È UFFICIALE, SIAMO IN STAGNAZIONE: ORA CHI AVEVA PROMESSO LA CRESCITA TOLGA IL DISTURBO
L’ISTAT CERTIFICA CHE NON CI SARA’ CRESCITA: “PRODUZIONE FERMA ANCHE NEL TERZO TRIMESTRE”
L’economia italiana è in affanno, la crescita non arriva e, anzi, si va verso la stagnazione economica.
Dopo l’allarme lanciato dal ministro di via XX Settembre Pier Carlo Padoan, arriva la certificazione dell’Istat: “Il recupero della crescita economica si annuncia più difficile di quanto prospettato – si legge nella nota mensile – I segnali provenienti dalle famiglie e dalle imprese sembrano delineare una fase di sostanziale stagnazione dell’attività economica anche se emergono alcuni segnali positivi sull’occupazione”. Confermato quindi l’allarme del ministro del Tesoro che ha dichiarato oggi: “La situazione economica è meno favorevole di quanto sperassimo, serve più sforzo per la crescita”.
L’Istat ha aggiunto un particolare non di poco conto: si va verso la stagnazione.
Tra le imprese, a luglio è aumentata la fiducia nelle costruzioni e nei servizi mentre si è mantenuta stabile nella manifattura.
La fiducia delle famiglie è risultata invece in diminuzione, influenzata dai giudizi sull’andamento attuale e futuro dell’economia italiana.
La minor vivacità della domanda estera potrebbe costituire un ulteriore elemento di freno per la ripresa”.
Anche i dati diffusi oggi sempre dall’Istituto nazionale di Statistica sull’occupazione non sono positivi: anche se è stato registrato una diminuzione di 0,1 punti del tasso della disoccupazione rispetto all’anno scorso, la disoccupazione giovanile ha toccato nuovi livelli record, in crescita di 0,6 punti rispetto al mese precedente arrivando al 43,7%.
In riferimento alle prospettive a breve per l’economia italiana, l’Istat spiega che “negli ultimi mesi si sono intensificati i segnali di difficoltà nell’avvio della ripresa. Le famiglie, colpite dalla crisi e dalle implicazioni di necessari aggiustamenti del bilancio familiare, si mantengono ancora caute nelle decisioni tra consumo e risparmio. Il sistema delle imprese continua a risentire negativamente dalla debolezza delle condizioni interne di domanda e del non brillante andamento della domanda estera”. Tenendo conto delle informazioni più recenti, nel secondo trimestre l’attività produttiva dell’industria (al netto delle costruzioni) risulterebbe, in base al modello di previsione mensile, moderatamente negativa.
Ora chi 4 mesi fa aveva garantito la crescita e continua ogni giorno a inondarci delle sue palle stratosferiche raccolga i suoi stracci e ritorni a Firenze: si dedichi alla bocciofila sotto casa.
Con una raccomandazione: non fategli tenere i conti o vi ritrovate pignorato anche il boccino.
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