FINI AD AREZZO: “ORA GRANDE LISTA CIVICA PER L’ITALIA”
“UN PATTO TRA LA SOCIETA’ ORGANIZZATA E LA BUON POLITICA”
Una “lista civica per l’Italia“, basata su ”patto tra la società organizzata e la buona politica”.
La annuncia Gianfranco Fini, leader di Futuro e libertà , intervenuto ad Arezzo all’assemblea dei “Mille per l’Italia“, un’iniziativa convocata “volutamente senza big”.
Il cofondatore del Pdl rivendica con forza la rottura con Silvio Berlusconi e l’appoggio al governo di Mario Monti: la fase apertasi con il professore “non deve essere archiviata come una parentesi della politica se non si vogliono azzerare le possibilità di risalita del Paese”, ha sottolineato Fini.
“La scelta, come ha detto Monti, spetta agli elettori allo scopo di consentire a un futuro governo politico che nascerà dalle elezioni di mantenere il passo avviato” dal governo.
Sulla scelta di non chiamare sul palco nomi di peso, Fini ha spiegato che peresempio Luca Cordero di Montezemolo “’è il megafono di un sentimento diffuso, perchè l’Italia non è solo quella di Montezemolo e della Marcegaglia e dei tanti altri che meritoriamente si impegnano, ma è quella delle mille platee come questa, degli uomini come voi che la politica la fanno nel quotidiano”.
A conferma della fase del tutto nuova rispetto al passato, Fini manda in soffitta il bipolarismo: “Lo dico con rammarico perchè ci avevamo creduto, ma il nostro è un bipolarismo sgangherato, che mostra un conto salato perchè è stato solo in grado di dividere e mai di portare un momento unificante”.
Quanto al progetto della lista per l’Italia, il leader di Fli ha lanciato un appello alla mobilitazione dal basso: ”Da domani si moltiplichino in ogni città i ‘comitati dei 1000 per l’Italia’, d’intesa con le forze politiche che come Fli ci vogliono stare e che hanno capito davvero che non si tratta di mettere un belletto nelle liste, ma di essere meno autoreferenziali. Non si deve più chiedere ‘preparami un documento per’, ma fare un patto con la società organizzata, candidarne insieme esponenti ed indicare con chiarezza che cosa si vuole fare per mantenere il passo avviato con il governo Monti”. L’obiettivo è quello di “non rottamare la politica”, ma di “cambiarla profondamente”.
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