Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
BUFALA SMENTITA IN POCHI MINUTI… TRANQUILLI, POTETE ACQUISTARE ANCHE I LECCA LECCA
Una lunga campagna e un battage pubblicitario notevole, con tutti i pezzi da novanta in campo, ha caratterizzato il primo pomeriggio di Fratelli d’Italia.
Giorgia Meloni ha innescato la miccia dopo l’approvazione del dpcm che elenca i luoghi dove non sarà necessario il green pass per poter entrare o usufruire dei servizi erogati: «Nuovo delirio del governo – ha scritto su Facebook -: senza il green pass si potrà andare al supermercato ma solo per comprare beni primari. Quali siano questi beni primari e quali invece siano superflui lo decide il governo dei migliori insieme alla sua cricca di esperti».
Poi, è stata la volta del giornalista Nicola Porro che ha pubblicato un video-editoriale su questa misura che ha già ottenuto migliaia di condivisioni. Insomma, in breve tempo – in questo primo pomeriggio del 21 gennaio – si è diffusa la notizia che i non vaccinati potranno andare al supermercato senza green pass soltanto per acquistare beni di prima necessità.
Ovviamente, però, si è rivelato tutto un fuoco di paglia.
Senza green pass solo beni di prima necessità? NO!
L’equivoco sta alla lettera a) del dpcm del 21 gennaio pubblicato in seguito all’approvazione del governo: a questa voce si fa presente che si può accedere senza green pass negli esercizi commerciali per «esigenze alimentari e di prima necessità per le quali è consentito l’accesso esclusivamente alle attività commerciali di vendita al dettaglio di cui all’allegato del presente decreto».
Non si parla di accesso ai supermercati esclusivamente legato all’acquisto di beni di prima necessità, ma di esigenze alimentari e di prima necessità. Congiunzione.
A chiarire ulteriormente questo passaggio del dpcm, è arrivata anche una risposta alle FAQ da parte della presidenza del Consiglio: «Coloro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal cd. green pass previsti dall’allegato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022 possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? – si chiede nella Faq – Sì – è la risposta -, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal citato decreto del presidente del Consiglio dei ministri».
Il dilemma sulla possibilità di acquistare lecca-lecca, preservativi, una birra al supermercato non si può porre: semplicemente qualsiasi acquisto può essere effettuato al supermercato anche senza green pass.
(da agenzie)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
POTREBBE ESSERE LEI LA DONNA IN GRADO DI METTERE TUTTI D’ACCORDO, UNA FIGURA DI ALTO PROFILO
Negli ultimi giorni il suo nome era apparso in quell’elenco di possibili sostituti di Mario Draghi a Palazzo Chigi in caso di ascesa al Colle del Presidente del Consiglio. Oggi, però, le carte in tavola potrebbero cambiare: nelle varie liste dei partiti che si stanno confrontando in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica, ecco emergere la figura di Elisabetta Belloni.
Potrebbe essere proprio lei, attualmente capo del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) la personalità in grado di mettere d’accordo Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e Lega.
E nel novero dei partiti che potrebbero essere d’accordo, ovviamente, potrebbe entrare anche Forza Italia. In attesa che Silvio Berlusconi ultimi la sua conta e sciolga (negativamente) la sua riserva, infatti, il nome di Elisabetta Belloni sembra essere il più apprezzato tra i partiti che compongono il governo in Consiglio dei Ministri e lo sostengono a maggioranza alla Camera e al Senato.
E la personalità dell’attuale capo del Dis è molto apprezzata anche da Mario Draghi. Già nei giorni scorsi, infatti, si era parlato di lei proprio al posto dell’attuale capo dell’esecutivo.
Ma la posta in palio potrebbe essere addirittura maggiore. Perché i requisiti sembrano essere in linea con le richieste e le previsioni. Ha, ovviamente, più di 50 anni (ne ha compiuti 63 lo scorso 1° settembre); non ha mai ricoperto incarichi politici. Ed è anche donna. Insomma, tre caratteristiche che sembrano poter convincere tutti a un forte sostegno durante le operazioni di voto che inizieranno lunedì prossimo, come previsto dal calendario.
L’alto profilo per una Presidente della Repubblica
Nella sua vita e nella sua carriera, Elisabetta Belloni si è sempre occupata di Politica, ma con la “P” maiuscola. È sempre rimasta fuori dagli schemi dei partiti, ma ha lavorato come diplomatica. È nata a Roma, ma dopo la sua Laurea in Scienze Politiche alla Luiss con una tesi in tecnica del negoziato internazionale, ha viaggiato molto. Sempre per rappresentare il nostro Paese. Ha lavorato in diverse ambasciate in tutta Europa, prima di dirigere l’unità di crisi del Ministero degli Affari Esteri dal 2004 al 2008.
Poi un’altro scatto in avanti nella sua carriera. Dal 2008 al 2013 è stata nominata direttrice generale della cooperazione allo sviluppo. Poi, fino al giugno del 2015, ha ricoperto il ruolo di direttrice generale per le risorse e l’innovazione, fino alla nomina di capo di gabinetto dell’allora numero uno della Farnesina Gentiloni. La sua ascesa non è finita lì. L’anno seguente, era il 2016, è stata nominata a capo della Segreteria generale del Ministero degli Esteri. Fino al maggio del 2021, quando Mario Draghi ha deciso di nominarla a capo del Dis (prima donna a ricoprire questo ruolo). E ora la sua corsa potrebbe non essere finita.
(da NetQuotidiano)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
SUMMIT A ROMA MA IL CAVALIERE SI COLLEGHERA’ DA REMOTO
Berlusconi resiste, Salvini forza i tempi e promuove per domani il summit del centrodestra. Che si terrà a Roma in una situazione di immutata incertezza.
Il leader della Lega ha chiamato al telefono il Cavaliere e Giorgia Meloni, dopo una riunione, ad Arcore, fra l’ex premier e alcuni dirigenti di Forza Italia: presenti i capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, e al Senato, Anna Maria Bernini, e la senatrice Licia Ronzulli, oltre al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.
Fonti del Carroccio parlano di “clima sereno e cordiale” nella coalizione. Ma la partita del Quirinale rimane in salita: Berlusconi non ha ancora sciolto formalmente la riserva sulla sua candidatura per il Colle ma da quanto si apprende, al momento il Cavaliere non sarebbe intenzione a fare un passo indietro.
Per il capogruppo di Fi alla Camera, Barelli, “Berlusconi probabilmente scioglierà la riserva domani, sentiti anche i partiti di coalizione”.
Dubbi, fino all’ultimo, sull’ora e sulla location del summit, il secondo dell’anno dopo quello di venerdì scorso dove Lega e Fdi avevano chiesto al Cav di sciogliere al più presto la riserva sulla sua candidatura per il Colle. Non è certo che la riunione avvenga a ‘Villa Grande’, residenza romana di Berlusconi, come le altre volte. E il silenzio alimenta il giallo.
Salvini e Meloni, che da giorni chiedevano un incontro chiarificatore a Berlusconi, hanno spuntato la convocazione del summit, ma rimane un interrogativo: il Cavaliere andrà nella Capitale per partecipare al vertice o resterà ad Arcore, “congelando” ancora una volta il confronto?
Possibile, anzi probabile, che Berlusconi si colleghi da remoto. Con queste incognite il centrodestra si appresta a una giornata che potrebbe rivelarsi decisiva.
(da La Repubblica)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
I GENERALI SE NE FREGANO DELLA FANTERIA
I generali se ne fregano della fanteria. Carne da cannone, diceva a scuola la maestra elementare. Va così anche stavolta, in questa battaglia per il Quirinale.
Deputati e senatori si sentono fanti, risalgono via degli Uffici del Vicario con sguardi bassi e Montecitorio come ultimo orizzonte, l’aria cupa di chi è destinato alla provvisorietà, il cappello pieno di ricordi (e di soldi: perché certi stipendi, fuori dal Parlamento, te li sogni). I soprassalti di puro terrore sono frequenti.
Non ci sono certezze. E dentro l’incertezza, il rischio che, in qualche modo, a Palazzo Chigi venga giù tutto e si debba tornare a votare, resta una possibilità – per adesso – concreta.
Se succede, a centinaia dovranno trovarsi un altro lavoro. Eccoli perciò i fanti mentre bevono caffè amari al bar Giolitti o sbranano nervosamente filetti al sangue seduti da Maxela, in piazza della Maddalena.
Masticano a bocche spalancate per bofonchiare meglio contro i loro Salvini e Giorgetti, i Conte e Di Maio, i Letta e Franceschini che, in luoghi imprecisati, stanno trattando dentro intrighi sublimi e volgari intrallazzi, ciascuno celando le proprie terribili magagne, tutti pronti a stringere patti scellerati o sacrosanti.
Quelli di Italia viva, con un capo come Matteo Renzi, che li tiene in vita appesi a un 2% scarso, fanno eccezione; sono da tempo abituati al pericolo, al peggio, e non hanno paura di niente (tipo Brigata Sassari, durante la Grande Guerra).
Però, per dire: i leghisti sanno che, con gli attuali sondaggi, e considerando il taglio dei parlamentari previsto dalla nuova legge, in caso di voto anticipato almeno 70 seggi sarebbero a rischio. I grillini, poi: nel 2018 sbarcarono nelle aule spinti da un eccezionale 32% dei voti.
Ma è chiaro che, al prossimo giro elettorale, verranno decimati: così tremano forte quelli dell’«uno vale uno», che, intanto, hanno cambiato idea su tutto – sull’Europa e sulle banche, su Tav e Tap, e naturalmente sulle auto blu, perché sprofondati nei sedili di pelle delle Audi si sta molto comodi.
Tra i dem: Letta è pronto a lasciare a casa tutti quelli e quelle che entrarono nel convento del renzismo. Gli oltre cento (115, secondo gli ultimi calcoli) del gruppo Misto hanno invano atteso una telefonata dello Zio Silvio. Devastati nell’animo.
(da il Corriere della Sera)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
NON ESISTE LEADER CHE NON TEMI LA MANCATA TENUTA DEI PROPRI GRUPPI PARLAMENTARI
Articolo 67 della Costituzione: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Chi non controlla chi? Nel vorticoso giro di consultazioni in atto non esiste leader, soprattutto nei partiti maggiori, che non ragioni sulla possibile tenuta dei propri gruppi parlamentari davanti alle candidature in gioco, vere o presunte che siano.
Perché, a parte l’esercizio sacro e inviolabile del voto segreto, del succitato articolo 67 – che mette i parlamentari in una botte di ferro senza obblighi nei confronti dei partiti, dei programmi elettorali e perfino di chi li ha eletti – in passato se ne chiese spesso la modifica in senso restrittivo per limitare la tarantella dei cambi di casacca. Però, come è noto, senza esito alcuno.
Sia come sia, da lunedì in avanti si dovranno fare i conti non soltanto con i cosiddetti “cani sciolti” (un centinaio circa tra “Misto” e non iscritti a gruppi) ma pure con la progressiva insofferenza di molti parlamentari “di partito”, quando si tratta di obbedire a scelte calate dall’alto e non condivise.
Questo arcipelago del dissenso comincerà a emergere, probabilmente, nei tre primi scrutini con il quorum a 672 voti, raggiungibile solo con una candidatura di unità nazionale molto forte, ma che al momento non è alle viste (in sostanza, il leggendario Mattarella bis ). Per il resto abbiamo un M5S frantumato a tal punto che perfino l’asse Conte-Di Maio, di cui si parla in queste ore, avrebbe difficoltà a ricomporre.
Problemi simili, seppure in una dimensione più ridotta, li ha Enrico Letta nel Pd dove c’è chi vuole votare Draghi e chi no (si parla di Orlando, Franceschini, Orfini).
Il caso più eclatante di mancata disciplina di coalizione riguarda proprio Silvio Berlusconi. Candidato da Salvini e Meloni che ci mettono il marchio, a patto però che i voti che gli mancano, nella Lega e in FdI, se li procuri lui stesso. Un caso abbastanza bizzarro di merchandising elettorale, che infatti rischia di finire in burletta.
(da agenzie)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
IN ITALIA INVECE LA PATRIMONIALE SCATENA L’IRA DEGLI ULTRALIBERISTI
Chissà cosa ne pensano gli aspiranti milionari di casa nostra e ancora di più i turboliberisti che strepitano ogni giorno per la paura di dover pagare qualche spiccio sull’eredità di famiglia del fatto che dei milionari veri (sono in tutto 102) sottoscrivano un appello ai governi in cui chiedono di pagare più tasse per garantire una maggiore equità.
Chissà quanto durerà ancora dalle nostre parti la padronale resistenza a una patrimoniale vera, come accade in tutti i Paesi democratici nel mondo, senza dovere ogni volta dover ascoltare il terrore di un esproprio proletario che serve per sventolare terrore.
In una lettera aperta presentata in concomitanza con le riunioni virtuali del World Economic Forum il gruppo di milionari (definiti “milionari patriottici” perché dalle altre parti è chiaro che occuparsi della Patria significhi occuparsi dei diritti di tutti gli appartenenti a una nazione) rivendicano il dovere di pagare la loro quota della ripresa economica globale dalla pandemia, quella che qui da noi stanno scontando i lavoratori con contratti sempre più poveri, sempre più brevi, sempre con meno diritti.
Il ragionamento parte dai dati Oxfam che racconta come «163 milioni di persone sono cadute in povertà a causa della pandemia. Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, ogni 26 ore un nuovo miliardario si è unito ad una élite composta da oltre 2.600 super-ricchi le cui fortune sono aumentate di ben 5mila miliardi di dollari, in termini reali, tra marzo 2020 e novembre 2021».
Del resto uno studio condotto dagli stessi milionari insieme a Oxfam (perché questi pagano perfino per trovare un modo equo per dover pagare di più, roba impensabile da queste parti) dice che un’imposta sul patrimonio progressiva, che parte dal 2% per chi ha più di 5 milioni di dollari e sale al 5% per i miliardari, potrebbe raccogliere oltre 2.500 miliardi, abbastanza a livello globale per sollevare 2,3 miliardi di persone fuori dalla povertà e garantire assistenza sanitaria e protezione sociale alle persone che vivono nei paesi a basso reddito.
La stessa tassa patrimoniale che in Italia scatena le ire dei presunti liberali è invocata anche dalla Banca Mondiale che l’anno scorso invitava i Paesi a prendere in considerazione una tassa sul patrimonio per ridurre la disuguaglianza, per ricostituire le casse statali esaurite dal Covid e per riconquistare la fiducia e la credibilità sociale.
Milionari, Banca Mondiale: serve altro per smascherare la posizione strumentale di presunti difensori del mercato che in fondo proteggono solo le proprie misere ricchezze?
Scriveva Jacques Deval che «esistono delle menzogne così vergognose, da provare maggior disagio a sentirle che a raccontarle». Quando si parla idi ricchezza la sensazione è esattamente questa.
(da TPI)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
OLTRE 33.000 QUELLI NON IN REGOLA CON IL GREEN PASS
Sono quasi duemila, per l’esattezza 1.972, i medici e gli odontoiatri attualmente sospesi dagli Albi dei Medici e degli Odontoiatri italiani per mancato rispetto dell’obbligo vaccinale: lo 0,4% degli iscritti, che sono in tutto 467.611. A rendere noto l’aggiornamento (qui il focus) è la Federazione degli ordini dei medici(Fnomceo), sottolineando che sono tuttavia 33.534 (il 7,2% del totale) i medici che, sulla piattaforma del Green Pass, risultano inadempienti.
“Si tratta di un dato grezzo – ha spiegato il presidente Fnomceo, Filippo Anelli -, che non fotografa la reale situazione dei sanitari inottemperanti e che comprende, ad esempio, anche i colleghi che non possono vaccinarsi o che devono differire la dose per motivi di salute, quelli che sono risultati positivi al Covid e devono quindi posticipare l’appuntamento, quelli che sono in attesa del booster avendo già la prenotazione. E poi, quelli che si sono vaccinati all’estero, e che non sono stati registrati sulla piattaforma italiana”.
Una volta ricevute le segnalazioni, gli Ordini invitano via pec i medici iscritti a fornire, entro cinque giorni dalla ricezione della richiesta, la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione, o il certificato di esenzione o di differimento, o la prenotazione per la dose, che deve poi essere effettuata entro 20 giorni. In quest’ultimo caso, il sanitario dovrà, entro tre giorni, inviare il certificato vaccinale.
“La prima estrazione dei dati, fatta il 20 dicembre – rileva Anelli – ha segnalato oltre 60mila nominativi, che si sono oggi dimezzati: segno che molti colleghi hanno comunicato di essersi messi in regola. Sono partite anche, dopo gli opportuni accertamenti, le prime sospensioni e altre sono in arrivo. Ringraziamo gli Ordini territoriali per il loro lavoro. Si tratta di un grosso onere che è però collegato alla responsabilità propria degli Ordini, quella della tenuta degli Albi”.
“L’intento – spiega ancora Anelli – non è punitivo. L’obiettivo è tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nella erogazione delle prestazioni di cura. Se poi vengono rilevate anche infrazioni deontologiche, come accade, ad esempio, con i sanitari che diffondono messaggi no-vax, in parallelo saranno aperti anche procedimenti disciplinari”.
(da agenzie)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
PENDENTI 3,1 MILIONI DI CAUSE CIVILI
“L’analisi della situazione della giustizia in Italia mostra come il Paese nel suo complesso un quadro in chiaroscuro, i dati riportati evidenziano criticità e segni di miglioramento”.
È quanto ha detto il presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte (qui gli interventi) alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sua ultima uscita pubblica del settennato. Periodo che il primo presidente della Corte ha definito “tra i più autorevoli della storia della Repubblica”.
Curzio ha evidenziato che “nel settore civile nell’ultimo anno vi è stato un incremento della definizione dei processi rispetto all’anno precedente, complessivamente la crescita è del 9,8%, le nuove iscrizioni sono anch’esse cresciute ma in modo meno intenso. Il maggior numero di definizioni rispetto all’incremento delle iscrizioni comporta che le pendenze sono diminuite del 6,5% in confronto all’anno precedente. Ma i tempi di definizione dei processi rimangono ancora troppo elevati”.
“Si è passati – ha rilevato Curzio riferendosi della giustizia civile – da 3.321.149 a 3.106.623 procedimenti pendenti. È un dato sicuramente positivo soprattutto se si considera che dieci anni fa le cause civili pendenti superavano i 5 milioni. Ma i tempi di definizione dei processi rimangono ancora troppo elevati”.
“La situazione della giustizia penale è in parte analoga – ha aggiunto – la durata dei processi è generalmente in crescita anche se in misura non univoca tra i diversi uffici giudiziari, la tendenza complessiva è di 2,5 milioni di processi con una variazione del 3,8% in meno rispetto all’anno precedente. Il rapporto tra nuove iscrizioni e definizioni è però inverso rispetto al civile, in quanto nel penale la riduzione delle pendenze dipende dalla riduzione delle nuove iscrizioni, mentre le definizioni sono in linea di massima stabili”.
I reati sono leggermente cresciuti rispetto al 2020, anno di forte calo a causa della pandemia, «ma si sono ridotti del 12,6% rispetto ad un anno “normale” quale il 2019. Vi è stato un incremento di specifiche categorie, in particolare sono cresciuti in maniera rilevante i reati informatici».
“Le considerazioni più incoraggianti sullo stato della nostra convivenza derivano dai dati sugli omicidi – ha evidenziano ancora Curzio -, nel 2021 in Italia sono stati commessi 295 omicidi volontari, uno dei dati migliori tra i paesi europei che a loro volta sono i dati migliori nel mondo. E non era così nel 1991 quando furono quasi 2.000 e sono progressivamente diminuiti. All’interno di questo dato generale vi è però un elemento sconcertante, tra le vittime dei 295 omicidi, 118 sono donne di cui 102 assassinate in ambito familiare ed affettivo e in particolare – ha spiegato il presidente della Cassazione – 70 per mano del partner o dell’ex partner”.
“Questo tipo di suddivisione – ha detto ancora Curzio – si inquadra in un preoccupante incremento dei reati della famiglia ed è sintomo evidente di una tensione irrisolta nei rapporti di genere, di una eguaglianza non metabolizzata”.
Presente alla cerimonia anche la Guardasigilli, Marta Cartabia, che ha ricordato come l’anno appena concluso sia stato “complesso e difficile, stato segnato da grandi sfide e continui imprevisti ma è stato anche ricco di opportunità e spinte al rinnovamento”. “Le emergenze – ha detto il ministro della Giustizia – si sono susseguite senza interruzione, ogni attività ha richiesto un sovrappiù di responsabilità e impegno in tutti gli uffici giudiziari. Vorrei ringraziare ogni magistrato, ogni avvocato, ogni operatore del mondo della giustizia per aver garantito la continuità di un servizio essenziale”.
(da agenzie)
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Gennaio 21st, 2022 Riccardo Fucile
IL CENTRO PROTESI VIGORSO DELL’INAIL FORNIRA’ PROTESI E TERAPIE… LA GRANDE SOLIDARIETA’ DELL’ITALIA
La loro foto era stata premiata al Siena International Photo Award: un papà senza una gamba che alza al cielo il figlio, completamente privo di arti.
Ora il destino di quel bambino – Mustafa, 5 anni – sta cambiando: tutta la sua famiglia, sconvolta dalla guerra civile in Siria, è arrivato in Italia, all’aeroporto Leonardo da Vinci con un volo di linea da Istanbul.
La foto, intitolata Hardship of life, è stata scattata l’anno scorso dall’artista turco Mehmet Aslan. Oggi Mustafa, papà Munzir, mamma Zeibab e le due sorelline più piccole arrivano nella città toscana, dove verranno ospitati in una casa resa disponibile dalla Caritas diocesana. Papà e figlio riceveranno quindi adeguate cure e la famiglia potrà restare in Italia.
Gli al-Nazzal sono partiti in aereo da Istanbul verso Roma e, una volta arrivati a Siena, dovranno rispettare la quarantena anti-Covid. Poi nei prossimi giorni Munzir e Mustafa andranno a Budrio, in provincia di Bologna, dove si occuperà di loro l’équipe del Centro Protesi Vigorso dell’Inail: il bimbo e il papà riceveranno gambe artificiali e specifiche terapie.
L’ospitalità è stata organizzata dall’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e dalla Caritas del posto. Come profughi, i cinque riceveranno vitto e alloggio e i cosiddetti “pocket money”, mentre riceveranno anche il supporto di un mediatore linguistico.
Secondo quanto fa sapere l’ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi, come scrive Avvenire, la Caritas creerà una rete di supporto e di relazioni, un accompagnamento e l’insegnamento della lingua italiana. «Ma non si tratta di un’iniziativa isolata, perché si aggiunge ad altri segni simili e sta dentro un percorso di accoglienza di intere famiglie in difficoltà che la diocesi senese ha già intrapreso mettendo insieme provvidenza e fantasia: molti cittadini benefattori, infatti, si sono fatti vivi», dice il cardinale arcivescovo Augusto Paolo Lojudice.
La raccolta fondi
«Siamo di fronte a una grande solidarietà sociale che mi auguro continuerà nel tempo: la città di Siena è una preziosa risorsa». Per la famiglia al-Nazzal è stata lanciata una raccolta dei fondi cui ha partecipato anche il festival internazionale di fotografia di Siena. E poi il viaggio, l’ottenimento del permesso di soggiorno per ragioni umanitarie e delle autorità locali, sono stati resi possibili dal lavoro della Farnesina. Muznir ha perso la gamba destra nel 2016 a Idlib a causa di una bomba di Assad. Zeibab era incinta di Mustafa: respirò il gas nervino delle bombe con conseguenze irreparabili per il feto, tanto che Mustafa è nato affetto da tetramelia (privo cioè dei quattro arti).
(da agenzie)
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