CORSA AI BALLOTTAGGI, ECCO CHI DECIDERA’: DAL TERZO POLO AGLI ASTENUTI PER ARRIVARE AI GRILLINI
IL PESO DI CHI NON E’ ANDATO A VOTARE, DEI CENTRISTI E DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE…SOLO A NAPOLI C’E’ UN 40% DI ASTENUTI CHE FA GOLA
Astensionismo, Terzo Polo e 5 Stelle.
Eccole le tre variabili che avranno un peso decisivo per l’esito dei ballottaggi delle amministrative in programma tra 15 giorni.
“Napoli e Milano? Risolveremo questo problema prendendo una iniziativa politica e il giorno per annunciarla è oggi” annuncia Francesco Rutelli.
Uscito dalle urne con un risultato non proprio brillante (in alcuni casi è stato superato dai 5 Stelle), il polo centrista si ritrova comunque ad essere decisivo tra 15 giorni.
Quando, in particolare a Milano e a Napoli, l’arrivo dei consensi terzopolisti potrebbe far pendere la bilancia nell’una o nell’altra parte.
Condizionando l’esito di consultazioni che non si limiterà ai sindaci.
Ma avrà una ripercussione sulla tenuta dell’esecutivo.
C’è poi un altro aspetto che non va sottovalutato.
E’ l’astensionismo che, in particolare a Napoli ma anche altrove, ha colpito duro. Senza dimenticare l’exploit dei 5 Stelle che, in alcune realtà , sfiorano le due cifre.
Milano e Napoli dunque.
Nel capoluogo lombardo Giuliano Pisapia ha fatto il pieno di consensi, attestandosi su un 48% che fa gridare al miracolo. Letizia Moratti è ferma al 41,6%.
Per questo entrambi gli sfidanti, ma in primis la Moratti, guardano con interesse a quel 5,5% conquistato dal candidato del Terzo Polo.
Non a caso la Moratti dopo aver alzato i toni in campagna elettorale, adesso blandisce la Milano “moderata”.
Che, però, per bocca di Manfredi Palmeri resta vaga: “Daremo
indicazione ai candidati in relazione ai temi della città ‘”.
Pisapia, invece, esclude nuovi apparentamenti pur mandando un messaggio a Terzo Polo e 5 stelle (3,2%): “Penso che possano avere fiducia in me”.
Secca la prima replica del movimento vicino a Beppe Grillo: “Noi non diamo e non daremo indicazioni di voto”.
A Napoli la situazione è molto più complessa.
Perchè la partita non è solo legata ai voti terzopolisti e all’astensione ma anche interna al centrosinistra.
Se il candidato del Pdl Gianni Lettieri, forte del 38,5%, guarda a quel 9,7 di Casini e soci, il suo antagonista, l’ex pm Gianni De Magistris (27,5%) deve prima risolvere la questione dei rapporti con il Pd e con l’ex prefetto Morcone che ha raccolto il 19%.
Questione non da poco, viste le polemiche che hanno segnato l’opposizione partenopea e i continui affondi di De Magistris contro l’ex governatore del Pd Antonio Bassolino.
Quello che appare certo è che il Terzo Polo (9,7%) non si schierarà mai con il “giustizialista” De Magistris.
Casini lo ha detto in tutte le salse. Ma c’è dell’altro.
Ovvero il primo “partito” della città : gli astenuti che sfiorano il 40%.
Un bacino di consensi che se conquistati, anche solo parzialmente, cambierebbe l’esito finale.
A Trieste, invece, la partita è aperta.
Al primo turno i candidati sono andati in ordine sparso e Roberto Cosolini del centrosinistra ha ottenuto il 40%, staccando Roberto Antonione del Pdl (27,56%).
Dato per scontato che il 6% della Lega confluirà su Antonione, gli appetiti del centrodestra si concentrano sui voti del candidato della Destra (10%).
In ballo anche il 6% dei % stelle e il 5 % dei terzopolisti.
In Sardegna la sfida è tra Massimo Zedda del centrosinistra al 45,11 e Massimo Fantola al 44,72 per cento. Con il Terzo polo al 4,46.
Al sud occhi puntati sulla Calabria dove Pdl e Udc hanno stretto alleanza.
A Cosenza se la vedono Mario Occhiuto, sostenuto da Pdl e Udc , al 45,63% ed Enzo Paolini (lista civica, sel, idv) al 36,85 per cento.
Da tenere presente il 16 per cento che si è raccolto intorno al sindaco uscente Salvatore Perugini del Pd.
Sfida anche a Crotone tra Peppino Vallone del centrosinistra (25,67) e Dorina Bianchi (pdl-udc) al 20,35 per cento.
In Toscana, invece, va al ballottaggio Grosseto: Emilio Bonifazi, centrosinistra, si ferma al 45,83%, Mario lolini del centrodestra al 35,41.
Qui conterà anche il movimento 5 Stelle e il suo 5,16 per cento.
E il peso dei 5 stelle si sentirà ancor di più a Rimini dove Luigi Camporesi vola all’11,31 per cento.
Una valanga di voti che, a secondo di come saranno indirizzati, deciderà il ballottaggio tra Andrea Gnassi del centrosinistra (37,94%) e Gioenzo Renzi (34,70).
Oltre Milano, altri due ballottaggi al nord: a Rovigo dove il Terzo Polo e Varese, dove la corsa sarà centrodestra, arrivato al 49,36% e centrosinistra al 30,25. Anche qui, decisivo il terzo polo con il 6,87%.
Sono sei invece le amministrazioni provinciali che decideranno al secondo turno il loro presidente (Macerata, Mantova, Pavia, Reggio Calabria, Vercelli e Trieste).
A Macerata il candidato del centrosinistra Antonio Pettinari (43,11%) si confronterà con il candidato del centrodestra e presidente uscente Franco Capponi (42,76%).
A Mantova Alessadro Pastacci (centrosinistra) ha ottenuto il 41,81% mentre il candidato di centrodestra Gianni Fava il 41,09%.
A Pavia il candidato del centrodestra Ruggero Invernizzi (44,11%) se la vedrà con Daniele Bosone del centrosinistra (33,82%), mentre a Reggio Calabria il candidato del centrodestra Giuseppe Raffa (45,4%) avrà come avversario il candidato del centrosinistra uscente Giuseppe Morabito (26,58%).
A Vercelli il candidato del centrodestra Carlo Riva Vercellotti ha ottenuto il 49% dei voti mentre quello del centrosinistra Luigi Bobba il 33%.
Infine, a Trieste, il presidente uscente di centrosinistra, Maria Teresa Bassa Poropat (48,5%) andrà al ballottaggio con il candidato di centrodestra Giorgio Ret (29,8%).
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