DI MAIO (MAI LAUREATO IN GIURISPUDENZA) SPIEGA IL DIRITTO A GRASSO (EX MAGISTRATO)
E SULLA PAGINA DEL PRESIDENTE DEL SENATO UN COMMENTO SU DUE LO INSULTA E GLI DA’ DELL’INCOMPETENTE
Ieri Pietro Grasso e Luigi Di Maio hanno litigato pesantemente via Facebook sulla questione di ONG e scafisti.
Ha cominciato Di Maio sostenendo che il presidente del Senato, insieme a Laura Boldrini, stessero “spalleggiando” il governo contro il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.
A questo punto Pietro Grasso ha deciso di replicare su Facebook attaccando pesantemente Di Maio sul piano personale, dicendogli che ha “lacune” in storia, geografia e diritto e dicendo che lui non prende ordini dai governi e nemmeno dai blog o dalle “imprese private” (riferendosi evidentemente alla Casaleggio):
Quindi è arrivata la controreplica di Di Maio, che su Facebook e Twitter ha tirato fuori l’asso di bastoni di Mafia Capitale — usata in precedenza anche con Saviano — accusando addirittura Grasso di non aver visto il business quando era magistrato: «Il Presidente del Senato Grasso dice che sul caso ONG ho qualche lacuna e ho bisogno di qualche lezione. Caro Grasso, io non smetto mai di imparare nella vita, ma dal suo partito che prendeva soldi dal business degli immigrati non ho proprio nulla da apprendere. Anni e anni di magistratura eppure le è sfuggito».
La parte divertente della storia sono però i commenti dei grillini comparsi sulla pagina di Pietro Grasso.
I più votati infatti avevano la simpatica tendenza a voler spiegare a Grasso, magistrato, già procuratore della Repubblica di Palermo e Capo della Direzione Nazionale Antimafia il diritto e la legge.
Comincia Bruno, che accusa Grasso di non fare niente per i morti di amianto.
Prosegue Stefano, che dice a Grasso che si deve vergognare: «A tutte le età si può e si deve imparare storia, geografia e diritto… ma a una certa età purtroppo lei ci insegna si inizia anche a dimenticare …. Si vergogni!».
C’è anche Melania, psichedelica quanto bombastica: «lei dovrebbe imparare ad essere onesto. Si vada a ripassare il diritto. Forse alla sua età ha perso la memoria o forse la corruzione nel suo partito dilaga e ingrassa le mafie con le quali avete fatto sempre delle “perfette” trattative.
Mentre Manuel non apprezza la libertà di parola: «La Presidenza del Senato Ä— un ruolo al di sopra delle parti. Non rispettare le prerogative attribuite alla seconda carica dello Stato, significa calpestare la Costituzione».
E così via.
Sulla pagina del presidente del Senato un commento su due lo insulta o non gli riconosce alcuna competenza nell’ambito di discussione perchè dall’altra parte ha parlato uno che nemmeno è laureato in giurisprudenza (per non approfittare del suo ruolo, cit.).
In Italia stiamo messi così.
(da NextQuotidiano“)
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