COLAZIONE PER DUE A 86 EURO, LO SCONTRINO FOLLE A ROMA
L’AMAREZZA DEL CLIENTE: “COLPA MIA, AVREI DOVUTO LEGGERE PRIMA I PREZZI”… MA DOVE STA SCRITTO CHE UN ESERCENTE PUO’ APPLICARE I PREZZI CHE VUOLE? ESISTE UNA LICENZA DEL COMUNE PER RILEVARE UN’ATTIVITA’ E UNA FEDERAZIONE CHE IN BASE ALLA CATEGORIA DEL LOCALE FISSA DEI PREZZI MASSIMI… SE POI SI FA FINTA DI NULLA SI E’ COMPLICI
Un panino, una pizzetta, un croissant, un litro d’acqua e due caffè. Prezzo? 86 euro. Sembra impossibile, ma questa è la cifra che ha dovuto pagare un avvocato che ha offerto la colazione a una cliente all’Antico Caffè Greco, noto locale del centro di Roma in attività dl 1760. In attesa di una udienza, i due sono usciti a mangiare un boccone che si è rivelato ben più salato del previsto. A raccontarlo è proprio l’avvocato all’edizione romana del Corriere della Sera ammettendo di non aver guardato i prezzi chiaramente indicati sul menù e consolandosi sapendo di essere seduto allo stesso bar di Gabriele D’Annunzio e del drammaturgo russo Gogol, di Byron, Wagner, Leopardi, De Chirico e Goethe.
La lezione: «Bisogna sempre guardare il menù prima di ordinare»
«Almeno oggi ho imparato qualcosa: bisogna sempre guardare il menù prima di ordinare. Certo la lezione è stata molto cara». Quanto cara? Il panino con la bresaola è costato 20 euro, circa come due piatti di pasta in una trattoria di Roma. I caffè sono venuti 7 euro l’uno. Il croissant salato 16. E per mandare giù il tutto, l’acqua a 16 euro al litro, come un buon vino. «Mi illudo di aver mangiato quel croissant nella stessa sedia e tavolo dove il sommo poeta, Gabriele D’Annunzio, tra i miei preferiti, si è formato», commenta. E si ripromette: «Lo metterò in una teca, perché nessun cliente abbia a dire un giorno che non sono generoso».
(da agenzie)
Leave a Reply