CENTINAIA DI VOLONTARI A MILANO DISTRIBUISCONO CIBO AI SENZATETTO: E’ QUESTA L’ITALIA CHE AMIAMO
IL VOLONTARIATO E’ UN VALORE … IN STAZIONE CENTRALE SONO STATI ASSISTITI OLTRE 75.000 PROFUGHI
Le pettorine rosse da volontari dei City Angels sono finite in pochi minuti alla scuola media Manzoni di Milano, dove per Ferragosto è stato organizzato un pranzo per senzatetto e profughi.
Menù vegetariano e musica per gli ospiti del pranzo che per un giorno hanno potuto pensare un po’ meno alle sofferenze quotidiane: “Sono qui da tre giorni, ma voglio andare in Germania”, ci spiega un ragazzo ospite del centro di accoglienza del Comune.
“Abbiamo avuto un centinaio di adesioni per servire ai tavoli”, spiega Mario Furlan, fondatore dei City Angels.
Tra loro, anche tanti giovani: “Vogliamo semplicemente dare una mano”, dicono Mario (30 anni) e Valentina (26 anni).
“A chi contesta al Comune l’accoglienza data ai profughi rispondo con i fatti e non con le parole”, conclude il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ” Milano sta dando la possibilità di un momento di serenità a chi ha vissuto situazioni drammatiche. Chi non lo capisce, non vuol capire. Non servono parole, ma fatti».
Il sindaco Giuliano Pisapia, nel suo «tour» ferragostano, ha fatto tappa alla scuola comunale di piazza XXV Aprile.
Qui i City Angels gestiscono un centro d’accoglienza per i profughi : «Tutti potete vedere quanto Milano sia accogliente. Qui c’è gente che non è andata in vacanza, perchè il volontariato è uno spirito e un valore, e non va in vacanza».
Ma a Ferragosto ci sono anche gli assessori a visitare alcuni punti nevralgici della città che non va in vacanza.
Al mattina, per esempio, Majorino e Granelli hanno portato i loro ringraziamenti ai tanti volontari e associazioni che fanno funzionare l’Hub per i profughi in Stazione Centrale.
Un luogo di transito per le migliaia di rifugiati transitati sotto la Madonnina.
Per l’esattezza – precisano i due assessori – 74.205 persone, di cui 15.600 minori, registrati dal 18 ottobre 2013 al 9 agosto 2015.
«Il 65,8 per cento sono siriani, il 24,6 per cento eritrei, mentre il 23 per cento sono donne. Stiamo facendo un intervento molto utile – dice Majorino – su una questione in cui quelli che parlano di più (riferimento al leader leghista Matteo Salvini, ndr) sono anche quelli che fanno meno, anzi nulla. Mentre è bello vedere che c’è una Milano che funziona».
Per il collega Granelli, infine, la città «ha scelto di provare a governare un fenomeno e a costruire un modello per evitare di essere travolti. Abbiamo dato una risposta di accoglienza che è allo stesso tempo una risposta di sicurezza per i cittadini».
(da “il Corriere della Sera”)
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