COSA ACCADE IN LOMBARDIA QUANDO SERVE UN TAMPONE D’URGENZA
UN MEDICO DEL PAPA GIOVANNI DI BERGAMO: “SERVIVA UN TAMPONE D’URGENZA CHE DEVE ARRIVARE ENTRO 90 MINUTI SE IL PAZIENTE E’ GRAVE, E’ ARRIVATO DOPO 4 ORE PERCHE’ MANCANO I REAGENTI”… COSI’ SI FAVORISCONO I PRIVATI
Il Fatto Quotidiano oggi pubblica un dossier sui tamponi nel quale spicca un aneddoto che riguarda la Regione Lombardia, non a caso spesso accusata di fare magheggi proprio su questi dati:
“L’altro giorno serviva un tampone d’urgenza , che deve arrivare entro 90 minuti se il paziente è grave. È arrivato dopo quattro ore, perchè mancano i reagenti”. A confidare l’ordinaria emergenza di molti ospedali lombardi, è un medico del Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La carenza dei reagenti per processare i tamponi c’è in tutta l’Italia, ma in Lombardia di più.
“Le riserve scarseggiano”, spiega il biologo di un laboratorio pubblico regionale che chiede l’anonimato, “le consegne arrivano una volta alla settimana e sono sempre più incostanti”. E così il tampone viene dirottato ai privati. A pagamento.
Perchè i reagenti sono merce rara? I motivi vanno dal sistema degli acquisti alla dipendenza da un pugno di monopolisti, fino alla mancanza di una efficace regìa regionale. Per processare i tamponi in maniera massiva, si usano robot i quali funzionano solo con i reagenti della società che li aveva venduti.
È il “circuito chiuso”. Laboratori pubblici e privati utilizzano gli stessi robot: in un periodo di scarsa offerta diventano concorrenti.
Solo che, mentre il privato può contrattare le forniture alla fonte, il pubblico dipende da Aria, l’Azienda regionale per gli acquisti. E così si perpetua il circolo vizioso: il pubblico non ha reagenti, dirotta i tamponi al privato, che li ha perchè li acquista dai produttori, che non ne hanno più per il pubblico…
(da “NextQuotidiano”)
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