“FACEVA DELLE SCENEGGIATE PER AVERE I FINANZIAMENTI”: IL FIGLIO DI ALDO SPINELLI, ROBERTO, DIPINGE IL PADRE COME UNA PERSONA IN DIFFICOLTÀ FINITA NELLE GRINFIE DEL GOVERNATORE DELLA LIGURIA
“ERA TOTI CHE LO CHIAMAVA. DICEVA ‘RICORDATI DELLE ELEZIONI”
«Toti faceva delle sceneggiate per avere i finanziamenti». E ancora: «Mio padre era impossibile da gestire, più volte abbiamo pensato di mettergli l’amministratore di sostegno». Dal verbale di Roberto Spinelli, figlio di Aldo, si capisce come abbia descritto al giudice il comportamento assillante del governatore, ma anche i problemi del genitore dopo la morte della moglie. Tanto che i suoi legali hanno chiesto allo psichiatra Marco Lagazzi di svolgere alcuni accertamenti sulla salute psicofisica di Aldo.
I dettagli dell’interrogatorio di Spinelli jr (indagato ma non arrestato) sono una delle novità più significative dell’inchiesta che il 7 maggio ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria, Aldo Spinelli e il capo di gabinetto regionale Matteo Cozzani, mentre l’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini è finito in cella.
Aldo Spinelli [ha fornito dettagli importanti sulla sospetta tangente pagata a Toti per avere la concessione del Terminal Rinfuse, mentre in altri passaggi ha palesato un comportamento disequilibrato. E questo, incrociato al j’accuse del figlio sull’assillo di Toti per avere soldi, ha fatto profilare ai legali l’ipotesi che il politico si sia mosso più come un concussore che come un semplice destinatario di mazzette.
La tessera di partenza in questo mosaico non ancora definito è il verbale dell’interrogatorio di Roberto Spinelli, sentito il 13 maggio. L’imprenditore – colpito dall’interdizione a svolgere l’attività professionale – rilancia: «Non era mio padre a chiamare Toti ma Toti che chiamava mio padre… Diceva “ci sono le elezioni, ricordati delle elezioni”.. Io di Toti non ho neppure il numero di cellulare, il governatore, invece, lo chiamava spesso. Non è che mio padre si sveglia e chiama Toti…».
Roberto ha quindi sottolineato come il padre per certi versi gli avesse pure nascosto alcuni finanziamenti: «Gli ho intimato di non dare più denaro… ma lui ha continuato, venivo a sapere dei versamenti a cosa fatta… Dopo la morte di mia madre era impossibile gestirlo».Altri particolari significativi emergono dalle trascrizioni dell’interrogatorio di Aldo. «È ufficiale – ha scandito ai magistrati – i quaranta mila euro li ho versati perché Toti si è mosso (intende nella partita della concessione per il Terminal Rinfuse, ndr). Non ha fatto niente ma si è mosso… ha telefonato, ha fatto… be’ è presidente della Regione Liguria».
E ancora: di fronte alle contestazioni del pm Luca Monteverde, che gli ha chiesto se il versamento al comitato di Toti l”8 dicembre fosse un ringraziamento per il lungo pressing sul board portuale che aveva deliberato in suo favore il 2, ha confermato. «Il governatore si era interessato , ma era tutto regolare, tutto ufficiale…».
Spinelli ha inoltre precisato di aver chiesto l’intervento di Toti in virtù del suo contributo fiscale: «Sono un cittadino dello Stato, l’ultimo anno ho pagato tra i 10 e gli 11 milioni di euro di tasse, andate a vedere. A chi mi dovevo rivolgere? Certo Toti mi disse “quando ci sono le elezioni dammi una mano”, ma io una mano a loro l’ho sempre data. L’ho data anche al Partito Democratico, ho fatto la campagna elettorale per Raffaella Paita […] e neppure la conoscevo… i finanziamenti li ho sempre elargiti… alla Lega, al Pd, a Forza Italia, alla lista Bonino».
Si diceva delle intemperanze comportamentali, che paiono avere un denominatore comune nella necessità di palesarsi se non come una vittima, perlomeno come una persona da tirare per la giacchetta (e questo profilo non gioverebbe – processualmente parlando – in primis a Toti). Spinelli per esempio, declinando le proprie generalità ha ribadito: «Sono del ’40 ma mi sento dell’80!».
Poi ha avuto uno scambio rigido con la gip Paola Faggioni, che ha chiamato «signorina», e lei lo ha stoppato: «Sono una giudice».
(da agenzie)
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