GLI ARTIGIANI DI MILANO AL GOVERNO: “I 10.000 CLANDESTINI DEL NOSTRO SETTORE SONO INDISPENSABILI, REGOLARIZZATELI”
IL PACCO SICUREZZA DELLA LEGA STA CREANDO LO SFASCIO AL NORD… INSORGE L’UNIONE ARTIGIANI A DIFESA DI 10.000 LAVORATORI ORA A RISCHIO ESPLUSIONE, VITTIME DEL DECRETO FLUSSI … “SONO INDISPENSABILI PER FAR FUNZIONARE MIGLIAIA DI AZIENDE”… MA LE DOMANDE SONO FERME DA ANNI PER LA STUPIDITA’ DELLA POLITICA E LA DEMAGOGIA DI QUALCHE PARANOICO
Altro che badanti e colf, non sono solamente le famiglie e gli anziani assistiti da straniere non in regola a essere preoccupati per le conseguenze dell’introduzione del reato di clandestinità per gli immigrati senza permesso di soggiorno.
Tra chi si sta incazzando con il governo per il “pacco” sicurezza e chiede misure urgenti e straordinarie per limitare gli effetti disastrosi della follia leghista ci sono ora anche migliaia di piccole imprese artigiane della “padana” Milano, che rischiano di ritrovarsi di colpo senza manodopera.
A lanciare l’allarme è l’Unione degli Artigiani della provincia di Milano che ha stimato in almeno 10.000 i lavoratori a rischio di espulsione.
“Si tratta di addetti impiegati in attività artigiane che attendono di essere inseriti regolarmente nelle aziende dove già operano – spiega il segretario – e che sono assolutamente indispensabili per far funzionare migliaia di aziende nella sola provincia di Milano”.
Complice la “crisi vocazionale” dei giovani italiani, che sempre più raramente si avvicinano alle attività manuali e a un settore che offre pure ottime prospettive di carriera e di guadagno, i lavoratori stranieri rappresentano ormai una risorsa irrinunciabile per quasi tutte le imprese artigiane.
Basti pensare al settore del’edilizia, dove il 40% delle aziende si avvale di personale straniero, o a quelli della produzione meccanica e dei servizi di pulizia dove la percentuale è di poco inferiore, trattandosi di lavori che gli italiani rifiutano, nonostante il periodo di crisi.
Con oltre 1 impresa su 6, tra le 74mila aziende individuali attive in provincia di Milano, guidate da un titolare straniero è evidente che ” senza un nuovo decreto flussi che esaurisca le migliaia di domande rimaste escluse con quelli precedenti – sottolinea l’Unione Artigiani – e senza una normalizzazione di quanto, di fatto, già esiste, l’artigianato si ritroverebbe senza una risorsa indispensabile”.
Per queste ragioni “le imprese milanesi chiedono di rivedere l’attuale meccanismo dei flussi e di pensare a una regolarizzazione legata a chi già lavora.
Cosi facendo queste persone verrebbero inserite alla luce del sole e a condizioni paritarie in un mercato nel quale già lavorano.
Lo stesso assessore regionale lombardo all’Artigianato, Domenico Zambetti, ha affermato che “visto che ha regolarizzato le badanti, il governo non può certo ora ignorare il problema sollevato dagli artigiani”.
Con il pacco sicurezza il Centrodestra sta riuscendo insomma a scontentare persino i suoi elettori del Nord.
E poi qualcuno ha ancora il coraggio di vantarsi di certe misure deliranti.
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