DAL V-DAY AI DISSIDENTI, PROBLEMA SOLDI PER I CINQUESTELLE
IL FLOP IN BASILICATA E I PREPARATIVI PER GENOVA… PARLAMENTARI ASSENTI E COLLETTA A RILENTO
“Succede”. Lo diceva Beppe Grillo, cinque giorni fa, dai palchi di Potenza e Matera. Intendeva dire che sì, può succedere il miracolo. Ma per ora, il massimo successo, è quello di aver eletto due consiglieri in Basilicata.
La lista Cinque Stelle si ferma al 9 per cento, i voti al candidato presidente Piernicola Pedicini arrivano al 13.
E sul blog di Beppe, stavolta, nemmeno una riga.
Lascia parlare alcuni deputati e senatori, che ripetono la teoria già elaborata per le regionali in Trentino Alto Adige (gli eletti furono 3): non si possono paragonare le elezioni locali alle politiche.
“Ci sarà sempre una parte di cittadini che andrà a votare per interessi personali e clienterali”, dice la lucana Mirella Liuzzi.
Angelo Tofalo festeggia: “Siamo entrati! In soli 4 anni siamo entrati anche in Basilicata!”. “Al netto delle colpe e degli errori che tutti noi possiamo fare – chiude Giuseppe D’Ambrosio – le analisi tragiche sono completamente errate”
Il problema è l’astensionismo, quel 53 per cento di elettori che non si è presentato alle urne.
Presumibilmente, in parte sono persone che alle politiche di febbraio votarono il Movimento (che arrivò al 24 per cento) e che stavolta sono rimaste a casa. “Indubbiamente è una vittoria del sistema, della macchina”, dice il senatore Maurizio Buccarella. Ma forse è anche negli ingranaggi dei Cinque Stelle che qualche cosa si è inceppato
Grillo, venerdì scorso in Basilicata, era accompagnato da una ventina di parlamentari. Metà di loro, fanno parte di quello che gli altri eletti non esitano a chiamare “il cerchio magico”.
Sono quelli ammessi a partecipare al corso di comunicazione televisiva, quelli invitati a sedere al tavolo di Grillo quando capita a Roma, quelli che anche domenica prossima, primo dicembre, potranno avvicinarsi al microfono del V-day di Genova.
Sarà quella la grande prova dei numeri, al di là degli ultimi deludenti risultati elettorali. Hanno scelto piazza della Vittoria, a Genova.
Dallo staff giurano che preoccupazione per i pullman in arrivo non ce n’è.
Piuttosto, ammettono, sono i soldi che scarseggiano.
Era stato chiesto ai parlamentari un contributo di circa 100 euro a testa, ma la risposta è stata no: preferiscono darli alle manifestazioni sul territorio, spiegano, senza celare un po’ di risentimento perchè a molti di loro, l’invito per Genova, non è mai arrivato.
Si è aperta una sottoscrizione sul blog: ma la raccolta fondi è ferma a 200 mila euro. Si pensava di raccoglierne almeno centomila in più, assicurando che eventuali rimanenze (San Giovanni costò 52 mila euro) sarebbero state usate per le prossime Europee.
Cifre lontanissime, comunque, dalle somme raccolte a febbraio, quando le donazioni sfiorarono gli 800 mila euro.
Per questo, ieri, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, ha lanciato il suo appello: “Ho fatto la mia donazione per il V-3DAY come le volte scorse. Abbiamo già raccolto 200.000 euro e mancano ancora 10 giorni. Raggiungerò Genova in pullman con gli attivisti. Ci vediamo in piazza il primo dicembre Chi non viene è un ‘grillino’!”.
Al Movimento i soldi servono, anche perchè hanno rifiutato i 42 milioni di euro dei rimborsi elettorali e restituito la parte di diaria non spesa.
Presto ci sarà il secondo Restitution day: al primo (a luglio) è stato reso allo Stato un milione e mezzo di euro. Stavolta non è detto che si raggiunga la stessa cifra.
C’è di nuovo malumore, sui soldi.
E le nuove voci di scissione al Senato (dovrebbe arrivare un documento dei ribelli) vengono attribuite alla scadenza imminente. Riccardo Fraccaro accusa i colleghi malpancisti di “castite”. Francesco Campanella replica: “È mai possibile che alcune persone riescono a ragionare solo in euro?”.
Eppure c’è già – a cominciare dalla dissidente Laura Bignami – chi ha detto che il prossimo bonifico lo destinerà ad altre associazioni.
La scadenza è martedì.
Paola Zanca
Leave a Reply