“DA BERLUSCONI SOGNI IMPOSSIBILI DA REALIZZARE”: L’ECONOMISTA DAVERI SMONTA LE PROMESSE
“SOLO PROPAGANDA ELETTORALE” … AVREBBERO UN COSTO DI CENTO MILIARDI L’ANNO
“Come si fa a dire che i sogni non sono belli? Tutti vorremmo realizzarli ma l’agenda di Berlusconi prevede maggiori spese e minori entrare”.
Secondo l’economista Francesco Daveri, professore di macroeconomica all’Università Bocconi di Milano, qualcosa non quadra nelle proposte lanciate dal leader di Forza Italia che vorrebbe inserire in Italia un ‘Reddito di dignità ‘.
Una misura drastica per far fronte all’emergenza della povertà garantendo a tutti almeno mille euro al mese, pensionati compresi.
Inoltre l’ex premier propone uno sgravio fiscale totale per quelle aziende che assumono giovani con contratto di apprendistato o di primo impiego per tre anni. E infine agevolazioni fiscali anche per chi si prende cura di un animale domestico.
“Tutte queste — spiega il professore Daveri – sono misure che presumibilmente aumenteranno il deficit pubblico ma di quanto è difficile a dirsi. Sembra di essere davanti a un altro giro di promesse elettorali per le cui coperture ci si preoccuperà solo una volta vinte le elezioni dando poi la colpa agli altri componenti della coalizione quando non si realizzeranno”.
Tuttavia, spiega ancora l’esperto, sulla carta” si tratta di buonsenso, che vanno nella direzione della coesione sociale. Chi può essere contrario al reddito di dignità ?
Ma Berlusconi non ha indicato i mezzi per realizzarlo. La spesa pubblica ha dei costi, l’alternativa sarebbe andare in Europa a rinegoziare i trattati e chiedere di aumentare il deficit, ma non la ritengo la giusta via”.
Sta di fatto che Berlusconi con questa idea del Reddito di dignità , che si ispira all’imposta negativa sul reddito lanciata dal premier Nobel americano Milton Friedman, prova a scavalcare il Movimento 5 Stelle con il loro “reddito di cittadinanza”.
Tanto che i grillini replicano parlando di “fotocopiatrice impazzita” e Luigi Di Maio aggiunge: “Ci ha copiato”. “Berlusconi abusa della parola ‘Reddito di dignità ‘ che era il nome la campagna promossa da Libera-Gruppo Abele alla quale il Movimento 5 Stelle ha aderito — ricordano Pesco, Moronese e Catalfo – mentre non c’è mai stata nessuna adesione da parte di Forza Italia. Se il condannato per frode fiscale Berlusconi vuole fare una cosa dignitosa la smetta di prendere in giro gli italiani”.
Dai possibili alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, per adesso tutto tace, mentre il Pd rivendica il “reddito di inclusione dei governi Renzi e Gentiloni, prima misura universale di contrasto alla povertà “.
Il responsabile Welfare Giovanni Lattanzi in una nota ricorda che sono stati “messi oltre 2 miliardi per il 2018. La nostra misura – osserva – supera il mero assistenzialismo, mettendo al centro la persona”.
Nel dettaglio va invece Stefano Fassina esponente di Liberi e Uguali, che facendo un rapido calcolo tira le somme: “Reddito di dignità per portare tutti a 1000 euro al mese, senza specificare se è richiesto lavorare o se ne possa comodamente fare a meno; pensioni innalzate fine a 1000 euro al mese, estese anche alle casalinghe; decontribuzione totale per giovani neo-assunti, in continuita’ con l’inutile intervento da 20 miliardi del Governo Renzi nel 2015; una pioggia di agevolazioni fiscali, come nelle ultime Leggi di Bilancio renziane e gentiloniane. Poi, ovviamente, la cancellazione della Legge Fornero e la Flat tax. Insomma, più spesa e meno tasse per tutti, nell’ordine del centinaio di miliardi all’anno”.
Viene stimato dunque un centinaio di miliardi di euro all’anno, ammesso che un calcolo sia possibile farlo.
(da “Huffingtonpost”)
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