ELEZIONI IN POLONIA, NAZIONALISTI VERSO LA RICONFERMA MA CON L’INCOGNITA DI NON RAGGIUNGERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA
IL PARTITO AL GOVERNO, EUROSCETTICO, E’ STATO DEFERITO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA PER VIOLAZIONI DELLO STATO DI DIRITTO
Si sono aperti questa mattina alle 7, ora italiana, i seggi in Polonia, dove oggi domenica 13 ottobre 2019 si
tengono le elezioni politiche. Si attende una nuova vittoria del partito di destra “Diritto e giustizia” (Pis) del leader Jaroslaw Kaczynski. Non è scontata però la maggioranza assoluta almeno in uno dei due rami del parlamento a causa dell’alleanza dei partiti di opposizione.
Alle precedenti elezioni che si sono tenute nel 2015 il Pis aveva ottenuto il 37,6 per cento dei voti e il controllo della Camera (235 seggi su 460) e del Senato (61 su 100) consentendo al premier Mateusz Morawiecki di imporre riforme che, secondo l’Unione europea, mettono a rischio lo stato del diritto.
L’opposizione formalmente è divisa in tre blocchi: il principale è quello centro-liberale di “Coalizione civica” (Ko); poi c’è “La Sinistra” (Lewica) e la rurale “Coalizione polacca” (Kp).
Secondo sondaggi, il Pis — che ha condotto una campagna elettorale insistendo su welfare e valori morali — dovrebbe vincere con un 40-43% delle preferenze ma le tre coalizioni potrebbero superarlo raccogliendo un totale di 43-51% a seconda delle rilevazioni. I seggi chiudono alle 21, quando saranno diffusi exit-poll.
A maggio 2019 il partito Diritto e Giustizia aveva vinto le elezioni europee con il 43,1 per cento dei voti, seguito dalla Coalizione Europea con 38,4 per cento e terzo posto al partito “Primavera” con il 6,7 per cento.
Il partito al governo, euroscettico e conservatore, è stato accusato di violare lo stato di diritto e di aver costruito in Polonia uno regime semi-autoritario. L’anno scorso l’Ue aveva deferito il governo polacco alla Corte di giustizia europea, con l’accusa di non riconoscere il principio di separazione dei poteri.
(da agenzie)
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