CASO RUBY, LA PROCURA INVIA ALTRE 227 PAGINE ALLA CAMERA E UN INVITO A COMPARIRE ALLA MINETTI: NEL PDL E’ CRISI ISTERICA
NUOVA DOCUMENTAZIONE DEI PM PER LA RICHIESTA DI PERQUISIZIONE DOMICILIARE A BERLUSCONI…. IL PARTITO DEGLI ACCATTONI STAVA TENTANDO IL BLITZ DI VOTARE OGGI, ORA DEVONO LEGGERSI ALTRE CARTE… TIMORE SUI NUOVI ELEMENTI CONTENUTI NEL PLICO, MENTRE “FAMIGLIA CRISTIANA” SPARA SUL PREMIER
Due nuovi atti della Procura di Milano ridanno impulso alle indagini sul caso Ruby.
I pm hanno infatti fatto recapitare un invito a comparire al consigliere regionale Nicole Minetti, indagata nell’inchiesta per induzione e favoreggiamento della prostituzione e prostituzione minorile e un nuovo plico di 300 pagine alla Camera dei deputati, che proprio in questi momenti è sul tavolo del presidente della Giunta per le autorizzazioni, Pierluigi Castagnetti, che lo ha aperto di fronte ai commissari.
Si tratta quindi di nuovo materiale per chiedere la perquisizione degli uffici del tesoriere del premier Giuseppe Spinelli.
Secondo quanto si apprende, non si tratterebbe di nuove richieste di perquisizioni.
Il comunicato stampa della presidenza di Montecitorio ha fatto andare su tutte le furie il Pdl.
Con Maurizio Paniz che ha criticato il presidente della Camera per la mancanza di «riserbo» dimostrata, visto che i componenti della Giunta hanno dovuto apprendere la notizia «dalle agenzie di stampa».
In realtà il Pdl e la Lega, spiegano alcuni esponenti dell’opposizione, volevano tentare di fare il «blitz» votando la richiesta di autorizzazione dei Pm milanesi entro oggi. Invece di mercoledì come era previsto.
Ora il nuovo incartamento rischia di rallentare le cose.
E questo non va giù agli esponenti del centrodestra.
Intanto la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha rinviato l’esame della richiesta della procura di Milano sul caso Ruby a mercoledì mattina alle 10.
Nella nota diramata dal procuratore capo della Repubblica Edmondo Bruti Liberati c’è scritto: «A seguito delle perquisizioni effettuate a Milano il 14 gennaio – si legge – e di ulteriori atti di indagine sono emersi nuovi elementi a sostegno dell’ipotesi che presso gli uffici di Giuseppe Spinelli si trovino atti e documenti relativi alla vicende di cui alla richiesta avanzata nella stessa data del 14 gennaio alla Camera dei deputati di autorizzazione a eseguire la perquisizione degli uffici siti in Segrate»
«Questa procura – prosegue la nota – ha ritenuto pertanto doveroso portare a conoscenza della Camera dei deputati tali ulteriori elementi che emergono dall’invito per la presentazione di persona sottoposta a indagini, notificato a Nicole Minetti».
Nle frattempo è tornata a farsi sentire la stampa cattolica.
In particolare Famiglia Cristiana, già in passato severa con il premier. “La misura era colma. Così come l’indignazione. Al punto che era impossibile tacere di fronte alle squallide vicende del presidente del Consiglio” scrive il direttore, don Antonio Sciortino, in risposta alle lettere di protesta dei lettori.
“Il mondo cattolico ha reagito compatto, più che in passato – si legge sul numero oggi in edicola – e se una parte di esso fatica ad aprire gli occhi e, giustamente, chiede prudenza e attesa dell’esito dei procedimenti, a torto tace sul rispetto delle istituzioni e sulla chiarezza da fare nelle sedi competenti. E in tempi rapidi, per fugare anche il minimo sospetto che chi guida il paese e lo rappresenta, lo fa calpestando il decoro che l’alto ruolo richiede. Anche secondo la carta costituzionale”.
Sono ben quattro le pagine che ospitano le lettere di protesta dei lettori. A loro don Sciotino dice che “la vera gogna mediatica è quella di un Paese sbertucciato nel mondo, non certo per colpa dei media che ‘mettono a nudo il re’. I nostri ragazzi all’estero sono apostrofati come ‘italiani bunga bunga’, e non è una lusinghiera definizione”.
Infine una presa di posizione di Casini sulle dichiarazioni recenti di Berlusconi: “Che Fini sia il regista del caso Ruby fa scappare dal ridere, anzi forse da piangere”.
Così il leader dell’Udc, risponde ai giornalisti durante una conferenza stampa a Montecitorio.
Quanto poi alle accuse rivolte al presidente della Camera, Casini aggiunge: “Se Berlusconi e la maggioranza affidano a Lavitola (il direttore dell’Avanti coinvolto nella vicenda della casa di Montecarlo, ndr) i propri destini vuol dire che questo è un Paese molto, molto singolare”.
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