GENOVA: IL CAPOGRUPPO DELL’IDV SI COMPRA IL DIVANO COI FONDI PER IL GRUPPO
IL MITO VIVENTE STEFANO FERRETTI COLPISCE ANCORA: DOPO AVER CERCATO LA SEGRETARIA “BELLA PRESENZA” PER IL GRUPPO DELL’ITALIA DEI VALORI SU INTERNET, ORA TRASFORMA L’UFFICIO IN PROVINCIA IN PIEDATERRE…ACQUISTA UN DIVANO UTILIZZANDO I FONDI PER IL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO… GLI SERVE PER IL RIPOSINO… VENENDO DAL CONSERVATORIO, FORSE AMA LA MUSICA DA CAMERA (DA LETTO)
Da qualche settimana c’è un voluminoso oggetto misterioso che, presso l’Amministrazione provinciale di Genova, va avanti e indietro per i corridoi, perfettamente imballato. Arrivano due robusti facchini che lo scaricano dall’automezzo del corriere, se lo caricano sulle spalle e lo consegnano, attraversando impavidi i corridoi della Provincia.
La meta è l’ufficio del Gruppo provinciale dell’Italia dei Valori, destinatario il capogruppo, Stefano Ferretti, capogruppo di sè stesso, visto che è unico esponente in Consiglio del partito di Di Pietro. Depositato il malloppo per due volte, per due volte sono dovuti venire a riprenderselo, in quanto non era quello che l’esigente politico aveva ordinato. Forse la terza volta andrà meglio.
Di che si tratta? Di un grosso divano, acquistato dal Ferretti via internet ( lui anche la segretaria la sceglie su internet, purchè di “bella presenza” con foto allegata please).
Dopo aver esaminato vari produttori, la sua scelta era caduta su un grande divano prodotto da un’azienda del sud con relativo pagamento via internet e fattura registrata.
Con una piccola accortezza: la spesa non la sosteneva lui personalmente, ma è stata imputata ai fondi del gruppo politico di appartenenza che, come tutti, a seconda della consistenza numerica, ricevono un contributo dall’Amministrazione, per il funzionamento del Gruppo stesso.
Nella fattispecie, l’Idv, con un solo consigliere ( la Cappello è assessore e si dedica più alla botanica che alla politica) ha diritto a 2.602,96 eurini l’anno che il Ferretti gestisce personalmente.
Orbene l’art. 88 del regolamento vigente presso la Provincia di Genova specifica le “finalità del Fondo”, precisando che la somma può essere utilizzata: 1) per attività collegate alle iniziative dei Gruppi, anche per informazione ai cittadini delle iniziative intraprese in Consiglio ( tipo manifesti o depliant); 2) per spese di aggiornamento, studio e documentazione, acquisti di libri e riviste connesse all’espletamento del mandato; 3) per manifestazioni promosse dal Gruppo ( ad es. convegni o incontri pubblici); 4) per partecipazione a Convegni ( loro pubblicizzazione ad es.); 5) per cancelleria e corrispondenza.
In pratica si tratta di un congruo contributo per “il funzionamento” del Gruppo politico, strettamente inerente all’attività che svolge. E questa premessa già sarebbe sufficiente per non dare un euro al Ferretti, in quanto è difficile individuare quale attività politica svolga in Consiglio provinciale, stante il suo mutismo consolidato.
Salvo che non si intenda la presenza fisica e astratta, onde consentirgli di percepire il gettone di presenza che non si nega ad alcun culo che occupa una poltrona.
Ma il Ferretti ha voluto fare le cose in grande e passare dalla poltrona al divano: uno che si impegna come lui in effetti, trascorrendo tante ore in Provincia, ogni tanto deve sentirsi come a casa, con la possibilità ( parole sue) di “farsi un riposino” ogni tanto. E che c’è di meglio di trasformare l’ufficio del gruppo in un piedaterre funzionale ai suoi bisogni?
Un bel divano a tre posti, confortevole e morbido, tanto per iniziare, tanto non lo paga mica lui, la fattura la si intesta al Gruppo dell’Idv e paga l’Amministrazione provinciale.
Magari l’anno prossimo, coi fondi del 2009, il docente di musica da camera ( da letto) potrebbe acquistare un frigo, una cucina, una lavatrice per i bucati urgenti e i pedalini sporchi, un Tv color per vedersi le partite della Casellese.
Tanto i regolamenti a che servono? Tanto chi controlla se un divano non è contemplato tra le possibili spese di un gruppo politico? Chi rifiuta mai il pagamento di una fattura palesemente non rimborsabile e che rasenta un illecito addebito di spese personali alla Provincia?
Dopo il caso di qualche consigliere che scaricava sui fondi del proprio gruppo persino gli scontrini delle colazioni e dei pranzi, ora siamo passati all’acquisto dei divani…
E il presidente Repetto che fa? Smentisce? Non può Presidente, perchè la fattura è già stata avallata e registrata, con relativo importo ( lo sa che siamo sempre ben informati, se avesse difficoltà a trovarla, possiamo darle gli estremi e l’importo preciso, per facilitarle la ricerca…) .
Magari potreste modificare il Regolamento, indicando anche i divani tra le spese giustificate per l’attività dei Gruppi politici, precisando “per riposino o pennichella” del consigliere Ferretti. Oppure quest’ultimo potrebbe mutare la denominazione del suo gruppo da “Italia dei Valori” a “Italia dei Malori” che, in effetti, potrebbe commuovere un giudice di fronte al reato di distrazione di fondi pubblici e del relativo concorso nel reato medesimo per chi l’ha consentito.
La necessità di un divano in caso di malore potrebbe essere giustificabile davanti alla corte…
Nel frattempo attendiamo che il corriere venga ritirare per la seconda volta il divanone che imballato giace nell’ufficio Idv e che a giorni arrivi quello nuovo concordato…
Povero Ferretti non vorremmo che si appisolasse su una scomoda sedia…uno che ha studiato al Conservatorio ha diritto che la musica da Camera da letto accompagni i suoi sogni e un morbido divano ritempri la sua nota, incommensurabile, incisiva e battagliera iniziativa politica.
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