DAL PREMIER PARTE UN SOS ALLE RAGAZZE: RESISTERE E NON PARLARE
SILVIO ALL’ATTACCO NELLA SPERANZA CHE I PROCURATORI DI MILANO NON ABBIANO LA CARTA SEGRETA DI FOTO E VIDEO… L’OPERAZIONE “RESPONSABILI” E’ FALLITA, LETTA E’ SCONSOLATO, MA LA VERA PREOCCUPAZIONE E’ CHE LA BOCASSINI FACCIA PARLARE LE RAGAZZE TESTIMONI: SE CEDE UNA, CROLLANO TUTTE
Ha visto il varco, ci si è lanciato al galoppo.
Il pertugio consiste nell’assenza (provvisoria) di foto, filmini, intercettazioni «hard».
Se l’avviso di garanzia ne avesse parlato, avrebbe avuto su Berlusconi l’effetto del kappaò: «game over», per usare il linguaggio caro a Tremonti, dimissioni inevitabili.
Invece ancora no.
Agli atti c’è dell’altro, talmente tanto che nell’entourage di Silvio non causerebbe sorpresa una dura reprimenda ecclesiastica; figurarsi il Papa, che s’indigna per l’educazione sessuale nelle scuole spagnole, quando leggerà a puntate sui giornali le prodezze di Berlusconi…
Gianni Letta non l’hanno visto mai così preoccupato e triste.
La prossima settimana sarà una via crucis, anche perchè alla Camera sono arrivate le carte, e lì i segreti non reggono nonostante presidente della Giunta per le autorizzazioni sia il galantuomo Castagnetti. .
La tipologia dei rapporti con l’allora minorenne Ruby resta da dimostrare, perlomeno fin tanto che lei non collabora.
Ecco dunque il cambio di passo deciso ieri mattina al telefono con Ghedini, e Bonaiuti che premeva per recapitare in tempo la nota ai tigì delle 13.
In sostanza Berlusconi annuncia, guascone: «Nemmeno stavolta ce la faranno».
E’ un messaggio rivolto al Paese attonito, ma soprattutto al ceto politico romano, in particolare a quelli (pochi) che stavano per aggiungersi alla maggioranza. Quanti siano, nessuno lo sa.
Si parlava di 5-6 deputati pronti a saltare il fosso sulla scia di Moffa e di Scilipoti. Ora qualcosa cambia, in quanto nessuno acquisterebbe mai un biglietto per il Titanic.
Prima di passare con Berlusconi, perlomeno vorranno vedere che fine fa l’inchiesta su Ruby, per non trovarsi a vivere un naufragio o, se si preferisce, gli ultimi giorni di Pompei.
Conferma chi è bene addentro: la trattativa con questi signori «ha registrato uno stop».
Ma la nota del premier va letta fino in fondo.
E il passaggio più interessante è là dove denuncia una serie di veri o presunti abusi: «palese incompetenza funzionale o territoriale» dei pm, intercettazioni a tappeto, «perquisizioni e trattamenti inaccettabili nei confronti di persone considerate semplicemente a conoscenza dei fatti»…
Non è la solita lamentela per fare la vittima.
Qui c’è un segnale preciso rivolto a una platea specialissima: alle decine di damigelle che sono state ingaggiate nelle feste di Arcore.
Il Cavaliere sa che la Boccassini usa metodi investigativi capaci un tempo di far «cantare» i mafiosi, figurarsi stavolta.
E’ sicuro che «Ilda la rossa» farà leva sulla paura di molte, e se cede una poi magari crollano tutte.
Come un «sos» in codice, il messaggio del premier è «resistere, resistere, resistere».
Non commettete l’errore di tradirmi, dice, perchè tra poco arrivo e vi salvo io, che sono invulnerabile, proprio come l’eroe dei fumetti.
Ugo Magri
(da “La Stampa”)
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