Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
IL PUBBLICO NON NE PUO’ PIU’ DI DISCORSI SUL COVID
Talk politici in crisi di ascolti. Sarà la fine del sovranismo, sarà l’avvento del governo guidato dal super tecnico Mario Draghi ma il 2021 per i talk show si è chiuso nel peggiore dei modi.
I dati Auditel di questa prima parte di stagione (da settembre fino a fine anno) sono impietosi con chi affronta il discorso politico ancora con questo formato.
Una disaffezione generalizzata che attraversa titoli e reti, metodi argomentativi più o meno aggressive, modelli di conduzione più o meno facinorosi, anche se sul punto è difficile trovare il meno.
“Questo allontanamento dei pubblici è conseguenza della saturazione di tanti dai discorsi sul Covid-19, da virologi che giocano con la scienza, da chi rappresenta una politica che riunisce tutti i partiti meno uno/due al Governo e li separa nelle dichiarazioni. Un gioco delle parti che sembra più appartenere a logiche di marketing che a convincimenti politici” spiega Francesco Siliato, già docente di Sociologia della comunicazione al Politecnico di Milano e partner dello Studio Frasi.
Ma a dire il vero tutto il consumo di televisione vede scemare i propri spettatori.
A parità di giornate nelle ore dei talk show, un anno con l’altro, sono svaniti in media 2,8 milioni di spettatori.
Constatare che tutti i talk perdono dimostra che non sono stati in grado di trattenere i loro pubblici, quei pubblici presenti nelle stesse settimane dello scorso anno. I talk insomma non sono resilienti.
Ma hanno un costo molto contenuto, difficile rinunciarci anche a fronte di perdite d’ascolto considerevoli. Il problema però è che così fatti non servono nemmeno ai loro scopi essenziali, da una parte informare cittadine e cittadini, dall’altra favorire il consenso. Gli editori broadcaster sono però impreparati all’innovazione, lo sono in generale, figurarsi su un format così conveniente, al punto che anche a fronte di un minor rendimento, hanno aumentato di cento ore la presenza in palinsesto del format talk show.
A perdere più ascolti in termini assoluti, rileva un’elaborazione realizzata dallo Studio Frasi basata su dati Auditel, sono 8 ½ su LA7 (-408.881 spettatori) e Stasera Italia (soprattutto la seconda parte) su Rete 4 (-371.801 spettatori).
Nonostante una perdita di ascolti del 19,7% il programma di Lilli Gruber rimane comunque il più seguito ma ha orari diversi e soprattutto una diversa durata.
Tra i talk che coprono in tutto o in parte la sua mezz’ora 8 ½ produce comunque un ascolto di oltre mezzo milione di spettatori in più rispetto a Stasera Italia che perde tra prima e seconda parte il 21,44% e il 28,6% dei propri spettatori, una delle peggiori performance in assoluto.
Figurarsi quale ulteriore calo d’ascolto avrebbe comportato il paventato arrivo del programma di Lucia Annunziata su Rai Tre nella stessa fascia pre-serale.
Tra i programmi con inizio tra le 21:20 e le 21:35 la sfida è tra Di Martedì e Carta Bianca. Si tratta degli unici a superare il milione di spettatori medi in questi primi 91 giorni della stagione 2021-2022.
Tra i programmi in tardissima serata male Linea Notte che su RaiTre perde il 15,16% di audience rispetto al 2020.
La mattina invece, emorragia di ascolti per Omnibus su LA7 che perde il 25,60% di audience. A questo punto la domanda è d’obbligo: cosa devono fare reti e broadcaster per superare la sempre maggiore disaffezione da parte pubblico?
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
OGNI ANNO E’ SEMPRE RINVIATO ALL’ANNO DOPO, MA CHE STRANO, EH?
Le sanzioni a negozianti, professionisti senza pos non partono più nel 2022. Di certo la data di avvio è slittata, un po’ in sordina, a gennaio 2023: quindi di un anno rispetto al termine emerso in precedenza. È quanto si legge nella norma che è la conversione in legge del decreto Recovery, nella Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2021. Riporta la Repubblica:
Com’è noto, l’obbligo c’era già, dal 2012 (governo Monti) ma senza sanzioni. L’utente che si vedeva rifiutata la carta di credito o il bancomat aveva dalla sua solo il diritto di non pagare fino a quando la contro parte non avesse accettato il pagamento elettronico (“moratoria del creditore”). Opzione scomoda, poco nota e certo foriera di litigi. Per anni si sono succeduti tentativi di applicare sanzioni, sempre da 30 euro; da ultimo ci ha tentato il Governo Conte nel 2019.
ll governo Draghi è stato il primo a riuscirci, per di più aumentando le sanzioni con il 4% del valore del pagamento. Ma neanche questa sembra essere la volta buona.
Il rinvio di un anno è già indice di un ripensamento del legislatore; e in un anno possono succedere molte cose: come un ulteriore rinvio (magari nel classico decreto Milleproroghe di fine anno).
Dati i precedenti non sarebbe una sorpresa: le sanzioni a esercenti, tassisti sono impopolari; in particolare un governo non tecnico, ma politico, sarebbe tentato a rinviarle o annullarle del tutto.
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
UN BENE PAESAGGISTICO PATRIMONIO DELL’UMANITA’ DETURPATO DA CRIMINALI
Scandalo in Sicilia dove è stata imbrattata la Scala dei Turchi, famosa meta per le vacanze estive di turisti italiani e stranieri oltre che luogo del cuore del Commissario Montalbano. Ignoti hanno deturpato, con polvere da intonaco rossa, la marna bianca della falesia a picco sul mare , patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Sul posto, acquisita la segnalazione, si sono recati i carabinieri della stazione cittadina e quelli della compagnia di Agrigento che indagano su quanto accaduto: un fascicolo di inchiesta è stato aperto a carico di ignoti per danneggiamento di beni avente valore paesaggistico.
I militari, coordinati dal maggiore Marco La Rovere, hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza per dare un nome ai protagonisti della vicenda.
Ira del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci: “La splendida scogliera di marna bianca della Scala dei Turchi, nell’Agrigentino, attrazione per visitatori di tutto il mondo, è stata vergognosamente deturpata – ha commentato -. Condanniamo gli autori di tale gesto vigliacco, che costituisce oltraggio non solo ad un bene paesaggistico di rara bellezza, ma anche all’immagine della nostra Isola. Mi auguro che la magistratura possa giungere velocemente all’identificazione dei responsabili”.
Sull’accaduto è intervenuta anche Angela Roberto, Presidente dell’Archeoclub d’Italia sede di Agrigento: “La scala dei Turchi è stata imbrattata. Si tratta di un atto vandalico gravissimo, un vero colpo al cuore non soltanto per chi vive in questa zona ma per tutti. Parliamo di uno dei siti ambientali italiani più conosciuti nel Mondo. Si tratterebbe di ossido di ferro, materiale adatto a dipingere il cemento che sicuramente andrà a colorare la Marna per lungo tempo ma sul luogo ci sono le autorità competenti”.
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
DOPO IL PANETTONE, 400 NO VAX TORNANO IN PIAZZA
Pomeriggio “caldo” a Torino dove è cominciata attorno alle 15.20, in piazza Castello, la manifestazione dei No Green pass organizzata dalla Commissione Dubbio e Precauzione.
Il movimento ha come portavoce Carlo Freccero. Tra i suoi membri figurano il giurista ed ex candidato sindaco di Torino Ugo Mattei e il filosofo Massimo Cacciari. Si tratta di una manifestazione, la prima dell’anno, per dire no all’obbligo vaccinale e alla certificazione verde anti-Covid. Nel corso della manifestazione si sono registrati momenti di tensione, con la polizia che ha bloccato le persone in corteo. Alcuni dei manifestanti, rivolgendosi agli agenti, hanno detto: «Schiavi, brucerete inferno».
In piazza c’è Mattei, mentre non si sono presentati Freccero e il leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer. Assenti anche Marco Liccione, leader della Variante Torinese, gruppo No Green pass, che è in isolamento dopo la positività al Covid (ma che si prepara a «una marcia su Roma» nei prossimi giorni), e l’ex vicequestora Nunzia Schilirò: «Non ci sarò – dice a Open -, resto per la libertà di scelta (si riferisce al vaccino, ndr) e sicuramente contraria al Green pass, super o mega che sia». Anche Schilirò, poco tempo fa, è risultata positiva al Covid.
È l’Ugo Mattei show oggi in piazza Castello a Torino, dove il movimento No Green Pass manifesta di nuovo contro l’obbligo del vaccino per gli over 50 e contro le vecchie e nuove restrizioni decise dal Governo.
Quattrocento le persone in presidio: gli attivisti della «Variante Torinese», che da quest’estate organizza contestazioni in città, il neonato «Comitato di Liberazione nazionale», che vede tra gli esponenti l’ex candidato sindaco di Torino, gli anarchici, i No Pass della Valle di Susa. Il filosofo Massimo Cacciari e l’autore televisivo Carlo Freccero hanno aderito. Ma non ci sono. E Ugo Mattei dal palco arringa solitario i presenti.
«Questa è la rinascita del comitato di liberazione nazionale» tuona. «Mi è stato detto che non è possibile comparare la realtà del regime fascista con la realtà del regime draghista. Invece è così. La parola regime la utilizzo a ragion veduta e non fare questo paragone è da bigotti. Dire che questa situazione non è paragonabile al fascismo serve solo al potere». Vuole fondare un partito? «No, i partiti ci sono già. Bisogna uscire da questa logica monotematica».
Mattei attacca anche «La Stampa», parla di «giornale di regime», accusando il quotidiano di comportarsi come nel periodo fascista quando Concetto Pettinato ne diventò direttore per volere di Mussolini.
In fondo Mattei ci aveva già provato questa estate, prima delle elezioni amministrative. Candidato sindaco per una lista civica, sin dal primo momento si è messo alla testa del popolo del «No». Ora «No Green Pass», all’epoca «No Vax» o «Free Vax». La sua lista «Futura Beni Comuni» aveva preso 765 voti. Adesso ci ritenta: «Rappresentiamo un’alternativa sociale», urla. Lanciandosi in una ricostruzione storica: «Mussolini fu voluto da Confindustria». Un parallelismo con i pseudo «poteri forti» nel mirino dei no Pass.
Mascherine ce ne sono poche. «È una museruola» dice Pino Fontanarosa, dipendente dell’Avio. Che ha anche ritirato da scuola suo figlio di sedici anni: «Togliamo i nostri ragazzi da questi lager».
Buone cure
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
“RIAPRIRE LE SCUOLE? UN ERRORE”
Il matematico del Cnr: «Il virus circola molto tra i giovani, serviva uno stop di un mese della didattica in presenza»
Il Coronavirus ormai circola con una velocità mai vista prima in Italia, con i contagi giornalieri che si contano nell’ordine delle centinaia di migliaia e un numero di infetti prossimo a quota 2 milioni.
«Entro pochi giorni raggiungeremo il picco della circolazione del virus misurato in termini della percentuale di positivi sui test molecolari effettuati», dice Giovanni Sebastiani. Per vedere un calo del numero assoluto di contagi, invece, per il matematico del Cnr dovremo aspettare circa 10 giorni. «Stiamo assistendo agli effetti della variante Omicron e dell’aumento dei contatti durante le festività», dice Sebastiani.
Se il tasso di positività si appresta a decrescere, Sebastiani ricorda che la curva relativa ai morti non può essere interpretata altrettanto positivamente.
«Abbiamo una crescita lineare e negli ultimi giorni la curva dei decessi sta accelerando – dice -. E un trend simile ce l’ha anche la curva degli ingressi in terapia intensiva».
Se il trend delle ospedalizzazioni rimanesse questo, «tra un mese, 40 giorni al massimo, tutta l’Italia si troverà in zona rossa». Sebbene le curve dei ricoveri e dei decessi dovrebbero seguire l’andamento della curva dei contagi con un paio di settimane di ritardo, ci sono due incognite che preoccupano il matematico. La prima è quella relativa alla frequentazione dei negozi per il periodi dei saldi, la seconda riguarda il ritorno in classe per gli studenti. «Avrei auspicato uno stop di un mese per le attività didattiche in presenza».
Sebastiani ricorda che «si è visto, nel passato, che la ripresa delle attività scolastiche ha dato un impulso all’epidemia». Questa volta, si potrebbe obiettare, è diverso perché ci sono i vaccini. «Peccato che nella fascia tra i 5 e gli 11 anni la copertura vaccinale è pari al 5%, mentre nella fascia 12-19 è pari al 75%. È chiaro che nella popolazione giovanile il virus circola molto, con un’incidenza di due, tre volte superiore alle altre fasce di età». Se il governo avesse posticipato il rientro a scuola, «avremmo potuto mettere in atto quello che non si è mai fatto prima: una campagna di testing nella popolazione scolastica di tipo sierologico e attraverso i tamponi. Nel frattempo avremmo anche abbassato l’incidenza stratosferica attuale. Questa – conclude – è la vera scuola in sicurezza. Il resto sono slogan».
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
I NON VACCINATI RISCHIANO 25,7 VOLTE IN PIU’ DI FINIRE IN INTENSIVA
Il bollettino di sorveglianza integrata dell’Istituto Superiore di Sanità: i non vaccinati corrono un rischio di essere ricoverate in terapia intensiva 25,7 volte superiore a chi ha il booster
Le persone non vaccinate contro il Covid corrono un rischio relativo di essere ricoverate in terapia intensiva 25,7 volte superiore a chi si è vaccinato con la terza dose booster. I non vaccinati corrono inoltre un rischio relativo di finire in rianimazione 15,4 volte superiore rispetto a chi ha concluso il ciclo primario di vaccinazione (ossia due dosi) da più di 4 mesi, e 23,1 volte superiore rispetto a chi ha concluso il ciclo primario di vaccinazione con due dosi da meno di 4 mesi. È quanto emerge dall’ultimo bollettino di sorveglianza integrata dell’Istituto Superiore di Sanità contenente i dati sugli effetti della vaccinazione contro il Coronavirus in termini di contagi e ricoveri. Attualmente, l’incidenza dei ricovero nelle terapie intensive è pari a 23,1 ospedalizzati ogni 100.000 abitanti per i non vaccinati, 1,5 ogni 100.000 per i vaccinati da oltre 120 giorni (4 mesi), 1 ogni 100.000 abitanti per le persone vaccinate con ciclo completo di due dosi da meno 120 giorni (4 mesi) e 0,9 ogni 100.000 per i vaccinati con la terza dose booster
Guardando invece alle percentuali di rischio di sviluppare la malattia severa in caso di contagio, rispetto alle persone non vaccinate, i soggetti vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni (3 mesi) risultano essere protetti al 95,7 per cento, mentre nei vaccinati con doppia dose dai 3 ai 4 mesi (120 giorni) la protezione scende lievemente al 93,0 per cento. Per chi invece si è vaccinato con doppia dose da più di 120 giorni la protezione si abbassa ulteriormente all’88,8 per cento, salvo risalire al 97,8 per cento se ci si sottopone alla terza dose booster di vaccino anti-Covid.
Nel report dell’Iss si segnala anche che «dal 24 agosto 2021 al 5 gennaio 2022 sono stati segnalati 36.082 casi di reinfezioni, pari al 2 per cento del totale dei casi notificati», in riferimento alla circolazione della variante Delta. Nell’ultima settimana, però, si osserva un aumento della percentuale di reinfezioni che sale al 3,1 per cento del totale dei casi segnalati rispetto al 2,4 per cento della settimana precedente. Questo dato, in fase di approfondimento e consolidamento da parte dell’Istituto superiore di Sanità, «è verosimilmente attribuibile all’incremento della circolazione della variante Omicron in Italia».
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
UN ALTRO CHE BRILLA PER INTELLIGENZA
Un giovane di Fasano si è presentato al centro vaccinale di Conforama in provincia di Brindisi e ha tentato di corrompere l’infermiere offrendogli soldi per vincere la somministrazione del vaccino. È stato denunciato ai carabinieri di zona.
L’episodio è stato raccontato in una nota stampa dal presidente della commissione regionale bilancio e programmazione della Puglia Fabiano Amati (Pd).
Secondo quanto ha riferito Amati, qualche giorno fa un giovane pugliese si è presentato al centro vaccinale di Fasano-Conforama per ottenere una certificazione di esenzione, presentando documentazione rilasciata da un’altra regione italiana.
Gli operatori del centro vaccinale facevano presente sia l’incompetenza a rilasciare le certificazioni d’esenzione sia le proprie perplessità sulla validità della documentazione presentata.
Il giovane, quindi, si sarebbe ripresentato «il giorno successivo nello stesso centro – prosegue Amati – e dopo aver effettuato tutto il percorso amministrativo per accedere alla vaccinazione, proponeva all’infermiere il pagamento di una somma di denaro in cambio dell’attestazione di avvenuta vaccinazione senza la somministrazione.
Al netto rifiuto dell’operatore sanitario conseguiva l’allontanamento del giovane dal Centro vaccinale. Questa notizia – commenta il consigliere regionale – è da considerarsi esemplare sia per il rigore del personale sanitario che per far desistere chiunque avesse in animo di produrre simili iniziative.
La vaccinazione è un trattamento sanitario a valore collettivo, cioè un dovere di tutti i cittadini, per cui nessuno può pensare di poter danneggiare gli altri sulla base di una decisione infondata e frequentare tranquillamente tutti i luoghi entrando in contatto con chi ha fatto il proprio dovere».
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
IN CRESCITA RICOVERI E INTENSIVE
I dati sul monitoraggio della pandemia arrivano a fronte di 1.220.266 nuovi tamponi, per un totale di 147.165.930 test
Sono 184 i decessi da Coronavirus segnalati in Italia nelle ultime 24 ore. Il totale delle vittime legate al Covid-19 sale così a 138.881.
Per quanto riguarda i contagi, il bollettino della Protezione Civile e del Ministero della Salute riporta +197.552 positivi.
Sono 1.818.893 gli attualmente positivi nel Paese, mentre sono 7.281.297 i casi totali da inizio pandemia.
In 14.930 sono ricoverati con sintomi nei reparti di area non critica degli ospedali d’Italia. Sono poi 1.557 i ricoverati nei reparti di terapia intensiva; di questi, 154 hanno fatto il loro ingresso nelle ultime 24 ore. In 1.802.406 sono invece in isolamento domiciliare. Il totale dei dimessi e dei guariti è di 5.323.523.
I dati sul monitoraggio della pandemia arrivano a fronte di 1.220.266 nuovi tamponi, per un totale di 147.165.930 test effettuati dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il tasso di positività si attesta al 16,2% (-5,8%).
(da agenzie)
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Gennaio 8th, 2022 Riccardo Fucile
LO SFOGO DEL PROPRIETARIO
Il 3 gennaio scorso i ragazzi di “Pizzaut” avevano donato 150 pizze a medici e infermieri dell’hub vaccinale di Monza per dire loro grazie. Ora le offese
«Sei un venduto», «una merda», «un delinquente», «un servo».
Questi i messaggi che Nico Acampora – titolare di “Pizzaut”, la prima pizzeria italiana gestita da ragazzi autistici a Milano – ha ricevuto nelle ultime ore.
Commenti infelici che arrivano dopo l’iniziativa di Acampora, lo scorso 3 gennaio, di regalare 150 pizze a medici e infermieri dell’hub vaccinale di Monza.
«Volevamo dirgli grazie per tutto quello che hanno fatto e stanno facendo, volevamo sostenere attivamente la campagna vaccinale. I nostri ragazzi, tra l’altro, hanno tutti il vaccino, molti di loro anche la terza dose. Al momento abbiamo tre persone in quarantena fiduciaria e uno dei nostri camerieri è positivo al Covid ma con sintomi lievi proprio perché è vaccinato», spiega il titolare della pizzeria a Open. Una reazione che Acampora non si aspettava affatto: «Ci hanno detto persino “queste pizze potevate darle ai poveri”. Ma lo facciamo anche, ci mancherebbe. Tante offese ma, per fortuna, nessuna minaccia».
«Non posso accettare, però, le offese ai ragazzi di “Pizzaut”, loro non le meritano davvero», continua, invitando poi i No vax ad assaggiare le loro pizze: «Sono sicuro che la nostra pizza vi vaccinerebbe almeno dal virus dell’odio»
Cosa è successo
Qualcuno è andato persino oltre, come gli hanno riferito alcuni dipendenti. «La mia “colpa”? Secondo i No vax quella di aver sostenuto i vaccini anche perché, come sapete, nel nostro Paese spesso si dice che i vaccini causino l’autismo». Un tema delicatissimo che, è bene precisarlo, non ha alcun fondamento scientifico.
«Posso confessarvi che anche io, che ho un figlio autistico, Leo, 12 anni, quando mi è stata comunicata la diagnosi ho pensato a questa correlazione. Poi, però, informandomi meglio, ho capito che non era affatto così ma si trattava solo di un fatto cronologico. La diagnosi, infatti, è arrivata nel periodo in cui mio figlio veniva sottoposto ai vaccini. Niente di più. Ora Leo, infatti, è vaccinato contro il Covid».
In realtà non è la prima volta che “Pizzaut” viene presa di mira sui social. Senza alcun motivo. A giugno, ad esempio, qualcuno scriveva: «Siete degli untori, fate del male al prossimo», «Non verrò mai da voi, non dovreste mettere le mani in cucina».
(da agenzie)
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