FORZA ITALIA NEL CAOS: REDDE RATIONEM CON FITTO
LA PAURA DI BERLUSCONI: “I PM VOGLIONO VENDICARSI”…. VERDINI E LETTA ISOLATI
C’era una volta Forza Italia, la «monarchia anarchica» come amava definirla Giulio Tremonti. Ora è rimasta solo l’anarchia.
Per Toti si tratta solo di «sensibilità diverse », ma la verità è che il movimento di Berlusconi è investito in pieno dal terremoto causato dalla rottura del patto del Nazareno. E ognuno va per la sua strada
Per il leader un problema in più, che si aggiunge al vero assillo di questi giorni trascorsi ad Arcore con Ghedini e Longo: il riattivarsi dei pm contro le “olgettine”, in concomitanza con la pronuncia della Cassazione sul processo Ruby 1.
Due spade di Damocle che potrebbero cadergli entrambe sul capo.
Con lo spettro di una revoca dei servizi sociali e gli arresti domiciliari. E il rinvio del Ruby 1 ai magistrati d’appello per un nuovo processo. «Questi vogliono vendicarsi, è evidente l’accanimento».
L’epicentro delle scosse nel partito è la Puglia, regione commissariata due giorni fa da Berlusconi nel tentativo di mettere Raffaele Fitto fuori gioco.
A due mesi dal voto, in solidarietà al ribelle, ieri ci sono state clamorose dimissioni di massa di tutti i vertici forzisti.
Tutti i coordinatori e i vicecoordinatori provinciali, con una nota congiunta, hanno lasciato i loro posti in polemica con Berlusconi e «l’ineffabile» commissario Vitali. Denunciando anche un tentativo di intimidazione verso i fittiani intenzionati a partecipare alla manifestazione proposta domani dal dissidente a Roma sotto lo slogan dei “Ricostruttori”.
L’sms di Vitali, con la diffida a prendere l’aereo per Roma a sostegno di Fitto, è arrivato direttamente sul cellulare del capogruppo forzista in Regione, Ignazio Sullo.
Ma la lotta contro Fitto e i pugliesi è solo una parte del racconto.
Perchè il partito si sta sbriciolando anche in alto.
Lo dimostra il duello ormai aperto tra i due capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta. Dopo l’intervista di Romani a Repubblica, la replica di Brunetta è tagliente: «Umana comprensione verso Romani, perchè è rimasto orfano del Nazareno. Lo capisco, perchè d’ora in poi non avrà più incontri privilegiati con la deliziosa Maria Elena Boschi».
Basta? Non basta.
Un capitolo a parte lo merita Denis Verdini, sempre più chiuso nel silenzio dopo la sconfessione del suo lavoro.
Raccontano che «Denis» sia molto arrabbiato con il capo forzista. «Temo che la ferita non si possa rimarginare», l’hanno sentito dire. «Ora voglio proprio vedere i risultati del partito, visto che il nostro problema era il patto del Nazareno».
Un accenno alle prossime regionali, che rischiano di essere il de profundis di Forza Italia. Dopo la decisione di accordarsi con Area popolare, su Forza Italia è caduto infatti l’anatema di Salvini.
«Per noi l’intesa con Ncd resta un architrave», ribadisce Deborah Bergamini. Stessa determinazione in Maria Rosaria Rossi: «Salvini non fa accordi? Vorrà dire che saremo liberi anche di noi». Un riferimento a una possibile candidatura autonoma di Flavio Tosi in Veneto sostenuta, appunto, anche da Berlusconi e Alfano.
Tornando a Verdini, pare che nell’ultimo incontro con il leader abbia sfogato tutta la sua amarezza per essere stato scaricato: «Io ho sempre lavorato alla luce del sole seguendo le tue indicazioni. Ora chiamo Renzi e ti faccio fare da lui l’elenco di quelli che lo hanno cercato di nascosto. Sono gli stessi che ti parlano male di me».
Il fil rouge tra Verdini e palazzo Chigi sembra comunque ancora integro.
Tanto che mercoledì ci sarebbe stato un incontro a quattro tra Verdini, Gianni Letta, Lotti e Guerini per provare a ricucire lo strappo e consentire a Berlusconi di tornare in partita.
Unica nota positiva, il ministero del lavoro ha dato ieri luce verde per la cassa integrazione agli 81 dipendenti di Forza Italia.
Francesco Bei
(da “La Repubblica”)
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