BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE: 17 MORTI, 45 GUARITI, 650 I CONTAGIATI
BORRELLI: “TUTTO NELLA NORMA NELLA ZONA ROSSA”… I TRE NUOVI DECESSI RIGUARDANO PERSONE OVER 80 CON PROBLEMI PREGRESSI
”Dalla Lombardia ci giunge la notizia di altre 3 guarigioni″. Lo ha dichiarato Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, nel secondo aggiornamento di giornata sul coronavirus in Italia. Al momento sono 45 i guariti sul territorio nazionale. “Il dato dei positivi è di 650 unità ”.
Altri 3 decessi nella regione lombarda, che portano il totale a 17. Anche in questo caso si tratta di persone anziane e con problemi pregressi: erano ultraottantenni.
Borrelli ha annunciato che sono in arrivo “oltre 35mila mascherine” per l’Emilia Romagna, Piemonta, Lombardia e Veneto.
Per quanto riguarda la zona rossa, “tutto è nella norma, non c’è nessuna criticità . Ringrazio la popolazione che ordinatamente sta rispettando le indicazioni delle autorità in quelle zone, ringrazio le strutture e i volontari, assistono chi ha bisogno, facendo anche la spesa, gestiscono il montaggio delle tende all’esterno degli ospedali per le attività del pretriage”
Il professor Brusaffero dell’Iss ha voluto fare chiarezza sull’iter riguardo le diagnosi di coronavirus, e la loro conferma: “Abbiamo una rete di riferimento regionale che fanno la prima diagnosi. Ovvero, prendono i tamponi e fanno un accertamento diagnostico circa la presenza del virus”.
In caso di positività , “il campione viene inviato a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità ”, che farà la sua diagnosi. Quando l’Iss certifica il risultato, a quel punto “possiamo considerare confermato un test”.
“Alle 12 di oggi i casi confermati dall’Istituto sono 282″, dato che verrà aggiornato quotidianamente dall’Iss. “Il numero di test confermati coincide”: 282 sono i tamponi ricevuti, e 282 sono i campioni positivi. “Il nostro è un test di conferma: se il tampone è negativo, rimane alle regioni”.
Sul presunto eccesso di tamponi effettuati, Brusaferro ha detto che le raccomandazioni “indicano l’opportunità di usare i test dove ci siano persone positive con dei sintomi. Nella fase iniziale, immagino che nelle aree colpite ci sia stato un ricorso al test”. Secondo il professore c’è stato un grande lavoro nell’individuare i contatti stretti nella zona rossa.
“Le età più giovani sono quelle meno colpite, o addirittura pochissimo colpite”, ha spiegato Brusaferro, parlando dei dati cinesi, “e pensiamo che possa essere estrapolabile anche alla realtà italiana”, ma si tratta di “un’ipotesi che va approfondita”
Riguardo l’aumento del numero di guarigioni, “ci aspettiamo che la stragrande maggioranza dei casi […] superino l’infezione e ritornino ad una vita normale, portando una memoria immunitaria”, ha precisato Brusaferro.
“Per la chiusura delle frontiere, bisogna fare riferimento alle raccomandazioni degli scienziati perchè pare che il virus non si fermi ai confini. Purtroppo così è e talvolta gli isolamenti sono utili. Ma meglio farlo in zone particolarmente colpite dal virus come ha fatto l’Italia, e l’Oms non raccomanda la chiusura delle frontiere. Le decisioni saranno sempre prese sulla base delle indicaizoni scientifiche”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del XXXV vertice intergovernativo Italia – Francia sulla richiesta di Marie Le Pen di chiudere le frontiere con l’Italia.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply