Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
PIU’ DELLA META’ DEGLI ELETTORI DI CENTRODESTRA BOCCIA IL SUO NOME
La candidatura di Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica non è si è ancora davvero concretizzata, anzi. Secondo le ultime indiscrezioni potrebbe saltare definitivamente nelle prossime ore.
A bocciare il leader di Forza Italia, però, sono in primis i cittadini.
Lo ha spiegato Nando Pagnoncelli, con un sondaggio illustrato ieri sera a DiMartedì. Secondo quanto raccolto da Ipsos, infatti, il 72% degli italiani dice di non gradire Berlusconi al Quirinale. Inoltre, togliendo il 7% che non risponde alla domanda, si registra che solo il 21% dei cittadini sarebbe contento di un’eventuale elezione dell’ex presidente del Consiglio al Colle. Poco più di un italiano su cinque.
In generale, però, gli intervistati non hanno particolare fiducia nella scelta che saranno chiamati a fare i grandi elettori: il 69% crede che deputati, senatori e delegati regionali sceglieranno il Presidente sulla base dei propri interessi personali o della propria parte politica. Appena il 18%, invece, è convinto che sceglieranno il miglior Presidente per il Paese.
Quanto al profilo del prossimo capo dello Stato e alla sua provenienza politica, gli italiani sono divisi: il 35% – principalmente elettorato di centrosinistra e 5 Stelle – crede che il Presidente della Repubblica sarà un indipendente; il 28%, invece, è convinto che sarà un esponente di centrodestra (principalmente elettorato di centrodestra); il 9% pensa che al Colle salirà un esponente del centrosinistra. A questa domanda il 28%, però, non ha saputo o voluto indicare una risposta.
In chiusura, Ipsos ha rivolto ai cittadini anche una domanda sul Covid, precisamente sulla pericolosità del virus nei confronti di chi si è vaccinato: il 67% ritiene che sia ancora pericoloso, mentre il 26% pensa che sia diventato una malattia come le altre.
(da Fanpage)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
SCOMPARE IL RIFERIMENTO AL SOGNO STORICO DEL CARROCCIO
Dopo 25 anni dall’inizio delle trasmissioni la voce della Lega Nord Radio Padania Libera, poi diventata Rpl, da domani 20 gennaio si chiamerà Radio Libertà.
A dirigere la radio che avrà come logo una R azzurro cielo, un simbolo del microfono rosso e la parola libertà in bianco sarà l’attuale direttore di Rpl Giulio Cainarca e sono confermati anche gli speaker.
E venerdì, in trasmissione, ci sarà anche il segretario della Lega Matteo Salvini. “Il nostro credo? Essere la voce di chi non è mainstream, perché per noi essere liberi vuol dire partecipare, come cantava Giorgio Gaber nel 1972”, spiega il direttore.
(da agenzie)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
LA MENTE DELL’AGGUATO SAREBBE ANCORA IN FUGA
Svolta nelle indagini per l’omicidio dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, avvenuta nella Repubblica democratica del Congo .
Secondo quanto riferiscono i media internazionali, la polizia congolese avrebbe arrestato i presunti assassini del diplomatico italiano, ucciso in un’imboscata, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo, il 22 febbraio 2021.
Secondo l’Ap sarebbero due gli uomini arrestati ieri in Congo, dopo che erano state diffuse le immagini di 6 uomini seduti a terra e in manette circondati da agenti locali armati.
Il comandante della polizia della provincia del Nord Kivu, Aba Van Ang, li aveva presentati come membri di “tre gruppi di criminali che hanno insanguinato Goma”, uno dei quali responsabile della morte di Attanasio, Iacovacci e Milambo.
Gli altri quattro arrestati, aggiunge l’Ap sono accusati di aver attaccato altri operatori umanitari nella regione. Sempre secondo il comandante, la “mente” e autore materiale dell’omicidio di Attanasio, un uomo noto con il nome di “Aspirant”, è ancora in fuga. Il gruppo avrebbe voluto rapire il diplomatico italiano per chiedere un riscatto di un milione di dollari.
“Non è la prima volta che dal Congo arrivano notizie del genere che poi si rivelano essere una farsa” ha detto all’Ansa il padre dell’ambasciato Attanasio. “Per cui non vorrei fare alcun commento sugli arresti – ha aggiunto – prima che le nostre autorità abbiamo controllato e certificato l’operato della Polizia congolese. Fino ad allora per noi famigliari questi arresti non contano nulla”.
“Il governo del Congo – ha aggiunto Salvatore Attanasio – ha l’obiettivo di chiudere in tutta fretta questo caso, che per il Paese è piuttosto spinoso e quindi cerca di liquidare in fretta e in modo semplicistico la vicenda. Di certo, anche se queste persone fossero davvero gli assassini di Luca, questo non basta per fare chiarezza, in quanto bisogna chiarire le responsabilità del Pam (il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ndr), che a nostro avviso sono molto gravi per non aver previsto la necessaria protezione alla missione”.
“La verità deve venire fuori e sono convinto che alla fine emergerà – ha spiegato ancora il padre di Attanasio, ma sarà quella portata dalla magistratura italiana, che è l’unica in cui crediamo e che è l’unica che può far venir fuori almeno un briciolo di verità”.
Il padre dell’ambasciato morto in Congo ha voluto esprimere la sua fiducia nell’operato della Farnesina, “che sulla effettiva serietà degli arresti non ha ancora potuto verificare, ma che sta facendo il massimo. Come noi, anche il ministro Di Maio è indignato per il comportamento del Pam”.
(da agenzie)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
ORA C’E’ L’ELEZIONE AL QUIRINALE
I giudici del caso Ruby ter dopo aver interloquito con la difesa di Silvio Berlusconi, hanno deciso di rinviare il processo al 16 febbraio, tra quasi un mese, dopo aver avuto rassicurazioni dal legale dell’ex premier, Federico Cecconi, che in due udienze, il 16 e il 23 febbraio, riuscirà a completare l’esame dei propri testimoni.
A chiedere il rinvio era stata la difesa di Berlusconi, facendo riferimento a “problemi pandemici”, che crea difficoltà nel citare i testi, e dall’opportunità di non sovrapporre l’udienza prevista in precedenza per il 26 gennaio “con le prossime elezioni del Presidente della Repubblica”.
La difesa dell’ex premier, infatti, aveva spiegato nella scorsa udienza che avrebbe impiegato “5, 6 udienze” per concludere la fase dei propri testi, ma i giudici hanno chiesto a Cecconi se potrebbe riuscire a terminarla in due udienze, tra il 16 e il 23 febbraio, e il legale ha acconsentito, chiarendo che probabilmente servirà soltanto un’udienza in più per i propri consulenti.
A marzo, poi, dovrebbero iniziare a deporre anche i testi delle altre difese. A questo punto allora il collegio ha deciso, “tenuto conto del risultato dell’udienza odierna” – per la quale erano stati citati 8 testi ma solo uno si è presentato anche a causa della pandemia – di rinviare il processo tra circa un mese.
“Non c’è dubbio – ha spiegato il legale di Berlusconi – che qui si combinano due fattori entrambi rilevanti. Un primo, processuale, legato alla obiettiva difficoltà di assicurare la presenza di testimoni. Dall’altro lato, ho parlato di una richiesta ulteriore: è di tutta evidenza il più che imminente inizio delle votazioni per il presidente della Repubblica”.
L’avvocato Cecconi ha poi spiegato che “Berlusconi non ha espresso né preoccupazione né altro”, in merito alla coincidenza delle elezioni con l’udienza del processo Ruby Ter, aggiungendo che si tratta di “una valutazione che, in totale serenità, mi sono sentito di dover svolgere”.
(da agenzie)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
“ALTRIMENTI RESTANO A CASA I CASI GRAVI“
Durante la puntata di “Fuori dal coro”, andata in onda ieri sera, due pazienti in lista di attesa per un intervento chirurgo presso Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, clinica del Gruppo San Donato, hanno testimoniato che al Galeazzi, senza super green pass, non è possibile alcun intervento chirurgico.
Ne è nata una polemica sui social, il virologo e direttore sanitario della struttura Fabrizio Pregliasco risponde alle domande di TPI.
Professor Pregliasco, ha visto quanti attacchi sta ricevendo sui social?
“Non capisco questo stupore. Davvero è l’effetto di una manipolazione informativa”.
”Lei ha firmato il documento della polemica, quello con cui al “Galeazzi”, il suo ospedale, si respingono delle persone che non hanno fatto il terzo richiamo vaccinale”
È una notizia falsificata, in nome di un giornalismo becero e strumentale. Si respingono i non vaccinati che hanno problemi non gravi. Si accolgono tutti gli altri, vaccinati e non”.
Lei nega che il documento discrimini, dunque?
È una interpretazione distorta. Le faccio un esempio: noi in questo momento abbiamo ventuno pazienti Covid ricoverati.
Quindi sono entrati?
Si. Di alcuni di loro abbiamo scoperto la positività al momento dell’ingresso, li abbiamo accolti e curati. Gestendoli, ovviamente, in condizioni di sicurezza”.Cosa è accaduto allora?
Per via del Covid, e dei protocolli che impone, abbiamo dovuto rinunciare a cento posti letto. E quindi ridurre la nostra attività elettiva, posticipare alcuni interventi programmati. Per fare questo, ovviamente, abbiamo dovuto fissare dei criteri.Quali?
Per gli interventi che riguardano malattie più gravi, abbiamo scelto di posticipare chi oggi rischia di andare in terapia intensiva, perché rischierebbe di non trovare posto. E anche chi non è vaccinato.Si aspettava una reazione, lo ammetta.
È ridicola. Perché da due anni, durante la pandemia, tutti gli ospedali, avendo visto ridotte, se non dimezzate le proprie possibilità di intervento, hanno stabilito dei criteri di priorità.Quindi lei dice: l’unica differenza è che io l’ho messo nero su bianco.
Provo a dirla così: dal momento che accolgo prioritariamente tutti coloro che hanno patologie gravi, devo farli passare avanti rispetto agli altri.Come in un codice rosso di un pronto soccorso.
Esatto. Ma fra quelli meno gravi per cui posso scegliere, mi assumo una responsabilità, e decido di dare priorità ai vaccinati sui non vaccinati.
Quindi lei era consapevole che poteva essere accusato di discriminazione?
Accusa assurda. Allora ci sono discriminazioni in tutti gli ospedali, ogni giorno. Tutti scelgono, perché sono costretti a farlo.Però qui la discriminazione è sul vaccino. Mario Giordano dice: “Per via di Pregliasco alcuni malati non sono curati”.
Capisco che si può dire tutto. Ma noi stiamo dicendo che chi ha l’alluce valgo, attende, per fare posto a chi deve fare interventi più gravi, a chi rischia – per esempio – di morire. Accade in ogni ospedale del mondo. Per la sicurezza di tutti.
Perché?
Perché, nel nostro caso, abbiamo dovuto dedicare un intero piano a due percorsi separati: quello per i pazienti “puliti”, come diciamo noi, è quello dei pazienti che hanno il Covid. Questo ha sottratto spazio ai meno gravi, non la cattiveria di qualcuno.Quindi lei dice: siccome devo scegliere tra i meno gravi, allora do precedenza ai vaccinati.
Questo proprio perché sui casi gravi devo assistere tutti, e con un impegno supplementare per i non vaccinati.Quindi quando legge chi l’accusa di aver violato il giuramento di Ippocrate cosa risponde?
Che venga a farsi una passeggiata nei nostri reparti, dove nei posti residui curiamo tutti per le operazioni gravi, importanti e salva-vita.
(da Tpi)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
IL COVID SAREBBE “UN’ARMA BATTERIOLOGICA“
Dal letto d’ospedale, il complottista No vax attacca i giornalisti “invitandoli” ad uscire fuori dai suoi social, minacciando atti violenti
Le indagini della Polizia di Stato e della Postale avevano identificato Ugo Fuoco come uno dei responsabili della shitstorm ai danni del defunto Presidente dell’Europarlamento, David Sassoli.
Sono suoi i post Facebook e Telegram individuati dalle forze dell’ordine, pubblicati tramite il suo profilo personale e il canale Ugo Fuoco – Stop Dittatura dove risultano iscritti oltre 35 mila utenti (poco prima degli articoli di Open gli iscritti erano oltre 36 mila).
A seguito della copertura mediatica relativa alle indagini della Polizia, dal letto d’ospedale, il complottista No vax Ugo Fuoco pubblica un video tramite il suo profilo Facebook dove risponde ai giornalisti :
Poiché siete delle teste di cazzo di merda [tossisce] e mi riferisco che state scrivendo puttanate all’altezza delle vostre teste di cazzo, volevo comunicarvi… [pausa] di uscire fuori dai coglioni e di non scassare le palle sui miei profili social [tossisce] perché ho [tossisce] veramente i coglioni rotti di mongoloidi incapaci di intendere e di volere, quindi fatemi una cortesia di non scassare le palle, lo ripeto [tossisce] sui miei fottuti profili [respira a fatica] perché [tossisce] perché se ritorno, e dovete augurarvi di no a questo punto, vi prendo a calci nel culo tutti!
Nel comunicato afferma, in sostanza, che «il Covid esiste» e che sarebbe «un’arma batteriologica». Di fatto, smentisce se stesso quando affermava che «Il Covid non esiste, neppure in Croazia» e, di conseguenza, il commento su Mariano Amici dove scriveva «il virus non è stato isolato». Insomma, esiste e non esiste, così come senza prove afferma che ci sia un’«arma batteriologica» per poi dire che non è mai stata isolata.
(da Open)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
PER LA CONSULTA IL SUPER GREEN PASS NON LEDE IL DIRITTO DI VOTO
L’obbligo di super green pass per salire sui mezzi pubblici non lede le prerogative dei parlamentari, neanche se residenti nelle isole.
La Corte Costituzionale si è espressa così sulla richiesta, fatta da quattro deputati e un senatore sardi e siciliani, di sospendere una parte del decreto con il quale si impone la certificazione verde rafforzata per prendere traghetti, treni, autobus o aerei. Il conflitto di attribuzioni contro il governo è stato dichiarato inammissibile.
Il ricorso era stato presentato da Pino Cabras, Emanuela Corda, Andrea Vallascas e Simona Suriano di Alternativa c’è e dal senatore Pietro Lorefice del M5s.
“I ricorrenti, privi del super green pass – si legge nel comunicato della corte – sostengono che questa previsione impedisca loro di partecipare ai lavori parlamentari, in particolare (ma non esclusivamente) all’elezione del Presidente della Repubblica, calendarizzata il 24 gennaio: i residenti nelle isole, infatti, non potrebbero raggiungere la sede del Parlamento con aerei o traghetti pubblici senza la certificazione verde. Perciò, data l’urgenza, chiedono anche la sospensione cautelare della disposizione che ne prevede l’obbligo”.
Secondo i parlamentari, che sono assistiti da Ugo Mattei, giurista e pasionario dei no green pass, il provvedimento avrebbe violato ben 17 articoli della Costituzione. Tra questi, l’articolo 3 che disciplina il principio di eguaglianza, il 16 che sancisce la libertà di movimento, gli articoli che attribuiscono al Parlamento la funzione legislativa e le altre prerogative di deputati e senatori, nonché le norme che disciplinano l’elezione del presidente della Repubblica.
Ma per il giudice delle Leggi nessuno di questi numerosi articoli è scalfito dal decreto del governo. Nel comunicato, infatti, si legge ancora: “La Corte ha ritenuto che non vi sia alcuna manifesta violazione delle prerogative costituzionali dei parlamentari. La disposizione oggetto del conflitto regola infatti le condizioni di accesso al trasporto pubblico valide per l’intera collettività e non riguarda attribuzioni specifiche di deputati o senatori, incise in via fattuale e di riflesso; attribuzioni il cui esercizio deve essere garantito dai competenti organi delle Camere, nel rispetto della legislazione vigente”. Tentativo fallito per i parlamentari no pass, insomma. Il loro diritto di partecipare ai lavori parlamentari non li esime dal rispettare le regole che tutti i cittadini devono seguire.
(da Huffingtonpost)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
“SPENDIAMO PER CURARE LORO“
Gli ospedali sono a corto di farmaci contro il Coronavirus. E nasce il dilemma: a chi bisogna riservarli?
«A chi rischia di progredire verso una forma grave di malattia», dice oggi a Repubblica Francesco Menichetti, infettivologo dell’università di Pisa.
E questo criterio spesso corrisponde al profilo dei non vaccinati, visto che rischiano di infettarsi e morire: «A loro riserviamo almeno metà dei trattamenti», calcola Menichetti. «E non potremmo fare altrimenti» fa sapere invece Massimo Andreoni, che dirige l’infettivologia del Policlinico Tor Vergata a Roma.
«A volte ci fa rabbia, ma di certo non discriminiamo nessuno». Per questo, sostiene Paolo Maggi, infettivologo dell’ospedale di Caserta e professore, «vale la regola che prevenire, con i vaccini, è meglio che curare. Arriverà l’ora in cui i farmaci diventeranno decisivi, come è avvenuto con la pandemia da Hiv, ma non ci siamo ancora. E stiamo spendendo una quantità enorme di risorse per curare una minoranza della popolazione che non vuole vaccinarsi per ragioni puramente ideologiche, irrazionali».
(da agenzie)
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Gennaio 19th, 2022 Riccardo Fucile
LA STORIA DI GENNY, LA MAESTRA DI BIELLA
Giancarlo Billotto è il padre di Genny, maestra della scuola primaria “Villaggio Lamarmora” di Biella.
Genny Billotto è morta nell’ottobre 2020 ad appena 29 anni in seguito a una serie di problemi cardiaci congeniti. Ma una sua foto continua a circolare da tempo sia su Internet che sui manifesti stradali.
E la sua è indicata come una morte causata da una vaccinazione. Giancarlo spiega in un’intervista rilasciata oggi all’edizione torinese del Corriere della Sera che ha intenzione di denunciare tutti.
E questo perché le gigantografie della figlia con una camicetta a pois sono state portate in spalla da alcuni partecipanti alle proteste No vax durante i loro cortei, con la frase «Nessuna correlazione» a Bologna, a Milano e in altri luoghi.
«Da allora hanno iniziato a segnalarmi che l’immagine di mia figlia veniva usata sui social per mettere in dubbio l’effetto del vaccino – dice Billotto, che vive a Chiavazza dove gestisce di una pista da motocross nel vicino paesino di Ronco Biellese -. Sono rimasto senza parole. Genny è morta di un problema al cuore congenito. Non era vaccinata perché la campagna non era ancora partita. E sicuramente sarebbe stata favorevole. Quando ho visto quelle immagini sono rimasto disgustato».
E ancora: «Perché usare le sue fotografie senza nemmeno accertarsi che quella fosse la verità? Queste persone non hanno una coscienza. Pensano che sia possibile fare tutto. Che basti una morte per problemi al cuore per legarla al vaccino. Senza nemmeno verificare davvero di che cosa soffrisse. Genny aveva una cardiopatia ipertrofica. Era amata da tutti: dai suoi studenti. Dai suoi amici. Era appassionata del suo lavoro. Proprio la scuola, lo diceva sempre a colleghe e amiche, le dava la carica quotidiana per affrontare con il sorriso e le nuove sfide che si era prefissata. Adorava andare in moto. La sua perdita è stata una tragedia. E vederla sui social usata in quel modo, per i loro scopi, mi ha davvero fatto soffrire».
(da agenzie)
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