GIORGIA SBUGIARDATA: “LA STAMPA” PASSA AI RAGGI X IL DISCORSO RABBIOSO DELLA MELONI IN DIFESA DELLA MANOVRA (E RIVOLTO A GIORGETTI): “NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO”, UNA DICHIARAZIONE FALSA
SECONDO IL PIANO STRUTTURALE DI BILANCIO, NEL 2025 LA PRESSIONE FISCALE SALIRÀ DI MEZZO PUNTO PERCENTUALE, AL 42,8%… È INESATTA ANCHE L’AFFERMAZIONE DELLA DUCETTA “LA CULTURA POLITICA DI QUESTO GOVERNO È QUELLA DI SOSTENERE LE FAMIGLIE E LE IMPRESE”. L’IVA SU LATTE IN POLVERE E SEGGIOLINI È SALITA – LE MEZZE VERITÀ SU LAVORATORI DIPENDENTI E AUTONOMI
La premier Giorgia Meloni, in un video diffuso sui social, prova ad arginare le polemiche innescate in questi ultimi giorni dalla parole di Giancarlo Giorgetti, che hanno trovato il loro apice con l’intervento del ministro sul catasto, un tabù per il centrodestra con cui però si è deciso di fare i conti. «È falso che il governo voglia aumentare le tasse»
FALSO
La presidente del Consiglio assicura che l’esecutivo non abbia mai pensato di introdurre nuove imposte. Innanzitutto, occorre ricordare che nel Piano strutturale di bilancio c’è scritto che la pressione fiscale a legislazione vigente nel 2025 si attesterà al 42,8%, mezzo punto percentuale in più rispetto al 2024, oltre un punto sul 2023.
Non è la prima volta che la premier si lascia andare a promesse roboanti, basta ricordare quando in campagna elettorale Meloni si impegnò ad abolire le accise. Il governo di centrodestra, invece, ha cancellato il taglio delle accise deciso da Mario Draghi che da marzo a novembre 2022 aveva garantito un calo su benzina e diesel di circa 25 centesimi al litro. L’esecutivo Meloni ha prolungato il taglio di un solo mese riducendolo a 15 centesimi al litro per poi, da gennaio 2023, reintrodurre pienamente le accise. Con la presentazione del Piano strutturale di bilancio, il Mef ha messo nero su bianco «l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina». Il che significa portare l’imposta sul diesel – oggi più bassa – al livello della benzina.
«Noi le tasse le abbassiamo, come sanno bene i lavoratori dipendenti»VERO A METÀ
È vero, il governo di centrodestra ha ridotto le tasse ai dipendenti, ma non a tutti: il beneficio lo scorso anno si è fermato ai redditi fino a 35 mila euro lordi. L’intervento realizzato nel 2024, e che potrebbe diventare strutturale con la prossima manovra, consiste nella decontribuzione di 7 punti per i redditi fino ai 25 mila euro annui e di 6 punti fino a 35 mila euro.
Il taglio del cuneo fiscale del centrodestra amplia quello realizzato da Draghi, che abbassava del 2 e del 3% i contributi rispettivamente fino a 35 mila e 25 mila euro. Bisogna però aggiungere che nella prossima legge di bilancio questa misura potrebbe essere disegnata diversamente, non agendo sui contributi ma sulle detrazioni.
«Noi le tasse le abbassiamo, come sanno le mamme lavoratrici e le partite Iva»
VERO A METÀ
L’anno scorso la promessa «zero tasse per le famiglie con figli» si è tramutata in uno sgravio per le donne dipendenti e senza limiti di reddito. La norma, finanziata per tre anni, prevede per le mamme di tre figli un esonero contributivo di massimo 3 mila euro lordi fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. Solo per il 2024, e quindi in scadenza tra meno di tre mesi, l’agevolazione vale anche per le madri di due figli (fino ai dieci anni del più piccolo).
Quanto alle partite Iva, è vero: chi applica la flat tax al 15% fino a 85 mila euro paga meno imposte rispetto al passato. Tuttavia si può discutere sull’opportunità di un regime agevolato che consente a un autonomo di versare meno tasse rispetto a un dipendente a parità di reddito, così come sul rischio evasione per chi è vicino alla soglia degli 85 mila euro.
«La cultura politica di questo governo è quella di sostenere le famiglie e le imprese»
FALSO
Meloni può rivendicare di aver portato le pensioni minime da 598 a 614 euro al mese e di aver introdotto la carta “Dedicata a te”. Ricalca la social card di una volta e permette alle famiglie con un reddito Isee inferiore a 15 mila euro di avere un plafond di 500 euro da poter spendere per l’acquisto di generi di prima necessità.
Cosa invece è stato tolto alle famiglie lo si vede nella legge di bilancio dello scorso anno che ha aumentato dal 5 al 10% l’Iva sul latte in polvere e l’Iva sui seggiolini dal 5 al 22%. Anche l’imposta sul valore aggiunto sugli assorbenti è passata dal 5 al 10%.
Alle imprese sono stati concessi gli incentivi di Industria 5.0, la decontribuzione per alcune categorie di neoassunti e la Zes unica nel Mezzogiorno.
«Dall’opposizione alcuni vorrebbero l’introduzione di patrimoniali»
VERO A METÀ
La premier si riferisce alla proposta della segretaria del Pd Elly Schlein di immaginare una tassa internazionale sui super ricchi. È solo un’idea dell’opposizione e non c’è ancora nulla allo studio.
«Non chiederemo nuovi sacrifici agli italiani»
FALSO
A parlare di sacrifici è stato il ministro Giorgetti nell’intervista a Bloomberg. È stato lui a dire che bisogna fare sacrifici per aiutare il Paese che sta negoziando con l’Europa un piano di rientro dei conti pubblici in 7 anni.
Giorgetti ha chiesto sacrifici a tutti: imprese, banche e privati. Qualche giorno dopo, durante la kermesse di Pontida, il titolare del Tesoro è tornato indietro, spiegando che il suo messaggio era rivolto solo alle banche e al mondo della finanza.
(da La Stampa)
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