DISCOTECHE IN SARDEGNA, C’ERANO STATI 10 PARERI CONTRARI DEL COMITATO SCIENTIFICO, LA DIFESA DEL GOVERNATORE LEGHISTA SOLINAS FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI
L’INFETTIVOLOGO VELLA: “NON USI LA MIA MAIL COME PROVA A DISCARICO, ERA SOLO IL TENTATIVO DI RIDURRE IL DANNO DI FRONTE A UNA DECISIONE POLITICA CHE SOLINAS AVEVA GIA’ PRESO
Nel tentativo di allontanare da sè la responsabilità politica di un atto che porta la sua firma – l’ordinanza numero 38 che ha permesso alle discoteche della Sardegna di rimanere aperte fino a diventare focolai di contagio – il governatore Christian Solinas e i suoi sostenitori si aggrappano a una mail, spacciata come “parere del Comitato tecnico scientifico sardo”, per costruire una narrazione che, vedremo, non regge un giorno alla prova dei fatti.
La mail del professor Vella
La mail, fatta circolare ieri sera con tanto di timbro dell’Ufficio di Gabinetto della presidenza regionale, casualmente proprio alla vigilia della conferenza stampa di Solinas fissata per stamani, è quella inviata dall’infettivologo Stefano Vella, uno dei quattro componenti del Cts sardo, al direttore generale della Sanità regionale Marcello Tidore alle 20.28 dell’11 agosto.
Ovvero, un’ora prima che Solinas firmasse l’ordinanza 38, finita al centro di un’indagine per epidemia colposa aperta dalla procura di Cagliari.
Sono quattro righe di testo. Queste: “Caro Marcello, ho sentito per il momento solo Giovanni Sotgiu (professore dell’Università di Sassari e componente del Cts, ndr), ma lui e me va bene. Perchè son solo all’aperto, ed è inevitabile e necessario che riaprano. Oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati. Un caro saluto”.
Vella aveva ricevuto intorno alle 19 la bozza dell’ordinanza, un’ora e mezzo prima di scrivere la mail. Repubblica lo ha appena raggiunto al telefono per chiedergli spiegazioni.
“Non era il parere del Cts, era riduzione del danno”
“Guardi, non posso parlare molto perchè c’è un’indagine in corso”, esordisce il famoso infettivologo romano (è stato anche presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco). “Però una cosa la voglio dire: quella mail non è, nè può essere considerata, un parere del Cts. Nè tantomeno un parere positivo all’idea di tenere aperte le discoteche in estate, verso cui, come Comitato, ci siamo sempre ufficialmente opposti, ritenendola pericolosa e sbagliata, visto il grande afflusso di turisti sull’isola. Io parlavo solo a titolo personale”.
E però nella mail c’è una sorta di approvazione, seppur a titolo personale.
“Ho dato l’ok solo al testo dell’ordinanza che mi è stata mandata in extremis, senza che fosse stato mai convocato il Cts. In Regione avevano una gran fretta di farla uscire. L’ho fatto perchè, fermo restando la nostra opposizione alla riapertura, la bozza recepiva delle nostre indicazioni, come il divieto di ballo nei locali al chiuso. Ho provato a ridurre il danno di una scelta politica che era già stata presa”.
C’è però quel passaggio controverso, che recita: “è inevitabile e necessario che riaprano”.
Ribatte Vella: “Intendevo dire che per loro, come mi avevano fatto capire esplicitamente, era inevitabile e necessario riaprirle. Per loro, non certo per noi”.
Le 10 mail con i pareri negativi
L’infettivologo, prima di chiudere la conversazione, aggiunge un altro particolare. “Nella mail scrivo che avevo parlato col professor Sotgiu, ma in realtà lui non era riuscito neanche a leggere la bozza dell’ordinanza. Però alcune delle indicazioni inserite per ridurre il danno erano tratte da sue precedenti osservazioni”.
Già così, la narrazione di un Solinas pienamente rispettoso dei pareri del Cts sardo e mero esecutore della volontà unanime del Consiglio Regionale (nell’intervista al nostro giornale di due giorni fa dichiara di essere stato convinto a tenere accesa la movida della Costa Smeralda da un accalorato discorso di Massimo Zedda del partito di opposizione dei Progressisti) si sgretola.
A maggior ragione a fronte di una decina di mail del Cts sardo, acquisite dalla Squadra Mobile di Cagliari, nelle quali l’orientamento negativo dei quattro professori verso la riapertura delle discoteche è chiaro ed inequivocabile.
Di quel carteggio, come dimostra il parere del 6 agosto svelato da Repubblica, erano stati messi a conoscenza i vertici della Sanità regionale. Tutti ne erano consapevoli. Tranne, evidentemente, il governatore Christian Solinas. Che, nell’intervista di due giorni fa, spiega di averne appreso il contenuto dal sito di Repubblica.
(da agenzie)
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