COME I SEGUACI DI CASAPOUND HANNO PRESO (MALE) LO SCIOGLIMENTO DEL PARTITO
L’ULTIMO FAVORE ALLA LEGA CON UN PATTO DI DESISTENZA… MA MOLTI MILITANTI SI RIBELLANO: “CON SALVINI E LA MELONI? MAI, ANDATE AFFANCULO”
È ufficiale: CasaPound «non sarà più un partito, non si candiderà alle elezioni». Lo ha annunciato Gianluca Iannone, lo ha ribadito Simone Di Stefano che ha fatto sapere ai sedicenti fascisti del terzo millennio che CPI «non ha più neanche bisogno della figura del Segretario politico».
La scelta è maturata dopo di «mettere fine alla propria esperienza elettorale e partitica» è maturata dopo il fantastico insuccesso elettorale delle ultime europee. Ultimo di una serie di batoste che quelli di CasaPound hanno preso da quando hanno deciso di diventare un partito.
Quando corre da sola CPI non riesce ad andare oltre il proverbiale zerovirgola, quando corre con Salvini (come con il famoso esperimento della lista Sovranità ) le cose non vanno meglio.
E allora non resta altra opzione che gettare la spugna. Loro ovviamente non la presentano così anzi: «la decisione di oggi non segna affatto un passo indietro, da parte del movimento, ma anzi “è un momento di rilancio dell’attività culturale, sociale, artistica, sportiva di Cpi».
Vediamo come la vedono gli elettori e i simpatizzanti.
Perchè se è vero che molti approvano la scelta di ritirarsi, altri semplicemente non capiscono. È un addio alle elezioni nazionali o anche alle amministrative? E in tal caso, che fine faranno i consiglieri municipali eletti?
Il popolo di CasaPound evidentemente non era preparato. Lo sconforto serpeggia tra le truppe della tartaruga frecciata.
Chi dovranno votare ora? Salvini o la Meloni? La Lega o Fratelli d’Italia? Nessuno si è accorto che la Lega si è ormai appropriata di tutti i temi cari a CasaPound, con il vantaggio di essere già una forza politica matura.
Qualche nostalgico che voterà per CPI ci sarà sempre ma come dimostra la vicenda di Cadoneghe più che una resa questo ritiro sembra un patto di desistenza.
In fondo il fu partito di Iannone e Di Stefano non ha mai davvero messo i bastoni tra le ruote a Salvini.
Qualcuno che definisce Salvini “un traditore” c’è, ma siamo sicuri che anche a loro andrà bene di votare la forza sovranista italica. Alla fine in Europa non è che la Lega (che ha preso il 34% contro lo 0,3% di CPI) conti davvero tanto: è all’opposizione, è alleata con ultradestra, insomma fatte le debite proporzioni la Lega continua ad essere lo sbocco naturale di un cittadino che ha fatto la sua formazione politica in CasaPound. Ora che Salvini non sogna più l’indipendenza della Padania e bacia il Tricolore che problemi ci possono mai essere?
Ma di chi è la colpa? Di quelli che parlano tanto di votare CasaPound e poi non hanno il coraggio di farlo. Di quelli che si arrendono di fronte alle Ong e alla sua capitana teutonica.
Qualcuno che non si arrende c’è. Sono quelli che ricorrono alle formule magiche di rito, cose come “boia chi molla” oppure “barcollo ma non mollo”.
Nemmeno questa volta funzioneranno.
(da “NextQuotidiano“)
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