GLI STIPENDI MILIONARI DELLA CASTA FINANZIARIA ITALIANA
LA BORSA PERDE IL 7% NEL 2007, MA GLI STIPENDI DEI MANAGER SONO SALITI DEL 17%… I SUPER GUADAGNI DEI MISTER FINANZA NEL LIBRO “LA PAGA DEI PADRONI”… LA CLASSIFICA DEI 100 MANAGER PIU’ PAGATI: 403 MILIONI DI EURO NEL 2007
La cifra è 403 milioni di euro, circa 800 miliardi delle vecchie lire: corrisponde a quanto hanno guadagnato nel 2007 i 100 manager più pagati in Italia, praticamente 4 milioni di euro l’anno a testa, ovvero 8 miliardi delle vecchie lire.
Secondo le classifiche elaborate dal “Sole 24 ore” questi manager hanno avuto, rispetto all’anno precedente, un incremento degli stipendi del 17%, quanto nessuna altra categoria di lavoratori può vantare.
E’ quanto emerge nell’introduzione del libro “La paga dei padroni”, scritto da Gianni Dragoni e Giorgio Meletti ( pag. 304, euro 14,6), edizioni Chiare Lettere, da oggi in libreria.
Gli autori sono due giornalisti: Dragoni è inviato del Sole 24 ore e Meletti è capo della redazione economica de La7.
Un primo dato balza agli occhi: tra i primi sette della classifica dei supermanager, ben cinque sono i banchieri.
Al primo posto si colloca Matteo Arpe, fino a maggio scorso amministratore delegato di Capitalia. Ha percepito 37,4 milioni di euro ( di cui 1,2 come liquidazione per sei anni di lavoro in banca e ben 31,2 come “indennità per risoluzione del rapporto di lavoro”). Cifra liquidata basta che se ne andasse, in pratica.
Al secondo posto troviamo invece il suo avversario, Cesare Geronzi, con 24 milioni di euro cosi composti: 23,6 milioni come presidente di Capitalia ( di cui 20 milioni a titolo di “emolumento per premio alla carriera”) e 375mila come vicepresidente di Mediobanca.
Il predecessore di Geronzi, Gabriele Galateri, figura al sesto posto con 11 milioni di euro.
Un altro influente banchiere, Giovanni Bazoli, compare al quinto posto con 11,5 milioni di euro ( di cui 10 milioni come “indennità speciale di fine mandato per Banca Intesa”, 1,3 come presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa San Paolo, 50mila come presidente della finanziaria Mittel, 42.570 come gettone di consigliere di Alleanza Assicurazioni, 37.499 come vicepresidente di Banca Lombarda, 67.659 consigliere di Ubi Banca).
Al 32esimo posto troviamo invece l’amministratore delegato di Intesa San Paolo, Corrado Passera con 3,5 milioni di euro.
Al settimo posto troviamo Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, nell’occhio del ciclone in questi giorni per la crisi in atto, con la cifra di 9,4 milioni di euro.
Il suo guadagno giornaliero è stato di 25mila euro, quello che percepisce un lavoratore medio per un anno intero di lavoro.
Una semplice osservazione: nel 2007 i profitti di Unicredit sono cresciuti del 9%, il valore di mercato delle azioni è sceso del 17%, ma lo stipendio di Profumo è aumentato del 39%. E due giorni fa le quotazioni di Unicredit sono calate ancora del 12,5%…
Nei primi sette top manager figurano solo due industriali, Riccardo Ruggiero ( terzo) e Carlo Buora ( quarto), tanto per cambiare entrambi ex manager Telecom.
Hanno lasciato l’azienda quando Tronchetti Provera ha vendute le sue quote, percependo Ruggiero 17,2 milioni di euro ( di cui 9,9 milioni di “incentivo all’esodo”) e Buora 11,9 milioni ( di cui 4 per “patto di non concorrenza”).
Ovviamente il libro prosegue trattando le retribuzioni degli altri 93 mister finanza. Mentre i salari perdono potere d’acquisto ed è sempre più difficile arrivare alla fine del mese, c’è chi da anni non risente di alcun cambiamento della propria situazione economica.
I nomi sono sempre gli stessi e, cosa da rimarcare, spesso legati non a successi aziendali, ma a clamorosi insuccessi.
In quel caso una liquidazione di 6-10 milioni di euro ( 12-20 miliardi delle vecchie lire) premia anche le debacle professionali…
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