TRIA IN UN MOMENTO DI LUCIDITA’: “NON POSSIAMO REGGERE A LUNGO CON UNO SPREAD A 220”
IL PROBLEMA NON SAREBBERO GLI INTERESSI SUL DEBITO, MA LE BANCHE CHE HANNO “COSTI DI FINANZIAMENTI MAGGIORI”
Un livello dello spread a 320? non è la febbre “a 40 ma neanche a 37. E’ un livello che non possiamo mantenere molto a lungo, non tanto per l’impatto sugli interessi sul debito che è molto lento, avendo un debito molto solido con una vita media di sette anni ci vogliono sette anni. Ma uno spread alto pone un problema per il sistema bancario, per la parte più debole”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria a Porta a Porta, in un giorno come oggi in cui le banche sono crollate in Borsa.
Le peggiori sono state Banco Bpm (-4,76%), Ubi (-4,14%) e Unicredit (-3,37%), ma sono scese anche Intesa Sanpaolo (-3,43%), Mediobanca (-3,38%), Banca Generali (-2,74%) e Bper (-2,84%).
Tria invita tutti ad “abbassare i toni”: “Credo che i toni da campagna elettorale gonfino” la situazione, “sembra che un 2,4% possa compromettere la finanza pubblica: io credo che tutti debbano abbassare i toni”.
“Certo se dovesse verificarsi una crisi come il 2008 qualcosa cambieremmo”, ha aggiunto.
(da agenzie)
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