DALLE CILIEGIE ALLA NUTELLA: QUANDO SALVINI NEANCHE SI RENDE CONTO DELLE CAZZATE CHE FA
E LA STRATEGIA DEL FINTO TONTO CHE METTE IN SCENA QUANDO VIENE MASSACRATO SUI SOCIAL E’ ANCORA PIU’ CONTROPRODUCENTE
Anche se i suoi espertoni social dicono ogni volta che così si rafforza il Capitano (e certi intelligentoni lo ripetono a pappagallo nei commenti sui siti dei giornali), Matteo Salvini è stato evidentemente toccato dalla storia di lui che mangia ciliegie mentre Zaia parla dei neonati morti all’ospedale di Borgo Trento a Verona.
E non solo perchè i fans del governatore del Veneto hanno colto la palla al balzo per chiedergli di mollare l’imbarazzante leader della Lega, ma anche perchè non è mica la prima volta che il Capitano finisce in una situazione del genere.
E così ieri ha pubblicato un nuovo video in cui annuncia “un gesto rivoluzionario” e mangia di nuovo ciliegie, facendo finta di non comprendere che il problema non è quello che mangia o i selfie, ma quando lo mangia e quando decide di scattarseli, come gli ha ricordato Tiziana Panella in diretta su Tagadà .
Per soprannumero, stamattina anche Renato Farina su Libero ha capito che qualcuno sta accusando Salvini di essere colpevole della disgrazia dell’ospedale, dove tre neonati sarebbero stati uccisi dal batterio Citrobacter e ci sarebbero anche altri due casi: Leonardo è morto lo scorso aprile a sei mesi mentre il figlio di una coppia pakistana residente a Verona è deceduto la scorsa estate. Ma ci sono anche alcuni neonati che si trovano in stato vegetativo. Alice era nata sana lo scorso marzo, anche se prematura di 30 settimane, ma è poi stata colpita da danni neurologici. La stessa situazione riguarda un altro piccolo, anche se i casi in totale sarebbero una dozzina. Ma il problema che il Capitano e il Betulla fanno finta di non capire è questo:
Ovvero che Salvini non sembra essere molto presente a sè stesso in molte occasioni e non si rende evidentemente conto che alcuni gesti, normalissimi in sè, diventano inopportuni all’interno di un contesto sbagliato.
Si tratta della stessa scenetta che abbiamo visto da Giovanni Floris a DiMartedì che è diventata ormai un meme leggendario
Davanti a questa, che dovrebbe essere un’ovvietà ma evidentemente per l’ex ministro dell’Interno non lo è, la strategia del “finto tonto” con cui è solito rispondere non sembra portargli molto vantaggio, anzi è controproducente perchè rischia di far pensare che sia davvero tonto.
E, come certificano tutti i sondaggi, la sua popolarità è in picchiata
(da “NextQuotidiano”)
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