Destra di Popolo.net

MELONI VUOLE FAR SALTARE LA NORMA SUI PIGNORAMENTI DEI CONTI CORRENTI DI CHI NON PAGA LE TASSE: NON VUOLE TRADIRE L’ELETTORATO DEGLI EVASORI FISCALI

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

TI PAREVA CHE PER UNA VOLTA CHI HA DEBITI VERSO L’AGENZIA DELLE ENTRATE (E MAGARI DECINE DI MIGLIAIA DI EURO SUL CONTO IN BANCA) FOSSE COSTRETTO A PAGARE QUELLO CHE PAGANO GLI ITALIANI ONESTI

Giorgia Meloni intende far saltare dalla legge di Bilancio 2024 la norma che concedeva alla Agenzia delle Entrate la possibilità di pignorare direttamente i conti correnti di chi ha un debito non saldato con lo Stato. Secondo la norma l’agente della riscossione avrebbe potuto inviare alla banca su cui il debitore aveva il conto corrente un ordine immediato di pagamento, comunicando al debitore il “prelievo” entro un mese, altrimenti quei soldi non avrebbero potuto essere trattenuti.
Lette le indiscrezioni sulla stampa secondo quello che risulta ad Open il presidente del Consiglio ha fatto sapere al Mef la sua contrarietà alla disposizione, facendo saltare anche una sua riformulazione apparsa in bozze successive, in cui il prelievo forzoso sarebbe stato possibile solo per debiti superiori ai mille euro.
Dopo l’intervento della Meloni la norma non sarà più inserita nel testo originario della legge di Bilancio.
La prima bozza aveva sorpreso proprio sul pignoramento dei conti correnti perché proprio Giorgia Meloni nel 2019 si era detta indignata per analoga ipotesi circolata nelle bozze della legge di Bilancio presentata dal governo giallorosso di Giuseppe Conte.
Intervenendo in tv da Massimo Giletti su La7 la Meloni aveva attaccato la norma sul “Grande fratello fiscale” dicendo: «Vergogna, su questo io faccio le barricate. E su questa cosa devono passare sopra il gruppo di Fratelli di Italia alla Camera e al Senato». Anche allora però la norma saltò.
(da Open)

argomento: Politica | Commenta »

L’APPELLO DEI RABBINI AI GIOVANI ISRAELIANI: “BASTA AGGRESSIONI AI LAVORATORI ARABI A GERUSALEMME”

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

FINALMENTE QUALCUNO CHE USA IL CERVELLO E NON ISTIGA ALL’ODIO

«Tutti stiano lontani dalla violenza, sia fisica che verbale, perché è una questione di vita o di morte». Sono i più importanti rabbini di Gerusalemme a rivolgere un appello pubblico per denunciare il recente aumento di aggressioni e molestie di matrice nazionalistica nei confronti dei lavoratori arabi.
In una lettera pubblicata oggi, giovedì 26 ottobre, alcuni capi spirituali della città rivolgono un duro rimprovero a chi si è macchiato di aggressioni o minacce nei confronti di cittadini arabi a Gerusalemme.
Un comportamento, scrivono i rabbini, che è contrario agli insegnamenti della Torah. «Vogliamo mettere in guardia gli anziani dai giovani, affinché non ci sia nessuno che litighi con questi lavoratori. E tutti devono avvertire i membri della propria famiglia e i giovani, il cui sangue scorre caldo, di stare lontani dalla violenza, Dio non voglia, perché è una questione di vita o di morte», si legge nella lettera, rilanciata anche dal Times of Israel.
L’appello dei rabbini (e del sindaco)
L’appello – che porta la firma dei rabbini sefarditi e ashkenaziti di Gerusalemme, Yitzhak Yosef e David Lau, e di altri capi spirituali ebraici – arriva dopo diversi episodi di aggressione da parte di giovani israeliani ai danni di lavoratori arabi della capitale. Una situazione che paradossalmente sta creando problemi anche a diversi cittadini israeliani, dal momento che molti impiegati municipali si stanno rifiutando di andare al lavoro per paura di essere aggrediti.
«Stiamo monitorando tutti i nostri lavoratori e assicurandoci che non esprimano sostegno al terrorismo», ha fatto sapere il sindaco di Gerusalemme Moshe Lion. «Tuttavia – aggiunge il primo cittadino – la maggior parte di loro sono lavoratori manuali che cercano di sostenere le proprie famiglie e non sono coinvolti in queste questioni. La chiamata dei rabbini di Gerusalemme obbliga tutti noi a preservare la pace e la tranquillità nella nostra città».
Nei giorni scorsi ha cominciato a circolare un video sui social media in cui si vedono tre uomini prendere a calci e pugni un lavoratore alle prese con la pulizia di un marciapiede. L’aggressione avviene davanti agli occhi di una piccola folla di curiosi, che assiste alla scena senza intervenire. Quando l’operaio cade in ginocchio, i tre assalitori fuggono e un soldato armato dell’Idf si avvicina per aiutare l’uomo. Oggi i pubblici ministeri di Gerusalemme hanno identificato i responsabili – rispettivamente di 18, 19 e 20 anni – e li hanno incriminati.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

SE OGGI CI TROVIAMO DAVANTI ALLA TRAGEDIA DI GAZA, GRAN PARTE DELLA RESPONSABILITÀ POLITICA APPARTIENE ALLE SCELTE DEL DUO KUSHNER-NETANYAHU

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

IL GENERO EBREO DI DONALD TRUMP, INSIEME AL PREMIER ISRAELIANO FURONO GLI “ARCHITETTI” DEGLI “ACCORDI DI ABRAMO’’. INTESE BILATERALI CONCLUSE TRA ISRAELE ED EMIRATI ARABI, BAHREIN, MAROCCO E SUDAN… MA AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE MANCAVA PROPRIO IL CONTRALTARE PIÙ IMPORTANTE DI TEL AVIV: LO STATO PALESTINESE, UNA DIMENTICANZA NON CASUALE

“Un’altra missione a Riad per Matteo Renzi”, scrive il Corriere. “Stavolta l’ex premier è volato in Arabia Saudita per un confronto con Jared Kushner, «architetto» degli Accordi di Abramo, per discutere proprio di una possibile via d’uscita dalla guerra tra Israele e Hamas”.
Ecco: uno tra i responsabili dell’attuale stato di guerra a Gaza è proprio il genero ebreo di Trump, marito di Ivanka, che si inventò all’epoca una nuova professione, quella del ‘’diplomatico”, causando un disastro che oggi sta travolgendo l’ordine mondiale.
Infatti, gli Accordi di Abramo, che furono firmati il 13 agosto 2020, furono intese bilaterali concluse tra Israele ed Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco e Sudan. Ma al tavolo delle trattative mancava proprio il contraltare più importante di Tel Aviv: lo Stato palestinese.
Una dimenticanza non casuale. La Striscia di Gaza era stata tagliata fuori perché Netanyahu, per favorire la colonizzazione israeliana della Cisgiordania, aveva messo nel mirino colui che politicamente la controlla, il presidente dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) Abu Mazen.
Una missione, quella di Netanyahu, che ha lasciato liberi i miliziani di Hamas, avversari da sempre di Mazen, di intascare i pingui finanziamenti che dal Qatar e dall’Algeria che finivano in tasca all’organizzazione paramilitare palestinese islamista, sunnita e fondamentalista.
E se oggi ci troviamo davanti alla tragedia di Gaza, gran parte della responsabilità politica appartiene alle scelte del duo Kushner-Netanyahu.
(da Dagoreport)

argomento: Politica | Commenta »

CARITAS: “A GAZA LA SITUAZIONE E’ STRAZIANTE, UNA TRAGEDIA IMMANE”

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

“INUTILE DISCUTERE SU CHI HA RAGIONE, E’ URGENTE UNA TREGUA E APRIRE CORRIDOI UMANITARI”

“La priorità è arrivare quanto prima a una tregua e iniziare un dialogo di pace. Ci opponiamo a propagande e strumentalizzazioni, da qualsiasi parte arrivino, e pensiamo che di fronte al dramma che si sta consumando in queste settimane sia persino inutile e dannoso discutere di ragioni e torti. L’unica necessità, adesso, è arrivare a un cessate il fuoco e aprire corridoi umanitari”.
A dirlo, intervistato da Fanpage.it, Danilo Feliciangeli, responsabile di Caritas Italiana per le attività per il Medio Oriente. A quasi tre settimane dagli attacchi di Hamas e dall’inizio della rappresaglia israeliana nella Striscia di Gaza, il funzionario dell’organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana descrive una situazione straziante per 2,3 milioni di residenti nell’enclave palestinese, un luogo in cui sono state bombardate anche scuole, ospedali, ambulanze e – una settimana fa – la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, che dava rifugio a oltre 400 civili. “Tra loro non c’erano terroristi né fiancheggiatori di Hamas. Erano quasi tutti cristiani, credevano che in una chiesa sarebbero stati al sicuro”.
Partiamo da quello che è accaduto una settimana fa, quando un missile ha colpito una sala adiacente alla chiesa greco-ortodossa di San Porfirio facendo strage di civili. Tra le vittime anche un’operatrice della Caritas di Gerusalemme, suo marito e la figlia neonata. A una settimana di distanza cosa sapete di quella carneficina?
Un missile presumibilmente israeliano ha colpito il salone adiacente la chiesa ortodossa di San Porfirio, che in quel momento dava riparo a 411 persone, prevalentemente cristiane che lì credevano di aver trovato un luogo sicuro. Tra loro non c’erano terroristi, né fiancheggiatori di Hamas, ma si trattava di uomini, donne e bambini inermi. Insieme a queste persone c’erano anche cinque membri della Caritas di Gerusalemme e le loro famiglie. Oltre a cercare un rifugio dalle bombe, i nostri colleghi si davano da fare, come membri della Chiesa Cattolica della Sacra Famiglia, fornendo assistenza agli altri rifugiati di San Porfirio: distribuivano generi di prima necessità, svolgevano attività di animazione per i bambini e fornivano un importante servizio di supporto psicologico. Improvvisamente un missile ha colpito un salone che accoglieva 83 dei 411 profughi e tra le 17 vittime è morta anche la “nostra” Viola Al ‘AMash.
Ci racconta chi era questa donna?
Era una ragazza di 26 anni e lavorava come tecnico di laboratorio in una clinica gestita dalla Caritas di Gerusalemme a Gaza City. Insieme a lei sono morti il marito, il figlioletto, la sorella e i suoi due figli.
L’attacco di giovedì scorso dimostra che neppure i siti cristiani sono al sicuro dai raid. C’è un motivo, secondo voi? O si è trattato di un incidente?
Vogliamo pensare che non sia stato un attacco mirato, bensì di un incidente purtroppo inevitabile quando si bombarda incessantemente il luogo più densamente popolato del mondo, una “prigione a cielo aperto” da cui non c’è via di scampo e in cui vivono 2,3 milioni di persone. In queste settimane sono state già colpite scuole, ospedali e moschee. Vogliamo sperare che la chiesa di San Porfirio non sia stata deliberatamente colpita; d’altro canto non vi erano obiettivi bellici, ma solo civili disarmati.
In altre occasioni sono state prese di mira strutture, beni o operatori della Caritas?
Non direttamente della Caritas. Sono state però colpite scuole gestite dal patriarcato latino. Per fortuna per il momento non è stata bombardata la clinica di Caritas Gerusalemme che si trova a Gaza City e non sono state colpite neppure le nostre cinque ambulanze.
La Caritas ha il compito di promuovere la testimonianza della carità in tutto il mondo. Qual è il vostro lavoro a Gaza?
Prima della guerra garantivamo assistenza sanitaria con una piccola clinica dove effettuavamo attività diagnostica e distribuzione di terapie ai pazienti, il tutto a titolo assolutamente gratuito. Inoltre avevamo cinque equipe mobili che intervenivano nei frequenti scontri tra palestinesi ed israeliani. In questa fase tutte nostre attività sono sospese perché non sussistono le condizioni minime di sicurezza per i membri del nostro staff. I nostri operatori sono sfollati e – nei centri in cui hanno trovato riparo – collaborano nella gestione delle accoglienze grazie all’aiuto fornito da Caritas Gerusalemme. Inoltre garantiamo assistenza psicologica da remoto a chiunque abbia bisogno di aiuto.
Cosa vi riferiscono i vostri operatori dai rifugi della Striscia di Gaza?
Stanno emergendo storie strazianti anche tra i nostri operatori sul campo. Un collega ci diceva che la sua unica speranza è quella di morire prima di sua moglie e dei suoi figli, perché non riuscirebbe a sopportare il peso di perderli e sopravvivere. Un’altra collega, una dottoressa, ci ha riferito di essersi separata dal resto dei suoi cari: lei è sfollata al sud di Gaza con due figli, il marito è rimasto a Gaza City con un altro figlio e i genitori. Così facendo, sperano di ridurre il rischio di totale estinzione della loro famiglia. Il loro è stato un addio, non sanno se riusciranno mai a rivedersi. Il livello di disperazione è questo: è una tragedia immane.
I membri della Caritas hanno lasciato il nord di Gaza, come indicato da Israele, o hanno deciso di restare lì?
La maggior parte degli operatori della Caritas e dei fedeli afferenti alla parrocchia della Sacra Famiglia sono rimasti a Gaza City, in un quartiere in cui sorge anche la nostra clinica. I nostri colleghi vogliono continuare a fornire assistenza umanitaria, laddove possibile, ma di base la loro è una scelta morale: non vogliono abbandonare le loro case, si rifiutano di pensare che il bombardamento di cliniche, scuole, chiese e abitazioni sia inevitabile.
I raid sulla Striscia di Gaza proseguono senza sosta da quasi tre settimane. Cosa chiede la Caritas alla comunità internazionale?
La priorità è arrivare quanto prima a una tregua e iniziare un dialogo di pace. Ci opponiamo a propagande e strumentalizzazioni, da qualsiasi parte arrivino, e pensiamo che di fronte al dramma che si sta consumando in queste settimane sia persino inutile e dannoso discutere di ragioni e torti. L’unica necessità adesso è arrivare a un cessate il fuoco e aprire corridoi umanitari.
Se si arriverà a una tregua quali interventi farete a Gaza?
Abbiamo lanciato una raccolta fondi, sarà indispensabile per poter tornare operativi non appena cesseranno i bombardamenti e ci saranno minime condizioni di sicurezza. Forniremo assistenza sanitaria, psicologica, alimentare ed economica con il coordinamento Caritas Gerusalemme, che ha una lunga esperienza di lavoro a Gaza, in particolare nel settore sanitario, a partire dalla guerra del luglio 2014, ed è in grado di offrire assistenza ad un numero stimato di almeno 100mila beneficiari. Al tempo stesso si sta valutando la possibilità di lanciare un più ampio piano di interventi, che comprenda anche il resto dei Territori Palestinesi Occupati e Israele, attraverso le parrocchie cattoliche. Il piano potrebbe comprendere attività di sostegno psicosociale e sostegno economico per le famiglie più vulnerabili.
(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA, IL DELIRIO DELLA LEGA: “UNA PORCHERIA”

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

BONELLI LO ASFALTA: “NON SIAMO A KABUL, SIAMO IN UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA”… E ANCHE FDI SI DISSOCIA DAL LEGHISTA SASSO

«Una porcheria e una nefandezza». Così il leghista Rossano Sasso ha bollato l’emendamento del Movimento 5 Stelle alla proposta di legge sulla violenza sessuale, che prevedeva di finanziare interventi a favore dell’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole.
«Al M5S non interessa solo l’educazione alla parità di genere, ma vogliono l’educazione sessuale. Se la vogliono, se la facciano nelle loro sedi di partito e vediamo se i genitori manderanno lì i loro figli», dichiara Sasso.
Parole che hanno acceso un duro botta e risposta con i membri dell’opposizione. «Definire un emendamento una nefandezza è inaccettabile», insorge il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli. «Non siamo a Kabul, ma nella Repubblica italiana», tuona.
A fargli eco è la pentastellata Anna Laura Orrico che commenta: «Se c’è una cosa degradante in Italia, è che nel nostro Paese l’89% dei nostri ragazzi imparino che cosa sia il sesso da YouPorn. Le famiglie non possono essere lasciate sole».
«Degradante insegnare l’educazione sessuali ai bambini»
Il dibattito prosegue acceso, con i deputati di opposizione iscritti in massa a parlare, a favore di una scolaresca di liceali che assiste al dibattito dalle tribune del pubblico.
Per Sasso non ci sono dubbi: l’emendamento in questione ha «un contenuto degradante, perché è sinonimo di degrado pensare di insegnare l’educazione sessuale a un bambino di 6 anni».
Bonelli replica: «Non possiamo permettere che i nostri giovani paghino sulla propria pelle per ciò che le istituzioni non sono state in grado di insegnare loro». E incalza: «Sa cosa dobbiamo insegnare? Il rispetto», scandisce, «rispetto del corpo delle donne. Non capisco come sia possibile che la ministra Roccella fugga su un tema di questo tipo. Perché – chiosa – il tema oggi è il rispetto, quello che le scuole, insieme alle famiglie, devono insegnare».
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

MISS ITALIA, SGARBI FUORI DALLA GIURIA, FDI LO SCARICA: “PER LUI FINISCE QUI”

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

NIENTE INGAGGIO DA 10.000 EURO

Fratelli d’Italia scarica Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario alla Cultura, al centro della polemiche per le consulenze retribuite durante il suo incarico al ministero, non presiederà la giuria di Miss Italia.
Dunque niente ingaggio da 10mila euro per la manifestazione che si svolgerà dal 7 all’11 novembre a Salsomaggiore Terme.
Durante una conferenza stampa alla Camera per promuovere il concorso, è la stessa patron del popolare concorso Patrizia Mirigliani a spiegare l’esclusione del sottosegretario: “È stato contattato diversi giorni fa e a al momento non è confermato. Lo abbiamo contattato per la sua capacità di interpretare e raccontare la bellezza, ma non abbiamo avuto alcuna notizia. Penso quindi che non sia con noi”.
Più lapidario Fabio Pietrella, deputato di FdI presente alla conferenza, che – riporta la DIRE – dichiara: “per lui Miss Italia finisce qui”.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

UN LAVORATORE SU DUE INSODDISFATTO DEL PROPRIO SALARIO

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

AUMENTANO I TEMPI DI LAVORO, CALANO I SALARI

Dall’inizio delle pandemia (marzo 2020) a oggi redditi e tempi di lavoro sono rimasti stabili per due lavoratori su tre. Lo stipendio è invece aumentato solamente per un lavoratore su dieci, mentre è diminuito per due addetti su dieci. Di contro il tempo di lavoro per il 61,2% è rimasto stabile, per il 28,5% degli addetti aumentato e solamente per il 10,4% è invece sceso. E così la prima richiesta che viene fatta al sindacato, con grande scarto su tutti gli altri temi, è quella di migliorare inquadramenti e retribuzione, segnala la nuova indagine su lavoro, condizioni e aspettative realizzata dalla Fondazione Di Vittorio della Cgil. Il tema salari, su un campione di oltre 50 mila questionari (31 mila quelli validi, per lo più impiegati, tecnici ed operi, con una quota molta alta – 82% – di lavoratori sindacalizzati) raccolti attraverso le strutture sindacali e sui luoghi di lavoro, nel periodo compreso tra maggio e settembre, arriva a toccare ben il 68,5% delle risposte. A seguire le altre richieste riguardano l’esigenza di fare di più su formazione professionale (29,4%), aumento del personale stabile (17,7%), carichi di lavoro (25,95), orari e turni di lavoro (21,6%). E sempre l’aumento dei salari, per il 68% delle risposte, dovrebbe essere il tema su cui il sindacati dovrebbe intervenire con più forza nei confronti delle istituzioni, seguito da difesa e aumento dell’occupazione (44,7%) e contrasto della precarietà (42,4%).
I salari
Quasi un lavoratore su due (47,1%) è poco o per nulla soddisfatto della propria retribuzione. Considerando il reddito da lavoro “netto” nel 2021, il 45% circa di quanti hanno risposto al sondaggio della Cgil si colloca nella classe tra i 15.000 e 25.000 euro (20,7% tra i 15.000-20.000 euro netti l’anno; 24,1% tra i 20.000 e 25.000 euro); quasi uno su dieci (8,8%) ha un reddito inferiore a 10.000 euro; 13,9% tra 10.000 e 15.000 euro; 15,1% supera i 30.000 euro. Considerando il genere, il 53,8% delle donne è concentrato nelle classi fino a 20 mila euro netti annui contro il 30,7% degli uomini, anche in conseguenza della maggiore diffusione del lavoro a termine e in part-time ma, comunque, le differenze salariali permangono anche nei regimi di lavoro a tempo indeterminato in full-time.
I contratti aziendali e di secondo livello, ovviamente, hanno un peso significativo in questo contesto: tra chi ha un reddito da lavoro che supera i 35.000 euro netti annuali, infatti, oltre il 70% dichiara la presenza di accordi di questo tipo, quota che invece non supera il 23% tra quanti hanno uno stipendio annuo inferiore ai 15.000 euro.
Carichi e tempi di lavoro
Considerando i ritmi e i carichi di lavoro l’indagine della Cgil fa emergere un’alta intensità del lavoro in termini di scadenze, ritmi e carichi, che si presenta in maniera elevata (“spesso”) per più di un rispondente su tre. Inoltre, i risultati evidenziano la presenza di livelli di sotto-inquadramento diffusi, con un rispondente su quattro che “spesso” deve assumere responsabilità eccessive rispetto alle mansioni.
Considerando i rischi per la salute fisica, il 16,7% deve sollevare “spesso” dei carichi pesanti e il 7,9% lavora “spesso” in condizioni di pericolo (un’esposizione che sale al 17% per gli operai e tecnici, al 19,5% per i servizi socio-sanitari, al 27% nella pubblica sicurezza).
Le ore di lavoro mediamente lavorate nella settimana sono state circa 38 per gli intervistati con un regime full-time e 26 per i part-time. Il 15,9% di chi ha risposto al questionario lavora “spesso” in straordinario retribuito mentre il 14,4% affronta “spesso” orari straordinari non retribuiti e non compensati con i riposi e questo problema si presenta in misura trasversale sia nelle professioni a bassa qualifica (es. agricoltura) che in quelli ad alta qualifica (es. informatica). Il regime in part-time è maggiore tra le donne (31,1%) rispetto agli uomini (6,9%). Il 33,2% è poco o per nulla soddisfatto della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, il 55,5% abbastanza, l’8,9% molto (senza differenze significative tra donne e uomini).
Smart working
Il 21% degli intervistati lavora da remoto. Di questi, quasi 6 su 10 lavorano da casa uno o due giorni a settimana, il 19% tre giorni a settimana e il 23,6% quattro giorni o più. Il 35,9% degli uomini e il 38,5% delle donne vorrebbe lavorare da casa (per lo più 1-2 giorni a settimana). Coloro che attualmente non lavorano da casa ma vorrebbero farlo sono il 18,4%. Il lavoro da casa è più diffuso tra i rispondenti più istruiti, le imprese più innovative, i lavoratori a tempo indeterminato in full-time, regimi di lavoro caratterizzati da maggiore autonomia, nelle professioni impiegatizie. Chi lavora da casa è generalmente più soddisfatto del proprio lavoro rispetto a chi non lavora da casa, in particolare considerando la conciliazione tra lavoro e vita personale.
Rischi per la salute
Sul fronte della salute la ricerca dell’Fdv evidenzia una compresenza di problemi fisici e psico-sociali causati dal lavoro: i due problemi più diffusi sono “mal di schiena e dolori articolari” (67,6% dei rispondenti) e “stress” (65,5%). Lo stress in particolare è un problema trasversale tra le professioni, anche se in misura differente: è maggiore nel lavoro impiegatizio (59,9%), nella vendita al pubblico (65,3%) e soprattutto nei servizi socio-sanitari e di cura (68,7%) ma interessa anche quasi la metà del lavoro operaio e tecnico (48,7%).
Infortuni
Per quanto riguarda invece gli infortuni emerge che nell’ultimo anno, il 4,9% ha subito un infortunio (ma l’1,5% non lo ha denunciato) e, considerando la propria carriera lavorativa, il 7,9% ha denunciato una malattia professionale (per circa uno su tre di loro, il 2,3% dei rispondenti, non è stata riconosciuta). Infine un rispondente su quattro (24,4%) giudica la prevenzione dei rischi per la salute e sicurezza nella propria azienda come insufficiente e questa incidenza è maggiore nelle imprese/enti meno innovative.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

IL SISTEMA SANITA’ DEI SOVRANISTI: AI LORO AMICI PRIVATI LA TORTA PIU’ RICCA, AGLI OSPEDALI PUBBLICI QUELLE COSTOSE

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

COSI’ CRESCONO LE LISTE D’ATTESA

Il quadro emerge dal Piano nazionale curato dall’Agenas: nelle redditizie protesi ad anca, ginocchio e spalla il privato si mangia il grosso della torta superando i livelli precedenti all’era Covid: +22% per l’anca, +21% per il ginocchio, mentre sulle protesi alla spalla si è passati dal + 57 al +74
Gli ospedali d’Italia stanno lavorando a maggior ritmo, tanto che lo scorso anno ci sono stati 328mila ricoveri in più, ma siamo ancora il10% al di sotto dell’attività svolta nel 2019, prima della pandemia. Segno che le liste di attesa allungatesi all’infinito frenano la piena ripresa delle attività, ma indice anche di una certa inappropriatezza dei ricoveri, soprattutto quelli programmati, quindi non urgenti, ai quali si è fatto forse un po’ troppo ricorso in passato. Riguardo le performance poi migliorano quelle per il trattamento degli infarti e per la riduzione delle fratture al femore, ma l’eccessiva frammentazione dei reparti e delle sale operatorie fa si che per molte tipologie di interventi, anche di rimozione di tumori, la casistica sia così bassa da non superare le soglie di sicurezza. Perché dove si trattano meno pazienti si commettono anche più errori.
Il quadro in chiaro scuro emerge dall’edizione 2023 del Piano nazionale esiti (Pne) curato dall’Agenas, l’Agenzia pubblica per i servizi sanitari regionali, che ha analizzato le performance di 1.400 ospedali pubblici e privati. Rivelando tra l’altro che un terzo dei punti nascita è ancora al di sotto della soglia minima di sicurezza di 500 parti l’anno, con la percentuale di parti cesarei in crescita ai livelli del 2017, quando erano il 23% del totale. Percentuale che sale notevolmente nei centri nascita di piccole dimensioni.
E nel confronto tra pubblico e privato è curioso constatare che mentre per tipologie di interventi e ricoveri anche importanti si fa fatica a recuperare i volumi pre-pandemici, nelle redditizie protesi ad anca, ginocchio e spalla il privato si mangia il grosso della torta superando i livelli precedenti all’era Covid: +22% per l’anca, +21% per il ginocchio, mentre sulle protesi alla spalla il peso del privato dal 2018 è salito dal 57 al 74%.
Ma vediamo per le principali aree di intervento performance e classifica degli ospedali migliori.
Area Cardiovascolare
Sull’infarto al miocardio per quanto riguarda la mortalità a 30 giorni dall’ammissione in ospedale, si è registrata nel 2022 una percentuale pari a 7,7%, poco al di sopra dell’atteso (7,0%), ma in diminuzione rispetto al 2020 (8,4%).
In merito alla tempestività di accesso all’angioplastica coronarica (PTCA) in pazienti affetti da infarto miocardico acuto con sopraslivvelamento del tratto ST (STEMI), la proporzione effettuata entro 90’ è rimasta complessivamente costante nel triennio, passando da un valore mediano del 56% nel 2020 al 57% nel 2022.
Considerando le strutture con almeno 100 ricoveri per infarto STEMI, 65 su 152 presentano proporzioni di PTCA entro 90’ superiori alla soglia di sicurezza del DM 70/2015 (60%).
Riguardo il by-pass coronarico è ulteriormente diminuito il numero di strutture sopra la soglia minima di sicurezza pari a 200 interventi l’anno, che dal 33% sono passate al 24%. Come dire che in 3 strutture su 4 si fanno così pochi interventi da mettere in pericolo i pazienti. Nonostante questo, la mortalità è sotto la soglia del 4% indicata dal DM 70 del 2015.
Detto questo ospedali e cliniche sono stati valutati per 6 indicatori dell’area cardiovascolare: Infarto Miocardico Acuto: mortalità a 30 giorni; STEMI: proporzione di trattati con PTCA entro 90 minuti dall’accesso nella struttura di ricovero/service; Scompenso cardiaco congestizio: mortalità a 30 giorni; Bypass aorto-coronarico isolato: mortalità a 30 giorni; Valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache: mortalità a 30 giorni; Riparazione di aneurisma NON rotto dell’aorta addominale: mortalità a 30 giorni.
Alla fine l’unico ospedale con livello di qualità molto alto è risultato il Careggi di Firenze.
17 strutture raggiungono un livello di qualità alto: Ospedale Mauriziano Umberto I (Torino), Humanitas Gavazzeni (Bergamo), Fondazione Poliambulanza (Brescia), Centro Cardiologico Fondazione Monzino (Milano), IRCCS S. Raffaele (Milano), Ist. Clinico Humanitas (Rozzano), Ospedale di Treviso, Ospedale di Mestre, Ospedale di Vicenza, Presidio Ospedaliero Cattinara e Maggiore (Trieste), Presidio Ospedaliero SMM (Udine), IRCCS Policlinico S. Orsola (Bologna), Stabilimento Umberto I – G. M. Lancisi (Ancona), Policlinico Universitario A. Gemelli (Roma), Az. Osp. Univ. Policlinico Tor Vergata (Roma), P.O. Clinicizzato SS. Annunziata (Chieti), AO OR S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona (Salerno).
Area muscolo scheletrica
Per quanto riguarda la frattura del collo del femore, la concentrazione della casistica risulta lievemente migliorata rispetto al biennio precedente, con 418 strutture (61%) che hanno raggiunto la soglia dei 75 interventi/annui indicata dal DM 70/2015, coprendo il 96% dell’attività chirurgica complessiva. Permangono 173 strutture (25%) con volumi di attività particolarmente esigui
La proporzione mediana di pazienti di età ≥65 anni operati tempestivamente è leggermente aumentata rispetto all’anno precedente: 53% rispetto al 48% nel 2021. Gran parte delle strutture italiane, tuttavia, fa registrare proporzioni al di sotto della soglia minima indicata dal DM 70/2015 (60%).
L’area osteomuscolare è stata valuta sulla base di tre indicatori: Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 48 ore dall’accesso nella struttura di ricovero nei pazienti di età ≥65 anni; Intervento di protesi di anca: riammissioni a 30 giorni; Intervento di protesi di ginocchio: riammissioni a 30 giorni.
Alla fine un livello di qualità molto alto lo raggiungono 28 strutture: Ospedale Maggiore Chieri, Presidio Sanitario Gradenigo (Torino), Policlinico San Marco Osio Sotto, Policlinico San Pietro (Ponte San Pietro), Ospedale di Suzzara, Osp. San Pellegrino (Castiglione delle Stiviere), Ospedale M. O. Antonio Locatelli (Piario), Ist. Clin. Humanitas (Rozzano), Irccs Policlinico San Donato (San Donato Milanese), Ospedale Aziendale di Bressanone, Presidio Ospedaliero S. Chiara (Trento), Ospedale di Rovereto, Casa Di Cura Pederzoli (Peschiera del Garda), Ospedale di Feltre, Ospedale di Conegliano, Ospedale di Portogruaro, Ospedale di Cittadella, Ospedale Nuovo Valdarno (Montevarchi), Stabilimento di Fabriano, Ospedale CTO. A. Alesini (Roma), Casa di Cura S. Anna (Pomezia), Azienda Osp. S. Giovanni-Addolorata (Roma), Policl. Univ. Campus Bio Medico (Roma), Ospedale Regionale F. Miulli (Acquaviva delle Fonti), P.O. Trigona (Noto), Ist.Ort. Villa Salus I. Galatioto Srl (Melilli), Casa di Cura Igea Snc (Partinico), Casa di Cura Noto Pasqualino Srl (Palermo).
Chirurgia oncologica
Per quanto riguarda il tumore maligno alla mammella il numero di unità operative con volume di attività uguale o superiore alla soglia di sicurezza di 150 interventi l’anno è risultato pari a 156; il valore corrispondente di casistica è stato del 77% sul totale degli interventi effettuati a livello nazionale, in aumento rispetto al 74% del 2021 e al 67% del 2020.
Il tumore maligno del pancreas è invece l’unico tra quelli ad elevato impatto a non aver subito nel periodo della pandemia una significativa contrazione dei volumi. In fase pandemica, il numero degli interventi è rimasto pressoché invariato rispetto al trend (-0,6% nel 2020 e -2,2% nel 2021), mentre nel 2022 si è registrato un aumento rispetto al valore atteso (+2,7%). A dispetto dell’elevata complessità dell’intervento, si segnala però un numero non trascurabile di strutture (163, pari al 16% della casistica complessiva) al di sotto dei 10 interventi l’anno, considerata soglia minima di sicurezza.
Per una valutazione complessiva delle strutture sulla chirurgia oncologica sono stati considerati tre indicatori: proporzione di nuovi interventi di resezione entro 120 giorni da un intervento chirurgico conservativo per tumore maligno della mammella; Intervento chirurgico per tumore al polmone: mortalità a 30 giorni; Intervento chirurgico per tumore al colon: mortalità a 30 giorni.
Alla luce di tutto ciò 4 strutture sono risultate di livello molto alto: Ospedale di Mestre, Azienda Ospedale Università di Padova, Stabilimento Umberto I – G. M. Lancisi (Ancona), Policlinico Universitario A. Gemelli (Roma).
Le 28 strutture con livello di qualità alta sono: Az. Ospedaliera S. Croce e Carle (Cuneo), Humanitas Gavazzeni (Bergamo), Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi (Varese), Pres. Ospedaliero Spedali Civili (Brescia), Ospedale S. Gerardo (Monza), Ospedale Ca’ Granda-Niguarda (Milano), IRCCS S. Raffaele (Milano), Istituto Europeo di Oncologia (Milano), Ist. Clin. Humanitas (Rozzano), Casa di Cura Pederzoli (Peschiera del Garda), Ospedale di Treviso, Presidio Ospedaliero SMM (Udine), Ospedale Morgagni-Pierantoni (Forlì), Azienda Ospedaliero-Universitaria (Parma), Azienda Ospedaliero-Universitaria (Modena), IRCCS Policlinico S. Orsola (Bologna), Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Az. Ospedaliero – Universitaria Careggi (Firenze), Az. Osp. San Camillo-Forlanini (Roma), Policlinico Umberto I(Roma), P.O. Spirito Santo (Pescara), A.O.U. Federico II di Napoli, Ospedale Lecce V. Fazzi, Istituto Tumori Giovanni Paolo II (Bari), Consorziale Policlinico Bari, Ospedali Riuniti di Foggia, Nuovo Ospedale Garibaldi – Nesima (Catania).
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

IL PIANO MATTEI DELLA MELONI E’ UNA PATACCA: NEL 2024 STANZIATI SOLO 200 MILIONI PER L’AFRICA, TOLTI AI FONDI PER IL CLIMA

Ottobre 26th, 2023 Riccardo Fucile

LO SBANDIERATO PROGETTO DI COOPERAZIONE E SVILUPPO CON L’AFRICA E’ FONDATO SUL NULLA

Il 13 ottobre scorso, parlando in conferenza stampa durante la visita di Stato in Mozambico, la premier Meloni ha annunciato che la presentazione del piano Mattei, prevista per novembre, slitterà a gennaio. Ufficialmente, il rinvio è causato dall’instabilità del contesto internazionale, aggravato dal nuovo conflitto in Medio Oriente. Ma più passa il tempo, più si moltiplicano i dubbi sulla reale consistenza del progetto di cooperazione e sviluppo con l’Africa, immaginato dal governo italiano. E considerato cruciale, per convincere i Paesi africani a fermare i flussi di migranti in arrivo dall’Italia.
Da questo punto di vista, le indicazioni che arrivano dalle bozze della legge di bilancio appena varata dall’esecutivo non sono confortanti.
La manovra infatti istituisce il “Fondo italiano per la cooperazione orizzontale per l’Africa”, che dovrebbe essere il cuore del piano Mattei. Tuttavia, la dotazione economica appare al momento molto limitata, rispetto alle ambizioni di un piano, che aspira a cambiare il volto del continente africano. Al momento infatti vengono stanziati appena 200 milioni “per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026”. Totale, 600 milioni per tutta l’Africa.
Una partita di giro
Il fondo – sotto la responsabilità diretta della Presidenza del Consiglio – è destinato “alla concessione di finanziamenti, per la realizzazione di interventi di cooperazione per lo sviluppo nell’ambito dei Paesi 73 africani, assicurando priorità ai progetti nel settore agricolo e solare fotovoltaico”. Le perplessità aumentano quando si scopre il canale da cui arrivano queste risorse.
I soldi che servono ad alimentare i finanziamenti per i progetti in territorio africano infatti vengono sottratti da un’altro capitolo strategico per l’azione del governo, cioè il “fondo italiano per il clima”, creato nel 2021.
Nella legge che istituiva questa cassaforte, peraltro, si specificava come le risorse appostate potessero essere utilizzate anche “a favore di Paesi destinatari di aiuto pubblico allo sviluppo”. In pratica, i progetti di cooperazione a cui erano destinati gli stanziamenti del fondo clima sono in buona parte sovrapponibili, a quelli per cui vengono dirottati ora nel fondo per l’Africa.
Messa così, sembra una partita di giro, un’operazione di maquillage, senza un reale esborso di soldi in grado di mutare lo stato delle cose. Nel testo dell’articolo della legge di Bilancio che istituisce il fondo per l’Africa si specifica però come “la dotazione può essere incrementata dall’apporto finanziario di soggetti pubblici o privati, nazionali o internazionali”.
Per ora, da parte degli altri grandi Paesi europei, si è registrata una certa diffidenza verso la strategia italiana. Forse a gennaio scopriremo se il piano di Meloni avrà successo, nel rilanciare la cooperazione con i Paesi africani e così rallentare i flussi migratori. O se, ancora una volta, l’Africa dovrà accontentarsi delle briciole.
(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.794)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (35.037)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Ottobre 2025 (333)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Ottobre 2023
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    3031  
    « Set   Nov »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • “VANNACCI È UN CORPO ESTRANEO. SE FONDASSE UN SUO MOVIMENTO SAREBBE PIÙ COERENTE. HA LE SUE IDEE, LEGITTIME, MA NON SONO LE NOSTRE” – “IL MODELLO TEDESCO? SE NE PARLA DA ALMENO VENT’ANNI. ORMAI SIAMO DI FRONTE A DUE VISIONI, DUE IDENTITÀ COMPLETAMENTE DIVERSE. NON POSSIAMO PIÙ FAR FINTA CHE SIA UN SOLO PARTITO”
    • TUTTO STO CASINO PER UNA PIZZA AL MESE: IL TAGLIO DELL’IRPEF SVENTAGLIATO DAL GOVERNO VALE 20 EURO AL MESE PER CHI GUADAGNA 40MILA EURO LORDI ALL’ANNO
    • IO SO’ IO E VOI NON PARCHEGGIATE UN CAZZO. LA “ZARINA” DI VIA ARENULA, GIUSI BARTOLOZZI, COLPISCE ANCORA: LA CAPO DI GABINETTO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA METTE BOCCA ANCHE SUI PERMESSI DI PARCHEGGIO
    • CON VANNACCI NELLA LEGA VOLANO GLI STRACCI: LA SFIDA CHE IL LEGHISMO STORICO COMINCIA A INTRAVEDERE È PER LA SOPRAVVIVENZA COME PARTITO ESPRESSIONE DEGLI INTERESSI DEL NORD
    • LA PRIORITÀ DEL GOVERNO MELONI: INVECE DI SOSTENERE I REDDITI DA LAVORO, OPERA LE SOLITE MICRO-REDISTRIBUZIONI PER LE MINORANZE CHE VOTANO A DESTRA
    • I LEGHISTI DELLA VECCHIA GUARDIA, A PARTIRE DAI GOVERNATORI ATTILIO FONTANA E MASSIMILIANO FEDRIGA, LANCIANO IL GOVERNATORE VENETO COME LEADER DI UNA LEGA LOCALE, SUL MODELLO DELLA CSU TEDESCA, GUIDATA DA WEBER, DA “FEDERARE” CON QUELLA NAZIONALE (IN GERMANIA È LA CDU)
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA