GIORGIA MELONI E IL PAP TEST CHE SERVE PER DIAGNOSTICARE IL CANCRO AL SENO
L’ENNESIMA GAFFE DELLA “PATRIOTA”
In uno spezzone tratto da Quarta Repubblica su Rete 4 possiamo ammirare Giorgia Meloni che giustamente segnala l’assurdità di aver sospeso i pap test e le mammografie nelle regioni a causa dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19.
Diversi enti locali hanno stabilito la sospensione degli esami di primo livello, interrompendo le chiamate attive, e di mantenere gli approfondimenti quando non procrastinabili, spesso attraverso un triage telefonico per accertarsi delle condizioni dei cittadini e sempre con l’attenzione a evitare il sovraffollamento dei locali.
C’è un problema, però: “In attesa di queste terapie intensive che avrebbero dovuto riempirsi hanno smesso di fare il pap test. In Italia però si muore anche di cancro al seno. E quindi i pap test possiamo ricominciare a farli?”, dice Meloni.
Peccato che il test di Papanicolaou o Pap test però sia un esame citologico che indaga le alterazioni delle cellule della cervice dell’utero.
Non c’entra nulla con la diagnosi del cancro al seno, che si effettua tramite la mammografia.
L’errore grossolano di Giorgia Meloni non è sfuggito ai telespettatori. E sui social diversi utenti hanno segnalato lo scivolone e condiviso un breve video con le affermazioni della presidente di Fdi. “La Meloni è una donna molto creativa”, ha ironizzato qualcuno su Twitter.
Il Pap test, in realtà , è un esame di screening, che si effettua cioè anche in donne sane senza alcun segno di possibile malattia. Lo scopo è individuare precocemente tumori del collo dell’utero o alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventare tali.
L’introduzione del Pap test ha contribuito significativamente a ridurre la mortalità per tumore del collo dell’utero (anche detto della cervice uterina) per cui andrebbe eseguito con regolarità , ogni tre anni, da tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età . L’esame si effettua con le stesse modalità di una visita ginecologica, durante la quale si applica lo speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l’apertura vaginale in modo da favorire il prelievo. Su questo campione, in laboratorio, si farà l’esame citologico, sulle cellule esfoliate dal tessuto di rivestimento della cervice, esaminandole con appositi metodi di colorazione e un approfondito esame computerizzato.
(da agenzie)
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