GELMINI CONTRO BERLUSCONI: “AMBIGUITA’ SULLA GUERRA”
RONZULLI ESILARANTE: “BERLUSCONI E’ IL NOSTRO MARADONA DELLA PACE”…. ALLORA VADA IN DONBASS E FACCIA DA SCUDO UMANO CONTRO IL SUO AMICO CRIMINALE, INVECE DI SPARARE CAZZATE
Alla fiera d’Oltremare di Napoli si doveva celebrare il ricompattamento delle diverse anime di Forza Italia. E invece ci pensa la guerra in Ucraina a far saltare l’intesa scatenando un botta e risposta con pochi precedenti fra Silvio Berlusconi e Maria Stella Gelmini.
“L’Italia non può essere il ventre molle dell’Occidente e soprattutto non può diventarlo per responsabilità di Forza Italia”, scandisce da Firenze la ministra degli Affari regionali: “Le parole di Berlusconi di ieri purtroppo non smentiscono le nostre ambiguità. Spero che oggi, dal palco di Napoli, emerga una netta presa di posizione a favore di Ucraina, Unione Europea, Nato e Occidente. Oggi più che ascoltare le parole di Putin, occorre ascoltare il grido di dolore dell’Ucraina, violentata e oppressa dall’invasore”.
Parole pesanti, piombate sulla convention napoletana prima ancora che intervenisse il Cavaliere. Un affondo in piena regola contro le frasi del leadere di Forza italia sul ruolo del Paese nel conflitto “Io dico che inviare le armi significa essere cobelligeranti, essere anche noi in guerra. Se dovessimo inviarle sarebbe meglio non fare pubblicità”.
Esplicite, nonostante i tentativi dei fedelissimi di metterci una toppa spiegando – come Licia Ronzulli – che ” “Berlusconi è un uomo definito dai più importanti leader mondiali degli ultimi anni come ‘campione di pace’, è il Maradona della politica internazionale. Altro che l’amico russo’.
Poi tocca Berlusconi: ” Siamo i soli a non dover chiedere scusa di nulla nel nostro passato, ad essere sempre stati – come lo siamo oggi – dalla parte della liberta’, della democrazia, dell’Europa, dell’Occidente”. E ancora: “Noi lavoreremo senza disperdere quanto di buono ha fatto il governo Draghi, che abbiamo voluto noi per primi e che sosterremo lealmente fino alla fine. L’unita’ del Paese è stata una cosa importante di fronte alla pandemia, lo è anche ora specie di fronte ad una crisi internazionale che getta ombre cupe sul nostro futuro”provvedimento, se questo avrebbe reso gli italiani piu’ o meno liberi, e a fermarlo se avesse ridotto qualche libertà. Possiamo davvero essere orgogliosi di noi stessi e della nostra storia”.
(da agenzie)
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