ARRIVA IL SECONDO VACCINO IN EUROPA: L’EMA AUTORIZZA IL FARMACO MODERNA
ALL’ITALIA ANDRANNO 10 MILIONI DI FIALE
L’Agenzia europea del farmaco ha dato l’ok al vaccino anti-Covid di Moderna. Lo comunica la stessa Ema. Si tratta del secondo vaccino che riceve il via libera da parte dell’agenzia. Lo scorso 21 dicembre aveva approvato quello di Pfizer-BioNtech. Ora manca solo l’autorizzazione della Commissione Ue” per la commercializzazione che “seguirà a breve”, ha detto la commissaria Ue alla Sanità , Stella Kyriakides.
Con il secondo via libera arrivato dall’Agenzia del Farmaco Ue a un vaccino anti-Covid, l’Unione Europea potrà contare nelle prossime settimane su altre 160 milioni di dosi, prodotte dalla casa farmaceutica statunitense e che non richiedono la rigida catena del freddo necessaria al farmaco Pfizer-BioNTech.
Di queste 160 milioni di dosi all’Italia ne andranno circa 10,7 milioni. E in particolare, secondo il cronoprogramma, circa 1,3 milioni nel primo trimestre, altri 4,7 milioni nel secondo trimestre, e altri 4,7 milioni nel terzo trimestre. Anche il farmaco Moderna necessita del richiamo che deve avvenire a 28 giorni di distanza dalla prima dose.
L’Ema “ha raccomandato di concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata del vaccino contro il Covid di Moderna”. Il comitato per i farmaci per uso umano (Chmp) dell’Ema ha valutato “accuratamente i dati sulla qualità , sicurezza ed efficacia del vaccino e ha raccomandato per consenso la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale formale da parte della Commissione europea”. Ciò garantirà ai cittadini dell’Ue che il vaccino soddisfa gli standard dell’Ue e “mette in atto le salvaguardie, i controlli e gli obblighi per sostenere le campagne di vaccinazione a livello dell’Ue”.
La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si riunirà domani, 7 gennaio, per esaminare il dossier del vaccino anti-Convid di Moderna e per l’autorizzazione all’immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
(da “Huffingtonpost”)
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