AttualitÃ
A PROPOSITO DI…EUGENETICA E ABORTO
“Il cammino di perfezione” è una stupenda opera di Santa Teresa d’Avila, dottore della Chiesa, che la Chiesa, appunto, ha preso ad esempio per insegnare la strada che porta a Dio.
La via della perfezione è invece quella che ha intrapreso una gran parte di ricercatori e di scienziati che si occupano di dna e affini e ha una meta nè luminosa nè bella, ma un destino, potremmo dire così, triste e per nulla allettante. Si chiama eugenetica – ormai nessuno può più nasconderlo – e evoca fantasmi di un passato che passato, ci stiamo rendendo conto, non è.
La bestia nera dell’eugenetica sono i bambini affetti da handicap, sia fisico che mentale, che siano ancora nel ventre materno o appena usciti.
Nel secondo caso i paladini lugubri della perfezione per ora non possono intervenire a modo loro, ma nel primo hanno un buon campo d’azione e un alleato, purtroppo, fondamentale, la mamma del nascituro.
Ed ecco che gli esami prenatali si moltiplicano per scovare anche la minima, e tante volte inesistente, imperfezione e la rupe Tarpea o il bisturi del nuovo Mengele sono pronti per il servizio. Funebre.
Quella che per gli eugenisti rappresenta la terra promessa è l’Inghilterra , paese dove la legge, in vigore dal 1967, stabilisce che si può interrompere una gravidanza fino a ventiquattro settimane (sei mesi!).
Bene, qui forse qualcosa si muove perchè anche i medici non obiettori adesso non ne possono più, non è un problema scientifico è che in questi casi l’embrione “Ha troppo di un bambino” ha ammesso una dottoressa abortista.
Ma gli interessi che girano intorno alla cosiddetta ricerca sono troppo grandi e lucrosi per essere fermati.
Anche Amnesty International, ex paladina dei più deboli, ha ceduto le armi: ha incluso l’aborto tra i diritti umani, anche se solo nei casi di violenza subita dalla donna.
Ma i bambini non nati sono davvero soli e abbandonati da tutti?
No, c’è qualcuno che si batte con passione per loro perchè la loro vita non finisca con lo sciacquone di un water.
Sono parole che riecheggiano da lontano e che sono ripetute attraverso i secoli dalla Chiesa, ogni giorno, in ogni parte del mondo:“Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre … non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, i miei giorni erano fissati quando ancora non ne esisteva uno” recita il salmo 139; “Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce ti avevo consacrato” dice Dio al profeta Geremia, mentre nella famosa Lettera a Diogneto fra i vari aspetti che distinguono la vita dei primi cristiani da quella dei pagani si dice che i cristiani “non uccidono i loro bambini”.
Ma si potrebbero citare tanti e tanti altri esempi che testimoniano la posizione della Chiesa sul valore intangibile della vita umana.
Quindi il ruggito scomposto di certe “cattedre” si rivolge al Papa, colpevole di guardare agli ultimi, a quelli che sono totalmente inermi e che non hanno nessuna possibilità di difendersi da soli.
Ed è così che solo alcuni giorni fa, oltre al solito Odifreddi già peraltro eletto all’Assemblea costituente del nuovo PD, ha alzato la voce un professore emerito dell’Università di Torino, tale Carlo Augusto Viano, che descrive come “agghiacciante” la devozione che c’è, da parte dei cattolici, intorno al Pontefice.
Povero professore emerito che brancola nel buio del suo io che si rigira su se stesso e che misura la fedeltà altrui, facendola coincidere con i propri stilemi,le proprie evoluzioni e le proprie miserie.
Bene ha fatto Monsignor Bagnasco, presidente della Cei, a confermare la fedeltà e l’unità della Chiesa al suo Pastore che si sta trovando a vivere in un momento storico difficilissimo. Infatti la “ricentratura profonda” di cui parla il futuro cardinale, verte sui valori essenziali e “non negoziabili” che Benedetto XVI difende a spada tratta, e li elenca puntigliosamente con quella sua precisione che non ammette compromessi: “Il valore intangibile della persona e della vita umana, vita che deve essere accolta e accudita fin dal suo sorgere e amorevolmente accompagnata fino al suo naturale tramonto; la famiglia cellula fondante di ogni società ; la libertà dei genitori nell’educare i figli”.
Sembrerebbero diritti naturali che dovrebbero essere patrimonio di ogni persona, ma oggi non è più così e la Chiesa deve scendere in campo, da sola, per difendere l’ovvio in una società che ha perso la testa. E il cuore.
Flora
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