“ALFANO SI TENGA IL PDL”: IL CAVALIERE LANCIA FORZA ITALIA
VERTICE AD ARCORE CON I FEDELISSIMI… L’ANNUNCIO SARA’ IN TV… GHISLERI: “IL RISCHIO E’ CHE IL PDL PRENDA I 4-5% E CHE UNA LISTA BERLUSCONI NON BEN STRUTTURATA VADA MALE”
Si parte.
Già oggi, di prima mattina, al telefono con Belpietro su Canale 5 Silvio Berlusconi potrebbe annunciare la nascita del nuovo soggetto politico a cui lavora da settimane e che ormai è deciso a varare.
Se dirà il nome – che sarà quasi certamente Forza Italia -, se ne delineerà con precisione i contorni, i protagonisti, gli inclusi e soprattutto gli esclusi, è però da vedere, considerato che sia nel suo entourage che in quello di Alfano la sensazione è che il quadro sia «in grande evoluzione», e molto resti ancora da decidere.
Ma una cosa è certa: anche ai partecipanti del vertice ristretto che si è tenuto ieri ad Arcore – Verdini, Santanchè, Gelmini, Romani, Mantovani, Crimi, la sondaggista Ghisleri – Berlusconi ha detto che un nuovo soggetto politico – per lo più formato da imprenditori, sindaci, esponenti della società civile e pochi, fedelissimi e ben selezionati politici – è indifferibile quanto indispensabile.
Una Forza Italia come quella che fu, anche se perfino il Cavaliere ha bene in mente che, 18 anni dopo, nulla è più come prima.
Raccontano i presenti al summit che la sua idea è chiara: Alfano può tenersi il Pdl, e la lista nuova di zecca da lui guidata si affiancherebbe per raggiungere, tutti insieme, un bel 30% (il 15-20% sarebbe suo).
Poi certo, nel gruppo dei fedelissimi che ne farebbero parte, non sarebbe male avere le facce migliori della Forza Italia originaria (non a caso la Gelmini era tra gli invitati ad Arcore, e molti altri vengono sondati in queste ore).
Per carità , nessun inseguimento: «Chi vuole venire, tra chi lo merita, venga, e per Angelino c’è sempre un posto. Io parto, loro facciano quello che vogliono».
Ma, in attesa dei focus group che tra oggi e domani dovrebbero arrivare sulla sua scrivania, la sondaggista di fiducia lo ha avvertito: attenzione, perchè il rischio è che un Pdl guidato da Alfano, svuotato, ridotto a una scarpa vecchia prenda percentuali da 4-5%, ma anche la lista Berlusconi, se «non sufficientemente credibile, non seria, non strutturata» vada male.
Insomma, spacchettare non significa affatto, necessariamente, moltiplicare. Può anche significare morire.
E soprattutto, è ancora tutta da organizzare la reazione dei vertici del Pdl.
Allo stato, Alfano, che pure con il Cavaliere parla in queste ore, è in attesa di sviluppi, magari di un ufficio di presidenza che però nessuno sa se davvero Berlusconi ha intenzione di convocare.
Perchè – è il pensiero del segretario – una cosa è lanciare una lista nuova che si affianca al Pdl e lo arricchisce, altra è andare a svuotare il partito dei suoi elementi migliori: «Questa – tuona il segretario – sarebbe una scissione».
Con tutto ciò che comporta.
Ipotesi di gruppi parlamentari separati, di divisione delle spoglie del partito, ma soprattutto di rapporti.
In un quadro di rottura, come potrebbero correre insieme Forza Italia e un Pdl di rottamandi, con o senza gli ex An (che potrebbero fondare un’altra forza autonoma) sotto la guida di Berlusconi?
Insomma, allo stato, Alfano, pur se descritto «in pieno travaglio», non sembra aver intenzione di andare a rifugiarsi, lui e un gruppetto di amici stretti, sotto l’ombrello di Berlusconi, delle amazzoni, agli ordini di Bondi e Santanchè, insomma «in terza fila» lui che comunque è pur sempre «il segretario di un partito, per piccolo che possa diventare».
Un partito che potrebbe, ragionano in via dell’Umiltà , anche interagire e magari allearsi – in caso di rottura con Berlusconi – con i centristi che si ispirano a Monti, da Casini a Riccardi a Montezemolo, e farlo in modo «credibile».
Esattamente quello che «Berlusconi non può fare».
Questo è almeno il clima che si respira in queste ore, in cui tutto deve ancora succedere.
Perchè se è vero che c’è chi sicuramente nella nuova Forza Italia non può o non vuole entrare (ex An, Formigoni, Mario Mauro tra gli altri), è altrettanto vero che il richiamo della foresta sarà forte quando il vascello salperà davvero.
E il canto delle sirene potrebbe ammorbidire le posizioni di Alfano come degli ex forzisti suoi fedelissimi, e magari convincerli a entrare nella nuova Forza Italia.
Temi dei prossimi giorni, che almeno fino a giovedì (quando Berlusconi dovrebbe andare in tivù e forse passare agli annunci formali) terranno banco.
Assieme a quello della legge elettorale: ieri Berlusconi è stato duro nel no alle preferenze e nella difesa del Porcellum, che a questo punto imporrebbe a tutti i pezzi di Pdl di stare con lui.
Ma anche su questo, con quello che fu il vertice del suo partito, è scontro.
Paola Di Caro
(da “il Corriere della Sera“)
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