L’ITALIA CHIUDE I PORTI PER IL CORONAVIRUS, MA SOLO PER COLORO SOCCORSI FUORI DALLA ZONA SAR
A LAMPEDUSA ARRIVANO LO STESSO CON I BARCHINI E DOVRANNO ESSERE ASSISTITI COME LEGGE IMPONE
L’Italia non è più un porto sicuro per tutta la durata dell’emergenza Covid.
Con un decreto firmato da quattro ministri, dei Trasporti De Micheli, degli Esteri Di Maio, dell’Interno Lamorgese, della Salute Speranza, l’Italia chiude le porte ai migranti soccorsi in mare.
Il decreto si rifà alla Convenzione di Amburgo e afferma che “i porti italiani non assicurano i necessari requisiti per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell’area di Ricerca e soccorso italiana.
Per i migranti che invece dovessero essere soccorsi da navi italiane in zona Sar italiana o arrivano da soli però il problema rimane.
A Lampedusa il ritorno degli sbarchi autonomi sta creando una situazione ingestibile. In 124 sono arrivati nella notte in due diversi sbarchi e vanno ad aggiungersi ai 34 che erano sbarcati lunedì e che sono stati trasferiti in quarantena nell’hotspot.
Ma adesso il numero dei migranti è troppo alto, il centro di accoglienza ha da molti mesi una capienza limitata, tanto più che, con l’emergenza coronavirus, le persone vanno tenute in condizioni di isolamento.
E il sindaco Totò Martello lancia un allarme alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Bisogna che queste persone siano immediatamente trasferite. Non c’e’ più spazio per nessuno”
(da agenzie)
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