BOCCHINO: “TRANSFUGHI A CACCIA DI POLTRONE, STA CON NOI CHI HA LO STOMACO FORTE”
“ASCOLTO GENTE DI VALORE COME URSO, ALTRI SONO SOPRAVVALUTATI”… “CHI SE NE VA E’ PERCHE’ HA RICEVUTO UN’OFFERTA DI QUELLE, PER DIRLA CON ‘IL PADRINO’, CHE NON SI PUO’ RIFIUTARE”…”IN UN ANNO FAREMO IL PARTITO: 200.000 ISCRITTI, 11O RESPONSABILI PROVINCIALI ELETTI DALLA BASE”
Il progetto politico è «intatto», la linea è «chiara» e «c`è il leader».
Che chiedere di più dalla vita?
A sentire Italo Bocchino, Futuro e Libertà non è a pezzi.
Quelli che lasciano la barca «non fuoriescono per ragioni politiche, ma per la poltrona».
E comunque sia non ce l`hanno con lui, con Bocchino: «Hanno solo cercato di condizionare Fini seguendo la vecchia logica dei colonnelli dentro An. Ma è roba vecchia, non ha funzionato. Fini ormai guarda avanti, si rivolge a chi sta fuori dal Palazzo. Ha fatto un`altra Fiuggi e voi non ve ne siete accorti».
Scusi Bocchino, non è che alla fine rimarrete in quattro: Fini, lei, Granata e Briguglio?
«Saremmo comunque già troppi. Ne serve solo uno, Fini. E` lui che porta i voti. E poi abbiamo sempre più parlamentari di Vendola, che non ce li ha, e dell`Udc».
Ammetterà che è una mezza catastrofe un partito che perde pezzi all`indomani del congresso di fondazione.
«E un falso problema. Non è questione di numeri. Chi se ne va è perchè ha ricevuto un`offerta di quelle che, per dirla con` Il Padrino”, non si possono rifiutare. In molti temono la fine della legislatura, ogni tacchino vuole rinviare il Natale. Senza contare che Berlusconi è un maestro nel promettere future candidature che poi non mantiene. Ma il nostro progetto politico è intatto. Per la fine dell`anno Fini avrà il partito che gli serve: 200 mila iscritti, 110 presidenti provinciali eletti dalla base, 20 coordinatori regionali scelti dagli iscritti…».
Non neghi la botta d`immagine.
«E` una partita complessa, recupereremo. Se qualcuno non ha lo stomaco forte ne prendiamo atto».
Un esodo a pochi giorni dal battesimo dovrebbe farvi riflettere.
«Guardi che stanno fuoriuscendo per le poltrone, non per la linea politica. Il congresso si è aperto con tre relazioni e tutte definivano il profilo di Fli alternativo alla sinistra. Fini ha chiuso su questa linea all`unanimità ».
Allora è lei il problema.
«No, assolutamente. Certo, si è discusso del posto di capogruppo che lasciavo…».
Sta dicendo che è stata la scelta di Benedetto Della Vedova a far saltare i nervi?
«Non la sua persona ma il segno di discontinuità che rappresenta.Fini ha fatto un`altra Fiuggi e nessuno se ne è accorto. E` finita l`epoca dei colonnelli che condizionavano il Capo».
Per la verità a Fiuggi tutti gli davano retta.
«A Fiuggi se ne andò Rauti che contava molto di più di Pontone, Menardi e Rosso».
Baldassarre, ago della bilancia sul federalismo, vacilla.
«Non penso che se ne vada ma, al caso, tutti i gruppi devono essere rappresentati in commissione».
Com`è andato l`incontro con Urso?
«Ci siamo fatti una bella chiacchierata. Urso è una persona di qualità , al contrario di altri che sono corteggiati in maniera eccessiva rispetto a quello che valgono.
E` giusto ascoltare il suo mal di pancia. Altra cosa è pensare che Fini possa subire veti».
Dopo le allusioni del presidente della Camera al potere finanziario di Berlusconi, Ferrara chiede l`intervento di Napolitano.
«Lasciamo perdere. Consiglio a Ferrara di scrivere un`enciclopedia su Berlusconi».
La vostra performance ha messo di buon umore il premier.
«Il massimo che può ottenere è l`accanimento terapeutico. Attaccato alle macchine, può resistere un anno in più. E intanto noi facciamo il partito».
Alessandra Longo
(da “La Repubblica“)
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