E’ NORMALE CHE UN MINISTRO, UN GOVERNATORE E UN PARLAMENTARE FREQUENTINO UNO STABILIMENTO BALNEARE SOTTO SEQUESTRO?
L’INCONTRO ESTIVO TRA DI MAIO, EMILIANO E BOCCIA TRA LE SABBIE DEL TOGO BAY, SEQUESTRATO PER UN CONTENZIOSO
Sembra una barzelletta, ma non lo è: Luigi Di Maio è in vacanza in Puglia, più precisamente a Porto Cesareo (in Salento). E proprio davanti alle acque cristalline del mar Ionio ha incontrato il governatore della Regione, Michele Emiliano, e il parlamentare del Partito Democratico – ed ex Ministro per gli Affari Regionali – Francesco Boccia. Sui social in molti si sono indignati per queste “ferie” durante la situazione (a dir poco) complicata in Afghanistan. Ma da lì arrivano altri dettagli che poco hanno a che vedere con la Farnesina.
Il “Togo Bay”, lo stabilimento nel quale il Ministro degli Esteri si è fatto immortalare e dove ha trascorso qualche giorno di vacanza, è stato posto sotto sequestro dalla Procura – insieme al Bonavista – lo scorso 10 agosto per via di un contenzioso di ambito demaniale.
Una parte di quella spiaggia, infatti, non dovrebbe far parte dello stabilimento a partire dal 2019, quando venne effettuata una rivisitazione della fascia demaniale marittima. Insomma, da tre anni il Togo Bay insisterebbe su una lingua di sabbia (non tutta, ma una parte) di proprietà dello Stato e al di fuori delle concessioni.
Per questo motivo la Procura ne ha chiesto il sequestro, anche se nei giorni scorsi è arrivato il via libera affinché si possa concludere la stagione turistica estiva senza lasciare i lavoratori senza lavoro e i vacanzieri senza ombrelloni, sdraie e lettini: “Rilevato che anche alla luce delle decisioni del giudice amministrativo – come riporta il Nuovo Quotidiano di Puglia -, le parti hanno sicuramente fatto affidamento sulla possibilità di poter lavorare, è rilevato che non vi sono motivi ostativi perché la attività turistico balneare possa proseguire fino al termine della corrente stagione, si concede la facoltà d’uso degli stabilimenti”.
Luigi Di Maio, Michele Emiliano e Francesco Boccia – dunque – si sono incontrati in un luogo posto sotto sequestro. Ovviamente non hanno commesso nulla di male perché è stata concessa la facoltà d’uso fino al termine della stagione. Si tratta, però, di tre rappresentanti delle istituzioni: un ministro, un governatore e un parlamentare. Non si poteva scegliere un luogo diverso per dare il buon esempio? Oppure vale il detto “chi di Papeete ferisce, di Papeete perisce?”.
(da NextQuotidiano)
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