ALPINISTI DISPERSI SUL GRAN SASSO, RICERCHE ANCORA SOSPESE
TORNATI A VALLE I SOCCORRITORI BLOCCATI DALLA BUFERA… NON SI HANNO PIU’ NOTIZIE DEI DUE ALPINISTI DALLE 19 DI DOMENICA
È riuscito a scendere a valle il gruppo di tecnici del Soccorso alpino e di lavoratori rimasto bloccato da due giorni a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. Le condizioni in quota risultano sempre proibitive – riferisce il Soccorso alpino -, ma un breve momento di vento debole ha consentito il funzionamento della funivia con il conseguente rientro a valle dei soccorritori. Le ricerche dei due dispersi, rimasti bloccati in cima domenica sera, riprenderanno non appena le condizioni meteo in quota lo consentiranno.
«Siamo riusciti a scendere a valle dopo una notte passata nel rifugio, lontano dai nostri cari. Stiamo operando ma la situazione resta complicata» dice uno dei 19 soccorritori, rimasti bloccati a Campo Imperatore, a circa 2.100 metri di quota, tra cui 11 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) e di 8 lavoratori dell’ostello e della funivia.
È la squadra di soccorso impegnata nella ricerca dei due alpinisti dispersi, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, scomparsi da domenica 22 dicembre 2024 dopo essere scivolati sul Gran Sasso mentre scendevano dalla Direttissima del Corno Grande.
Costretti a trascorrere la notte lontano dalle proprie famiglie a causa delle proibitive condizioni meteo e del guasto alla funivia, i soccorritori sono scesi in valle questa mattina. «Ci hanno dato un telefono di emergenza per le comunicazioni». Ora si spera in un miglioramento delle condizioni meteorologiche: soltanto a quel punto le ricerche potranno essere riprese.
Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, di 48 anni, amici di Santarcangelo di Romagna (Rimini), erano ben equipaggiati per la scalata: nessuno sa al momento se i due sono ancora vivi dopo le temperature rigide di un’altra notte. Nella zona dove si è verificato l’incidente l’allerta domenica era gialla – vale a dire una criticità ordinaria – per le valanghe. E le previsioni parlavano di «precipitazioni da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale» nell’area dell’escursione. Tutte informazioni che erano contenute nel bollettino dell’Agenzia regionale di Protezione Civile del 21 dicembre. Nelle ore successive, però, le condizioni meteo sono peggiorate e sono diventate proibitive.
Dei due si sono perse le tracce dalle 19 di domenica, dopo l’ultima richiesta di soccorso di uno dei due escursionisti. Con voce balbettante, probabilmente già per effetto di un principio di ipotermia, l’uomo ha raccontato di essere scivolato in un vallone assieme all’altro compagno mentre, a quota 2.700 metri, avevano appena iniziato la discesa verso il rifugio Duca D’Aosta, dal quale erano partiti domenica mattina per raggiungere la vetta più alta del Gran Sasso, a oltre 2.900 metri di quota.
In Abruzzo sono intanto giunti anche i familiari dei due dispersi, uno dei quali sarebbe anche ferito secondo quanto riferito dal compagno nell’ultimo contatto di domenica sera.
(da La Stampa)
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