ALTRO CHE RIAPRIRE, IL REGNO UNITO CHIUDE LE SCUOLE ELEMENTARI
DOPPIO AZZARDO SUI VACCINI, PENSA DI MISCHIARLI, NONOSTANTE IL PARERE CONTRARIO DEGLI SCIENZIATI
Stretto nella morsa del virus, il Regno Unito corre ai riparti chiudendo sempre più scuole e provando a tracciare una propria via alla vaccinazione, tra i dubbi degli esperti: non solo allungare i tempi per la seconda dose fino a 12 settimane, in modo da dare possibilità a più persone di ricevere la prima, ma anche pensare di mischiare due vaccini, ossia di utilizzare quello di Oxford per la prima dose e quello di Pfizer-BioNTech per la seconda, o viceversa, in un singolo paziente.
La variante inglese, con la sua “estrema contagiosità ”, è la grande indiziata di una curva che ogni giorno fa più paura: le nuove infezioni viaggiano al ritmo di 55mila al giorno, e giovedì sono stati riportati 964 decessi.
Sul primo fronte, il governo britannico ha deciso che tutte le scuole elementari di Londra resteranno chiuse fino al 18 gennaio a causa dei numeri preoccupanti sulla diffusione del Covid-19 nella capitale.
Ma il provvedimento del ministro all’Istruzione, Gavin Williamson, che i detrattori considerano una “imbarazzante conversione a U” rispetto alla decisione precedente di tenere chiuse fino al 18 solo le scuole delle aree più a rischio, non è sufficiente, secondo il principale sindacato degli insegnanti britannici. La National Education Union (Neu), riunito d’urgenza stamani, chiede infatti la chiusura di tutte le scuole d’Inghilterra.
Mary Bousted, segretaria del Neu, ha dichiarato – ripresa dai media, fra cui il Guardian – che il governo deve chiudere tutte le scuole in Inghilterra, sul modello di quanto fatto in Scozia, Galles e Irlanda del Nord, prima che l’infezione vada “fuori controllo”.
“Se si consente che le condizioni peggiorino – ha detto Bousted – alla fine si dovrà chiudere più a lungo”. Approvazione per il provvedimento del governo arriva dal sindaco di Londra, Sadiq Khan, secondo cui il governo ha “finalmente fatto una cosa sensata e compiuto una conversione a U” sulla decisione precedente, allargando la chiusura a tutta la capitale.
A spingere l’esecutivo a misure più drastiche sulle scuole è una ricerca dell’Imperial College di Londra, secondo cui la variante altamente contagiosa ha continuato a diffondersi rapidamente anche durante il lockdown di novembre in Inghilterra. I ricercatori — riporta il Financial Times — hanno mostrato che la nuova variante è più diffusa tra gli under 20 e si sta diffondendo rapidamente ai gruppi più anziani, sottolineando come sia improbabile che l’indice RT possa scendere al di sotto dell’unità a meno che il governo non chiuda tutte le scuole.
Lo studio dell’Imperial College arriva mentre il Servizio sanitario nazionale (NHS) si prepara a un potenziale picco di casi dopo le festività natalizie aggravato dall’elevata contagiosità della nuova variante di Covid-19. Secondo l’Imperial College, la nuova variante è “estremamente” più contagiosa della versione precedente del virus e determina un aumento dell’indice di trasmissione Rt compreso tra 0,4 e 0,7. Attualmente il tasso di contagiosità nel Regno Unito è stimato tra 1,1 e 1,3. Affinchè i casi inizino a diminuire deve essere inferiore a 1.0. “C’è un’enorme differenza nella facilità con cui si diffonde la variante del virus”, ha spiegato il professor Axel Gandy, uno degli scienziati autori dello studio, rilevando che “questa è la mutazione più grave del virus dall’inizio dell’epidemia”. Inoltre, la nuova variante risulta essere più contagiosa in tutte le fasce di età , compresi gli under 20, che finora erano stati relativamente risparmiati dalla pandemia.
Sul fronte del vaccini, intanto, fa discutere la decisione di Londra di rinviare la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer in modo da allargare la platea dei riceventi della prima. Il virologo americano Anthony Fauci ha palesato il proprio disaccordo: “Sappiamo dalla sperimentazione clinica che il momento ottimale per [la somministrazione] è il giorno uno e poi aspettare 28 giorni per il vaccino Moderna e 21 per quello Pfizer”, ha dichiarato Fauci, sottolineando che nonostante si possa “discutere” sul rinvio, lui non è d’accordo.
Gli Stati Uniti, ha affermato l’esperto confermato come consigliere medico anche dal presidente eletto Joe Biden, non seguiranno l’esempio britannico e manterranno la somministrazione della seconda dose tre settimane dopo la prima.
Nonostante le critiche, i dirigenti medici britannici hanno difeso la loro decisione di allungare i tempi fino a 12 settimane per ricevere la seconda dose del vaccino, in modo da dare possibilità a più persone di ricevere la prima. Una mossa che diversi esperti considerano una scorciatoia rischiosa, ma che Londra — con circa 2 milioni e 500mila casi totali e oltre 73.500 morti — è disposta a intraprendere.
(da agenzie)
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