CASO SEYMANDI, IL PM CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE PER GLI INSULTI RICEVUTI SUI SOCIAL IN QUANTO “SUI SOCIAL NON E’ POSSIBILE ASPETTARSI DI RICEVERE LO STESSO RISPETTO CHE E’ DOVUTO NELLA REALTA'”
UNA TESI ALLUCINANTE CHE NEGA GIUSTIZIA ALLE VITTIME… SE LO STATO NON ESISTE, SI APRE LA STRADA A CHI VORRA’ FARSI GIUSTIZIA DA SOLO, ANDANDO A BUSSARE ALLA PORTA DEI LEONI DA TASTIERA
Per gli insulti ricevuti sui social media Cristina Seymandi non ha intenzione di lasciar correre. L’imprenditrice torinese, finita al centro delle cronache per la turbolenta fine della sua relazione con Massimo Segre, con tanto di video a testimoniare le accuse di lui di un presunto tradimento durante una festa per le imminenti nozze, a inizio dicembre dicembre ha visto chiudersi in un nulla di fatto la sua denuncia per diffamazione. Seymandi aveva allegato alla sua richiesta una serie di commenti offensivi ai quali aveva deciso di trovare soddisfazione in tribunale.
Il pm Roberto Furlan ha invece chiesto l’archiviazione, spiegando in sintesi che sui social non è possibile aspettarsi lo stesso rispetto che è dovuto nella realtà.
Martedì 14 gennaio il suo avvocato Claudio Strata ha scandito che «è giunto il momento di fare qualcosa per stanare questi vigliacchi, leoni da tastiera che non vedono l’ora di colpire persone indifese, che a loro insindacabile giudizio devono essere, chissà perché, danneggiate», sollecitando la Procura a non tollerare «che queste gravissime aggressioni restino impunite». Ora spetta al giudice per le indagini preliminari pronunciarsi sulla opposizione di Seymandi alla richiesta di archiviazione, e lo farà nei prossimi giorni.
(da agenzie)
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