COSA RESTA DI GAZA? QUASI NIENTE, DANNEGGIATO IL 70% DEGLI EDIFICI DELLA STRISCIA, IL 28% È COMPLETAMENTE RASO AL SUOLO
IN 600 GIORNI DI GUERRA, LO STATO EBRAICO HA SGANCIATO SU GAZA 100 MILA TONNELLATE DI ESPLOSIVO, CHE HANNO UCCISO 54 MILA PERSONE (DI CUI ALMENO LA METÀ DONNE E BAMBINI) … L’80% DEGLI OSPEDALI È DANNEGGIATO NEI 720 ATTACCHI COMPIUTI DA NETANYAHU, IL 93% DEI PALESTINESI SOFFRE LA FAME
«Paesaggio lunare», dice chi non è di Gaza. Chi ha visto, racconta di uno scenario surreale, una distesa di terra ricoperta da polvere un po’ grigia e un po’ marrone. Non ci sono alberi.
Crateri di varie dimensioni, resti di palazzi, montagne di detriti a ricordare dove stavano le case, gli alberghi, le scuole, le moschee. Chi è nato lì, invece, parla ancora della sua bellezza. Bellezza devastata, certo, ma pronta a essere ricostruita. Perché «ricostruire» è il verbo più caro ai palestinesi, soprattutto in queste ore in cui sperano e pregano perché venga firmato un accordo di tregua. Seicento giorni dopo l’inizio della guerra, 100.000 tonnellate di esplosivo dopo, sono oltre 54 mila le persone uccise dall’esercito di Netanyahu, di cui almeno la metà donne e bambini.
Se i numeri giganteschi di questo conflitto rischiano di oscurare nomi, storie e sogni, restituiscono però un quadro chiaro del disastro in corso. In un report dell’Ispi che ha messo insieme dati provenienti
da fonti ufficiali, si legge che oltre il 70% di tutti gli edifici di Gaza è stato danneggiato. Fino alla prima metà del conflitto, gli attacchi sono avvenuti soprattutto nella parte Nord della Striscia. Poi l’esercito israeliano ha colpito duramente anche a Sud, a Rafah.
Quasi l’80% degli ospedali è stato danneggiato o distrutto e sono stati circa 720 gli attacchi alle strutture sanitarie che hanno fatto 950 morti: tra le vittime, medici e infermieri. Gli oltre due milioni di gazawi si trovano in una situazione di insicurezza alimentare tra le più gravi al mondo.
Il blocco completo degli aiuti durato due mesi, ha portato il 93% della popolazione a vivere una crisi alimentare, con il 12% che si trova in condizioni «catastrofiche». Prima della guerra, a Gaza entravano circa 600 camion di aiuti al giorno, nel corso delle ultime due settimane, ne sono entrati 400: niente rispetto alle necessità delle persone.
(da Corriere della Sera)
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