CORI RAZZISTI ALLO STADIO: I CLUB DI SERIE A INVECE CHE PENSARE DI BANDIRE I COLPEVOLI DAGLI STADI A COSE FATTE, CHIEDANO DI FERMARE LE PARTITE
LA SOLITA PAGLIACCIATA A POSTERIORI, SI INTERVENGA SUL MOMENTO E SI IDENTIFICHINO I RESPONSABILI
Dopo i tanti casi recenti, non ultimo quello ai danni di Koulibaly al Franchi di Firenze, la Lega di serie A prepara nuove regole contro il razzismo allo stadio
Per la prima volta all’assemblea della Lega calcio di Serie A si è parlato di razzismo. Dopo l’ultimo episodio che ha visto cori anti sportivi contro il giocatore Koulibaly, nel corso dell’incontro al nuovo International Broadcast Centre, dopo circa sei ore di discussione, i club di serie A hanno preso una posizione netta contro il tifo da stadio a sfondo razzista.
Le nuove linee guida imporranno alle società di escludere i tifosi razzisti da qualsiasi evento e da qualsiasi stadio d’Italia.
Il cambiamento è soprattutto nelle modalità di esclusione: se infatti oggi a un tifoso è proibito tornare nello stadio in cui è stato commesso il fatto (esempio: la Juventus può vietare di accedere allo Stadium a chi ha insultato Miagnan, denunciato per istigazione all’odio razziale e successivamente destinatario del Daspo), presto le restrizioni potranno essere estese in maniera drastica, e ai razzisti potrà essere negato di assistere a tutte le partite dal vivo.
«Il 13 ottobre, in occasione della periodica Commissione CSR, i Club adotteranno nuove misure condivise per affrontare manifestazioni di razzismo negli stadi, come la possibilità di vietare l’accesso in tutti gli impianti a chi dovesse rendersi protagonista di tali episodi, nel segno di una decisa e unanime condanna da parte di tutto il mondo del calcio», ha scritto la Lega nella nota diffusa ieri, 7 ottobre, e riportata dalla Gazzetta dello Sport.
E questa sarebbe una “misura severa”?
(da agenzie)
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