DOPO IL GIURAMENTO, IL CONGRESSO: PER RENZI “ELEZIONI IMMINENTI”
LA DIREZIONE PD…SPERANZA: “CI DICANO SE PER QUELLI CHE HANNO VOTATO NO C’E’ ANCORA SPAZIO NEL PARTITO”
Alla fine Matteo Renzi ha deciso di esserci.
Verso le 12 il segretario Pd si è presentato al Nazareno per prendere parte alla Direzione nazionale del partito.
Come annunciato in apertura dal presidente del Pd Matteo Orfini, prima delle 14 è arrivata la fiducia – unanime – al premier incaricato Paolo Gentiloni. La direzione del Pd, infatti, ha approvato all’unanimità una mozione di sostegno alla proposta del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di incaricare Gentiloni a formare il nuovo governo. Lo stesso Gentiloni, concluse le consultazioni, ha annunciato che alle 17.30 salirà al Quirinale per incontrare il capo dello Stato.
Renzi: “Dopo il giuramento di Gentiloni il congresso”.
“Se vogliamo fare una discussione seria, la dobbiamo fare. Dobbiamo darci del tempo. Nel momento in cui il presidente Gentiloni giurerà , nostro compito sarà stabilire O si fa il congresso o non si fa. Io sarei dell’idea di rispettare lo statuto: domenica l’assemblea decide se farlo o no. Io vorrei farlo, ma sarà l’assemblea a deciderlo”, ha detto Renzi indicabndo che ‘”abbiamo un appuntamento imminente con le elezioni, è chiaro che nei prossimi mesi andremo a un passaggio di elezioni politiche”
Durissimo l’intervento di Roberto Speranza.
“Davanti alle manifestazioni organizzate e agli attacchi sul web io chiedo a Matteo Renzi di dirci se non c’è più spazio nel Pd per chi ha votato no, lo si dica con chiarezza. Io penso che bisogna recuperare un pezzo di elettorato che ha votato no. Il mio seggio è a disposizione, ho già dimostrato di non essere attaccato alla poltrona ma è inimmaginabile pretendere che si rinunci alle proprie idee”.
Secondo l’esponente della minoranza, dal voto sul referendum “arriva un segnale che riguarda tutti e da cui non è possibile sottrarsi, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia”.
E ancora: “Non si può eludere il messaggio di fondo arrivato il 4 dicembre, che chiede una fortissima discontinuità , bisogna avere l’umiltà di ripartire con uno spirito diverso. Vedo ancora troppa continuità e troppa arroganza con chi si sente in tasca il 40%. E anche la convocazione del congresso”, anticipato in primavera, Speranza ammette di vederla come una prova di forza del capo: “quasi come a dire, avete sbagliato a votare no, ora vi faccio vedere io, una resa dei conti” del “capo irritato”.
“Il congresso serve eccome – riconosce – ma che ci rimetta in sintonia col mondo fuori dal Pd, un congresso sulla nostra collocazione politica, sul progetto da mettere in campo. Un congresso che non si riduca a un votificio della domenica mattina”.
Minoranza Pd: “Sostegno a Gentiloni ma serve vera discontinuità “.
Appoggio al governo guidato da Paolo Gentiloni, ma con la richiesta di una “sostanziale discontinuità ” rispetto all’esecutivo di Renzi.
È quanto si legge in un documento della minoranza dem che Speranza ha presentato oggi alla direzione nazionale del Pd. “Dalle elezioni amministrative e dal voto referendario – si legge nel documento – è arrivato un messaggio molto forte che deve essere alla base di tutte le valutazioni politiche di queste ore. Si tratta di una richiesta netta ed inequivocabile di discontinuità di cui è indispensabile farsi carico, se si vuol ricostruire un rapporto vero con il paese. Senza questa consapevolezza il Pd è destinato ad ulteriori e più gravi sconfitte. Giungono, invece, segnali di scelte improntate ad una sostanziale continuità , eludendo così pericolosamente la domanda di fondo emersa il 4 dicembre”.
(da “Huffingtonpost”)
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