IL LEADER LEGHISTA DEL CANTON TICINO: “CAZZO ME FREGA DEGLI ITALIANI”
UN FUORI ONDA DURANTE UNA TRASMISSIONE DI TELETICINO INGUAIA IL POLITICO RAZZISTA
“Chiedilo agli italiani che c… mi frega a me”. È scivolata la frizione, domenica scorsa, al politico leghista ticinese Norman Gobbi durante una trasmissione della tv locale Teleticino.
La frase infelice, in realtà un fuori-onda non sfuggito ai presenti, era la risposta di Gobbi alla domanda di un cronista che gli chiedeva se intendesse fare qualcosa per consentire agli italiani residenti in territorio ticinese di incontrare i propri cari, abitanti in Lombardia e Piemonte, oggi regioni inaccessibili dalla Svizzera a causa della pandemia.
La gaffe, che presto ha fatto il giro del web, è imperdonabile in quanto oggi il 43enne Gobbi è presidente del governo del Canton Ticino e titolare del dicastero delle Istituzioni, quindi ministro dell’Interno cantonale.
Subito, contro di lui, sono piovute le richieste di scuse
Non è la prima volta che Norman Gobbi si lascia andare a espressioni infelici.
Anni fa, quando era ancora un giovane leghista di belle speranze, venne immortalato durante una partita di hockey mentre faceva il verso della scimmia a un giocatore di colore.
D’altronde il suo mentore, Giuliano Bignasca, fondatore della Lega dei Ticinesi, scomparso qualche anno fa, fece lui pure rumore scagliandosi contro la presenza di troppi giocatori di colore nella nazionale svizzera di calcio. Erano i tempi in cui il suo sodale Umberto Bossi si inventò lo slogan “niente casa ai Bingo Bongo”.
Altro cavallo di battaglia dei leghisti ticinesi è l’insofferenza verso gli italiani, come peraltro confermato da Gobbi, soprattutto verso i 70 mila frontalieri che, quotidianamente, attraversano il confine per lavorare in Canton Ticino: 4.500 di loro, tra l’altro, sono indispensabili per il funzionamento della sanità locale.
(da agenzie)
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