D’ALEMA: “PER IL SI’ AL REFERENDUM SONO SCHIERATI I POTERI FORTI E IL PARTITO DELLA NAZIONE”
UN NO TRASVERSALE ALLA PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA ALTERNATIVA DI D’ALEMA E QUAGLIARELLO: DA RODOTA’ A FINI, DA GASPARRI A CIVATI, DA FEDRIGA A ZOGGIA, DA INGROIA A DINI
“Non esiste uno schieramento politico del No, questa è la differenza fondamentale in questa campagna. Esiste invece un blocco governativo del Sì, il cosiddetto partito della Nazione, che coincide con la maggioranza di governo ed è sostenuto dai poteri forti di questo Paese”.
Lo dice Massimo D’Alema ad un’iniziativa a Roma sul referendum.
“Uno schieramento — aggiunge — minaccioso che lancia insulti che non dovrebbero appartenere al confronto cui siamo chiamati e così minaccioso che ha avviato campagna minacciando la fine del mondo se dovesse vincere il no, alimentando un clima di paura e intimidazione da far sentire in colpa chi è per il No come se portasse il Paese verso il baratro”.
D’Alema ha presentato insieme a Gaetano Quagliariello una controproposta di riforma costituzionale.
Rivolgo un appello ai parlamentari — continua l’ex leader dei Ds — visto che quella è una delle varie poltrone a cui ho rinunciato senza cercarne altre, perchè all’indomani del referendum portino avanti la nostra proposta perchè il cammino delle riforme non si ferma se vince il No”.
La proposta prevede tra l’altro la riduzione del numero dei parlamentari: taglia i deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200. .
“Si toglie così -spiega sul punto- anche quel l’unico argomento vero della campagna governativa: ‘cacciamo i politici’, dicono, che come slogan del capo dei politici… Il populismo è un problema del nostro tempo ma il populismo dall’alto è molto più pericoloso di quello del cittadino comune”.
Tra le altre cose l’ex presidente del Consiglio ha aggiunto che “nel mio partito si usa dire che il No aprirebbe la strada a Grillo. Ma chi dirige il mio partito ha già aperto la strada a Grillo consegnandogli la Capitale del Paese…”.
E lo si è fatto, aggiunge, “con operazioni che saranno sui manuali di politica come esempio di come non si fa politica”.
D’Alema ha attaccato tra gli altri anche Confindustria: “Dottoreggia — dice — su come la politica deve tagliare i suoi costi, forse sarebbe meglio si occupasse dei conti del Sole 24 Ore“.
Quanto al merito della riforma, “nell’atto fondativo del Pd ce l’impegno contro riforme costituzionali fatte a maggioranza. Sono principi del partito a cui io sono iscritto e a cui mi attengo a differenza di chi dirige il Pd”. ”
Tra il pubblico, ad ascoltarlo, un pubblico a dir poco trasversale: dal giurista Stefano Rodotà agli esponenti del centrodestra Maurizio Gasparri, Paolo Romani, Lucio Malan e Massimiliano Fedriga, da Pippo Civati all’esponente della sinistra Pd Davide Zoggia.
E poi una serie di esponenti della vecchia guardia: Gianfranco Fini, Lamberto Dini, Paolo Cirino Pomicino.
“Non è strano — dice Gaetano Quagliariello — che esponenti di schieramenti diversi si ritrovino sulle stesse posizioni a proposito della Costituzione. E strano semmai che chi propone un cambio radicale della nostra Carta”, ovvero Matteo Renzi, ” sia così solo”.
(da agenzie)
Leave a Reply