvocati sono già al lavoro”.
Nel frattempo, però, sono molti gli attestati di solidarietà e di stima per il suo lavoro ricevuti dopo gli insulti e le minacce. E le posizioni dei no vax non fermeranno il suo lavoro, sempre all’interno del reparto Covid dell’Ospedale Cervello di Palermo.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
“QUI RIUNIREMO LA RESISTENZA“
Un maxi rave alle porte di Roma per riunire l’esercito dei No vax, un «campo Woodstock della Libertà e della resistenza». Lo sta organizzando Nicola Franzoni, imprenditore e leader del Fronte di Liberazione nazionale, noto al grande pubblico per la sparata dopo la morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli («Una testa di ca**o in meno»).
Se i suoi programmi andassero in porto, dal 10 al 13 febbraio ai Pratoni del Vivaro, a Rocca di Papa – a meno di sgombero del prefetto – andrà in scena questo raduno di non vaccinati, contrari al vaccino e alle misure imposte dal governo contro il Coronavirus.
Un’iniziativa organizzata con il fine di «addestrare alla resistenza i non vaccinati» e di lanciare «la sfida» all’esecutivo, come racconta lo stesso Franzoni in un paio di video che circolano sui suoi canali Telegram, in cui lo si vede fare una perlustrazione del terreno scelto per accamparsi. Uomo noto per le sue posizioni di estrema destra e per le sue teorie complottistiche, Franzoni punta a un milione di adesioni. Numeri che mettono in allerta le forze dell’ordine, tanto che polizia e carabinieri stanno monitorando giorno dopo giorno sul web e sulle chat gli sviluppi intorno alla mobilitazione per il momento non autorizzata.
«Questa è la Woodstock, qui ci troveremo dal 10 al 13 febbraio. Riuniremo tutta la resistenza qua, è un’area pubblica e non ci possono impedire niente. Non possono mettere i militari a sparare – urla Franzoni in un video girato sul terreno della location scelta -. Cosa fanno? Hanno rotto il cazzo. Non possiamo neanche riunirci? Dobbiamo chiedere il permesso anche per pisciare? Lo chiederemo, e non possono dirci di no. Loro fanno quel cazzo che vogliono e noi non possiamo neanche incontrarci in un prato, hanno rotto i coglioni».
Appresa la notizia, la sindaca di Rocca di Papa, Veronica Cimino si è detta pronta «ad adottare tutti i provvedimenti e le misure di massima autorità sanitaria locale e di pubblica sicurezza, senza escludere la richiesta dell’istituzione di una zona off limits blindata a tutela del territorio, come già avvenuto in passato».
«Questo è il posto in cui ci dobbiamo accampare, dobbiamo occupare tutta questa zona che tanto è pubblica e creare il più grande campo hobbit della storia – insiste Franzoni in un secondo video -. Daremo a tutti la posizione. Vogliamo portare qua un milione di persone, qui in maniera bucolica raduniamo l’esercito. Un campo hobbit dove addestrare la resistenza dei non vaccinati. Se ci vogliono anche impedire di difenderci dobbiamo reagire. Riuniamoci qua, attrezzati di camper, roulotte, sacchi a pelo e tende. Questa è l’ultima opportunità per far dare una prova muscolare a questo governo. Si lancia da qui la sfida. Dobbiamo essere un milione. Questa è la Woodstock della resistenza, la Woodstock della libertà. Raggrupperemo su questo spazio infinito tutti i non vaccinati di Italia. Dimostriamo che siamo un esercito».
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
“AVEVO I POLMONI IN TILT“
“Ho sbagliato a non vaccinarmi. Non si può rischiare di morire nell’arco di poche ore”. Comincia così il messaggio inviato dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bolzano da parte di Pietro Candela.
Ristoratore molto famoso in zona (è suo il piccolo ristorante che si affaccia sui prati del Talvera, La casa di Jo), e no vax , è fiinto in ospedale dopo aver contratto il Covid-19.
“Il giorno 30 – ha ricordato alla stampa locale – abbiamo preparato il cenone per il 31 e la mattina mi sono recato in farmacia per fare il test e da lì è iniziato tutto. La farmacista dopo un quarto d’ora mi chiama e mi dice che sono positivo e devo andare in isolamento”.
Poi il peggioramento. “Dopo otto giorni di tira e molla a casa con farmaci cercando di trovare una soluzione avevo sempre la febbre, ho deciso di andare in ospedale – ha aggiunto -. E lì i dottori mi hanno messo subito davanti ad una realtà bruttissima. I polmoni erano andati in tilt. Pensavo di non farcela più”.
Poi le sue condizioni sono andate migliorando. “Mi hanno tolto il respiratore forzato. Con l’aiuto dell’ossigeno sto andando avanti, sperando di tornare presto alla vita normale. I medici sono stati fantastici, la loro preoccupazione si vede negli occhi e anche nel modo di agire. Ci hanno accompagnato in questo percorso duro che, se Dio vuole, finirà presto. Guardandomi indietro penso di avere fatto una scelta sbagliata: quella di non vaccinarmi, perché ho fatto rischiare la vita anche a mia mamma e a mia moglie in maniera esagerata”, ha concluso il ristoratore.
Intanto, sul suo profilo Facebook il 14 gennaio è comparso un messaggio: “Avvisiamo i nostri amici e clienti che siamo chiusi a causa del COVID che, purtroppo, ha colpito in maniera pesante il nostro Pietro. Entro fine mese speriamo di poter riaprire più forti di prima e pronti a soddisfare le vostre richieste”.
(da Fanpage)
argomento: Politica | Commenta »
Gennaio 18th, 2022 Riccardo Fucile
ARRESTATO 51ENNE
Positivo al Covid, esce di casa e forza un posto di controllo della polizia in piazza della Repubblica a Roma per evitare di essere scoperto.
È accaduto ieri pomeriggio poco prima delle 15 quando gli agenti hanno intimato l’alt all’auto condotta dal 51enne italiano e con precedenti penali.
L’uomo a bordo di una Volkswagen Touran non si è fermato all’alt degli agenti di polizia impegnati nei servizi di controllo del territorio.
L’automobilista ha ignorato la paletta, e dopo aver ingranato la marcia è scappato in direzione viale XX Settembre dopo aver investito sia l’agente che gli aveva intimato lo stop che un secondo poliziotto presente al posto di blocco causando loro ferite guaribili in 7 giorni.
Dopo la fuga proseguita per circa un chilometro, all’altezza di via Piemonte il fuggitivo è stato però bloccato non senza difficoltà.
Particolarmente nervoso ha quindi aggredito gli agenti che lo hanno poi fermato. Per questo è stato arrestato per lesioni a pubblico ufficiale e denunciato per aver violato la quarantena da Covid.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »