CHIUSO PER FERIE: I DEPUTATI VANNO IN VACANZA PER 40 GIORNI
LAVORI CHIUSI DAL 3 AGOSTO AL 12 SETTEMBRE…E A CHI SI LAMENTA PERCHE’ SONO TROPPO LUNGHE, CICCHITTO SPIEGA: “MOLTI VANNO IN PELLEGRINAGGIO”
La Camera non si accorcia le vacanze.
I deputati andranno in ferie per oltre un mese: dal pomeriggio del 3 agosto, subito dopo il dibattito sull’informativa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al 12 settembre.
Una data di rientro che fa discutere: fissata dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, nonostante il Partito democratico avesse chiesto di tornare in aula una settimana prima.
Solo le Commissioni riprenderanno i lavori il 5 settembre.
Il calendario, sostengono a Montecitorio, segue la prassi degli anni scorsi.
Il Pd aveva proposto «di iniziare anche con l’aula il 5 settembre, di anticipare l’inizio dei lavori, perchè ci sembrava un segnale doveroso da dare al Paese. Ma la maggioranza non ha voluto».
La giustificazione arriva da Fabrizio Cicchitto.
Secondo l’esponente del Pdl, la decisione è stata frutto di una «valutazione seria», dal momento che la prima settimana di settembre «circa un centinaio di parlamentari fanno un pellegrinaggio.
Per rispetto verso di loro abbiamo ritenuto di iniziare le sedute dell’Aula la settimana successiva».
Il pellegrinaggio – organizzato ogni anno in Terra Santa dal 2004 – coinvolgerà parlamentari sia della maggioranza che dell’opposizione e si svolgerà dal 3 al 9 settembre.
Sembra una prassi studiata apposta per permettere agli altri 500 parlamentari di prolungare le ferie, fermo restando che, visto l’uso che si fa del Parlamento come semplice organo di ratifica di decisioni prese altrove, che sia aperto o chiuso cambia poco ai fini della produttività della casta.
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