GLI ALLARMI INASCOLTATI DI SAN LORENZO: RICHIESTE SCRITTE IGNORATE DA SALVINI
DA MESI IL MUNICIPIO E PRIVATI CITTADINI SEGNALAVANO LA SITUAZIONE DI DEGRADO… I CARABINIERI “SAPEVANO TUTTO”
Da mesi la presidente di quel municipio, e non solo lei, segnalava la situazione di grave degrado dello stabile dove è stata trovata morta Desirèe Mariottini, e dell’area circostante.
Da mesi le autorità del II municipio di Roma chiedevano un presidio fisso di forze dell’ordine.
Segnalazioni fatte alla Prefettura da mesi, incluso il periodo in cui al Viminale è arrivato Matteo Salvini.
Che nel suo blitz a San Lorenzo, tra due ali di folla divisa, si è chiesto “come mai non si sia fatto nulla nei 15 anni precedenti” e come mai si debba “sempre aspettare il morto”.
Eppure nella giungla di San Lorenzo in questi mesi c’è stata una evidente assenza dello Stato.
Ed è la cronistoria di questa richiesta di Stato che l’Huffpost ricostruisce, attraverso una serie di documenti tra il municipio e varie istituzioni.
La prima richiesta emerge nella riunione dell’Osservatorio sulla sicurezza il 27 marzo scorso, in cui la presidente del municipio Francesca Lo Bello, porta all’attenzione dei viceprefetti il problema delle occupazioni abusive in via dei Lucani.
L’Osservatorio sulla sicurezza è l’organo che la Prefettura riunisce ogni tre settimane alla presenza delle forze dell’ordine, il gabinetto del sindaco e i dipartimenti di volta in volta coinvolti. Nel verbale del 10 aprile di questo Osservatorio si legge:
“La presidente Francesca lo Bello apre la riunione illustrando la situazione di Via dei Lucani/Largo Talamo dove le occupazioni abusive mettono fortemente a rischio la sicurezza dei cittadini. È stato fatto un intervento di sgombero ma gli occupanti si sono semplicemente spostati all’inizio di via dei Lucani. Il Dott. Biscarini del Commissariato di san Lorenzo spiega che sono molteplici le persone che frequentano la zona, regolari verso i quali non si possono prendere particolari provvedimenti, ed irregolari a cui, per i limitati mezzi a disposizione delle istituzioni, non è possibile applicare i provvedimenti previsti dalla legge”.
È un allarme, uno dei tanti.
In una successiva riunione il 2 maggio viene deciso il sopralluogo con le forze dell’ordine ….. per pianificare un intervento di “bonifica”, perchè i “58 controlli strumentali hanno fatto emergere irregolarità a San Lorenzo” e per “attuare una bonifica complessiva per motivi di ordine e sicurezza”.
Proprio a seguito di questo sopralluogo, effettuato poi il 4 maggio con la polizia locale, si decide di scrivere alla prefettura affinchè sia convocato un tavolo tecnico.
La richiesta, firmata dalla presidente Del Bello e dall’assessore all’Ambiente Rosario Fabiano è del 10 maggio:
“Gentile prefetto,nell’allegare alla sua cortese attenzione il verbale e i rilievi fotografici del sopralluogo congiunto svoltosi lo scorso 4 maggio 2018 alla presenza anche dei funzionari del Commissariato di P.S. San Lorenzo si chiede, riscontrati i seri motivi di ordine e sicurezza pubblica, di voler convocare con cortese urgenza, un tavolo tecnico al fine di pianificare ed organizzare tutti gli interventi ad una bonifica complessiva del sito in questione”.
Questo è uno snodo importante della storia, perchè quel tavolo, racconta la presidente del Municipio, “non viene mai convocato”.
Nel successivo appuntamento dell’osservatorio, il 22 maggio viene convocata una riunione per una chiusura dei siti dell’area di degrado attorno a via dei Lucani. Operazione che viene realizzata il 6 giugno, e completata il 12 e 15 con interventi di sgombero e muratura. Le lettura dei verbali racconta di una situazione di degrado che si ripropone, nonostante ripetute segnalazioni e interventi di sgombero. Al tavolo del 17 luglio, ad esempio, “la polizia locale sottolinea che la situazione è peggiorata perchè lì dove c’era una edicola, ci sono materassi e accampamenti”.
Dunque da mesi c’era una richiesta di sicurezza. Anche da parte dei cittadini.
Come quel professionista il cui studio affaccia sul luogo dove Desirèe ha perso la vita che ha raccontato a Repubblica di essere andato dai carabinieri con filmati e foto che testimoniavano la pericolosità di quel che accadeva in quello stabile. E la risposta è stata: “Sappiamo già tutto”.
Questa documentazione raccolta dall’HuffPost racconta di una sequenza allarmi e segnalazioni alle autorità preposte alla sicurezza.
Ovviamente è una documentazione non completa. È possibile completare questa storia con altri documenti.
Ma anche così è sufficiente per porsi una seria domanda sulle sottovalutazioni avvenute. E a che livello queste sottovalutazioni sono state compiute.
In questi documenti sono coinvolti la polizia locale, la prefettura e, ovviamente il sindaco, che è il primo titolare della sicurezza cittadina.
Siamo così di fronte a una verifica di responsabilità che riguarda sicuramente il passato ma anche il presente, come vorrebbe la comoda lettura che è sempre colpa di chi c’era prima.
(da “Huffingtonpost”)
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