DI MAIO ASSENTEISTA IN EUROPA: SOLO A 3 RIUNIONI SU 14 DEI MINISTRI UE NELLE MATERIE DI SUA COMPETENZA
SOLO SALVINI E’ RIUSCITO A FARE PEGGIO DI LUI: SOLO 1 PRESENZA SU 7 RIUNIONI DEI MINISTRI DEGLI INTERNI EUROPEI
Non è solo Matteo Salvini a disertare le riunioni europee cui dovrebbe partecipare in qualità di ministro degli Interni.
Anche l’altro ‘uomo forte’ del governo gialloverde, Luigi Di Maio, si è fatto notare in questo primo anno da vicepremier con portafogli al Lavoro e allo Sviluppo economico per le sue assenze ai meeting dei Consigli Ue in cui si sono affrontate le materie di sua competenza: solo 3 presenze a fronte di 14 riunioni.
L’ultima assenza l’ha fatta registrare in queste ore al Consiglio Occupazione e politiche sociali in corso a Bruxelles.
Al suo posto, come già capitato in passato, non ci sarà nessun esponente politico del governo (viceministri o sottosegretari), ma il rappresentante permanente aggiunto Michele Quaroni. In agenda in questa riunione, la prima del settore sotto la nuova presidenza finlandese dell’Unione, ci sono le ormai note e temute raccomandazioni specifiche per Paese della Commissione, le politiche a favore dell’occupazione e i modi per conciliare tali politiche con la strategia europea sul clima.
Dopo poco più di un anno da ministro, Di Maio ha incontrato i colleghi che si occupano di Lavoro solo 2 volte su 7.
Ma essendo anche responsabile per lo sviluppo economico, il leader del M5s è membro anche del Consiglio Competitività dell’Ue, dove finora si è visto 1 sola volta su 7 meeting. Eppure Di Maio aveva cominciato bene la sua avventura da rappresentante del governo in Europa, partecipando ai primi due Consigli Occupazione della sua agenda (giugno e luglio 2018) e al meeting sulla competitività dello scorso novembre.
Da allora, pero’, il vicepremier pentastellato è uscito dai radar europei.
A sostituirlo sono stati i sottosegretari Cominardi (M5s) e Durigon (Lega) in 4 meeting sull’Occupazione, mentre in generale il più presente al posto del ministro è stato il già citato rappresentante permanente aggiunto Quaroni, ossia l’ambasciatore italiano presso l’Ue.
E’ tocato a loro far valere le posizioni del governo gialloverde e dell’Italia su temi come la lotta alla disoccupazione di lunga durata, le nuove norme europee per proteggere i diritti di precari e partite Iva, le politiche per migliorare l’accesso alle prestazioni sociali, il contrasto alle sostanze cancerogene nei luoghi di lavoro.
O ancora l’impatto della digitalizzazione e della robotica su occupazione e sviluppo.
(da agenzie)
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