ADDIO REVOCA AD AUTOSTRADE, FORSE I GRILLINI HANNO CAPITO CHE COSTEREBBE 20 MILIARDI DI PENALI AGLI ITALIANI
DECISIVO AD APRIRGLI GLI OCCHI IL PARERE DELL’AVVOCATURA DELLO STATO… ORA SI TRATTA COME LOGICA IMPONE
Alessandro Barbera su La Stampa racconta oggi che per Autostrade la revoca è stata abbandonata e adesso Atlantia tratta con il governo per l’entrata di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale della compagnia.
Un parere dell’Avvocatura dello Stato nei primi giorni di febbraio ha definitivamente fatto tramontare l’ipotesi della revoca della concessione:
Secondo le informazioni raccolte, quel parere elenca con precisione le ragioni che sosterebbero un’enorme richiesta di risarcimento dell’azienda di fronte ai tribunali italiani ed europei: non meno di venti miliardi di euro.
Finchè l’inchiesta sul Ponte non andrà a sentenza — a Genova c’è chi stima ci vorrà un anno solo per il primo grado — lo Stato non sarebbe in grado di difendersi dall’accusa di essere venuto meno a un impegno contrattuale.
Ecco perchè negli ultimi due mesi fra i nuovi vertici e il ministro dei Trasporti Paola De Micheli è ripartita la trattativa per trovare un accordo: sulle regole e sul nuovo assetto azionario, nel quale probabilmente sarà presente lo Stato con Cassa depositi e prestiti. La ripresa in Borsa del titolo di Autostrade segnala la convinzione degli investitori che un accordo ci sarà .
Per sedersi al tavolo Atlantia e i Benetton hanno posto due precondizioni.
La prima: la modifica dell’articolo 35 del decreto Milleproroghe, quello che ha ridotto il valore della concessione di Autostrade da ventritrè a sette miliardi. Dopo l’approvazione di quella norma le agenzie di rating hanno declassato quasi dieci miliardi di obbligazioni del gruppo al livello spazzatura. Ciò significa che il concessionario non è in grado di finanziare sul mercato il piano di investimenti presentato, 7,5 miliardi di qui al 2023.
La seconda precondizione riguarda il modello tariffario: Autostrade (ma in questo è sostenuta da tutti i concessionari) ritiene insostenibile quello messo a punto dall’Autorità per i trasporti.
In compenso sono disposti ad accettare un taglio delle tariffe (si parla del cinque-dieci per cento) e per intero degli indennizzi a tutte le famiglie e le imprese colpite dalla tragedia del ponte, di cui sta finanziando anche la ricostruzione.
I tempi per chiudere sono stretti: oggi Autostrade non è in grado di chiudere nemmeno il bilancio del 2019. Il Cda ha fatto il punto ieri e lo rifarà poco dopo Pasqua, il 17. Nell’ultimo mese ha scritto tre volte alla De Micheli, senza ricevere risposte formali.
(da “NextQuotidiano”)
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